I testi e le illustrazioni del grande scrittore diventano un divertente, commovente film di animazione grazie al fumettista Lorenzo Mattotti e alle voci di molti attori famosi, tra cui Albanese e Guzzanti. Con una domanda: riusciranno gli orsi a mantenersi integri evitando le debolezze, i vizi degli uomini?
Tratto dal noto racconto scritto e illustrato da Dino Buzzati, La famosa invasione degli orsi in Sicilia, pubblicato per la prima volta nel 1945 a puntate sul Corriere dei Piccoli e da allora ricordato dai bambini di molte generazioni fino ad oggi, è diventato ora un film. Ma ci sono voluti ben sei anni perché Lorenzo Mattotti, grande fumettista che ora vive a Parigi e si considera un vero “buzzatiano” – e in quanto tale è da sempre influenzato, nella sua opera, dal maestro – riuscisse a portarlo sul grande schermo. Partendo dalle silhouette originali dell’autore, ha realizzato un lungometraggio di animazione divertente, commovente, che riesce a toccare temi cari a tutti, al di là delle diverse generazioni. Utilizzando una tecnologia mista 3D/2D, ma pur sempre creando a mano, Mattotti ha revisionato l’opera originale con la collaborazione di due sceneggiatori francesi, Thomas Bidegain e Jean-Luc Fromental, raggiungendo un risultato di grande impatto. Tanto da essere invitato all’ultimo Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard.
Per dare linearità alla storia, il team ha aggiunto il personaggio del cantastorie e della sua piccola aiutante Almerina, usando rispettivamente le voci di Antonio Albanese e Linda Caridi. Originariamente doppiato in francese, il film in italiano, a detta del regista, acquista sfaccettature più comiche e diversificate, in quanto la lingua dei nostri cugini non ammette il dialetto, considerato una deformazione della lingua. In questo modo la pellicola originale appare più letteraria, classica e raffinata, ma a noi italiani piace la nostra “volgarità”, ne andiamo fieri, ecco perché riusciamo ad apprezzare la cadenza siciliana del Granduca (Corrado Invernizzi) e la parlata veneta del simpatico mago De Ambrosiis (la voce è di Maurizio Lombardi), una sorta di Arlecchino per voce, fisionomia e comportamento, anch’esso servo di due padroni.
La storia, con qualche piccola variante, segue fedelmente, soprattutto nella prima parte, il racconto di Buzzati. Leonzio (Toni Servillo), re degli orsi, perde durante la pesca ai salmoni il piccolo figlio Tonio. In preda allo sconforto, il re tralascia i suoi compiti di capobranco e la necessità dei suoi compagni di accumulare cibo in vista del gelido inverno e dell’imminente letargo – si, perché un tempo anche in Sicilia la terra veniva ricoperta di neve durante la stagione più fredda. Quando alcuni componenti del branco suggeriscono che Tonio possa essere vivo, e prigioniero dagli esseri umani, re Leonzio decide di scendere in pianura e dirigersi verso il paese abitato dagli uomini, convinto di poter avere un dialogo con loro. E magari ricevere anche del cibo.
Così inizia il viaggio degli orsi nelle terre siciliane. Sul loro cammino dovranno affrontare le armi delle truppe capeggiate dal terribile Granduca. Una volta vinta la guerra e trovato il cucciolo d’orso perduto, inizia un periodo di pace e armonia tra animali e uomini, che in un primo momento riusciranno a coesistere nello stesso luogo, finché l’avidità e i vizi tipici della nostra specie si abbatteranno anche sul popolo animale.
Con la partecipazione straordinaria di Andrea Camilleri nelle vesti del vecchio orso, seconda voce narrante della storia che assume il ruolo del cantastorie nella parte finale della vicenda, il film ci mostra come suoi protagonisti gli orsi, inizialmente visti come parte “buona”, incarnazione della natura stessa non ancora contaminata dalle debolezze e dai vizi dell’uomo. Ma sapranno essere davvero superiori alla nostra razza? Sapranno vivere nell’agio e nella “civiltà” senza farsi corrompere, rimanendo integri nella loro reale essenza? Il pubblico ha l’occasione di scoprirlo e rispondersi, riflettendo su questi temi di fronte a una storia nata per i ragazzi, per i più piccoli anche, ma non per questo di minor spessore rispetto ai libri per adulti.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia, film d’animazione di Lorenzo Mattotti, con le voci di Toni Servillo, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti, Linda Carisi, Maurizio Lombardi, Corrado Invernizzi, Alberto Boubakar Malanchino, Beppe Chierici, Andrea Camilleri.