A cinque anni dal primo, apprezzato capitolo (Leone d’Oro a Venezia e 11 nomination all’Oscar, con vittoria del protagonista), Todd Phillips fa ancora centro con la nuova epopea del pagliaccio assassino. Che, anche in onore della sua partner, una non irresistibile Lady Gaga, con un gran numero di canzoni prende le movenze del musical. Le immagini strepitose, molte scelte registiche perfette, l’immedesimazione totale tra il protagonista e il personaggio, ne fanno un riuscito ribaltamento di ogni epopea cinecomic. Al punto da cancellare dal racconto qualsiasi paladino della giustizia
Sarebbe difficile non riconoscere in Todd Phillips una delle rivelazioni cinematografiche dell’ultimo decennio. E non tanto (o non solo) per l’incredibile successo commerciale del suo primo Joker, miglior incasso di sempre per un film VM17: già prima della controversa pellicola sulla nemesi per eccellenza dell’uomo pipistrello, il regista 54enne aveva conquistato notorietà e botteghino con i demenziali Road Trip, Starsky & Hutch, Parto col folle, e soprattutto con la trilogia di Una notte da leoni. Ma è proprio questo il punto. Come altro definire un cineasta capace di passare da una comicità fatta di sesso, droga e assurdi road movie a un film definito dai più come il nuovo Taxi Driver? Sì, perché diamo a Cesare quel che è di Cesare: come il suo predecessore, anche il nuovo Joker: Folie à Deux non è merito solo del solito, strepitoso Joaquin Phoenix, ma è anche di un lavoro di regia come se ne vedono pochi in sala e in streaming.
Il secondo capitolo dell’epopea solitaria del pagliaccio assassino è, se possibile, stilisticamente e concettualmente ancora più spiazzante di quanto non fosse lo stand-alone d’esordio del 2019. Come annunciato fin dalle prime uscite promozionali del cast, è un vero e proprio musical, un omaggio dichiarato alle grandi pellicole cantate degli anni ’60. Ma è un La La Land dalla violenza incontrollabile, un Qualcuno volò sul nido del cuculo a passo di danza e, in definitiva, un ulteriore e riuscitissimo viaggio nella follia del suo protagonista. Forse proprio come tale andrebbe affrontato: Folie à Deux non è un film equilibrato né coerente, non ha una trama solida né troppo credibile.
Ha, in compenso, immagini strepitose e scelte registiche che nascondono una cura quasi manieristica. Ha un Joaquin Phoenix ormai talmente in simbiosi con il suo personaggio, fisicamente e non solo, da essere credibile come fosse reale, e non c’è complimento migliore. E ha la capacità di fondere il piano onirico e quello reale al punto di riuscire a trasportare lo spettatore al di qua del muro del manicomio, per trascinarlo in un ballo sfrenato e non lasciarlo andare più, volente o nolente, fino a fine proiezione. Quello che non ha, a dispetto del cartellone e delle intenzioni, è l’attesissima Harley Quinn di Lady Gaga, che resta invece un rimpianto non da poco. Il suo personaggio, originariamente pensato per condividere e raddoppiare il delirio nichilista del protagonista, risulta invece piatto, confusionario e quasi pretestuoso, pestando fastidiosamente più volte i piedi al collega di palcoscenico. Un effetto diametralmente lontano dall’obiettivo iniziale di alchimia tra i due grandi nomi in cartellone, tanto da sollevare un dubbio legittimo: la cantante di origini italiane è nel cast come scelta naturale perché Joker: Folie à Deux è un musical, o Phillips ha infarcito il film di così tante (troppe) canzoni pur di poter sfruttare appieno il nome di una star come Lady Gaga in locandina?
È un po’ come chiedersi se sia nato prima l’eroe o la sua nemesi, la follia distruttiva innescata più o meno volontariamente dal Joker di Phoenix o il senso di giustizia riparatrice e vendicativa dell’uomo pipistrello. Se l’eterna dicotomia faceva però quantomeno capolino nel primo episodio, stavolta del difensore di Gotham City o del suo alter-ego Bruce Wayne, nelle quasi due ore e mezza di pellicola non c’è alcuna traccia, con un’unica eccezione: il finale, decisamente a sorpresa, sembrerebbe infatti pensato apposta per riportare l’intera vicenda sui binari della continuity da cinecomic. Ipotesi, questa, comunque smentita con forza dallo stesso Phillips, categorico nel separare i suoi due film da qualsiasi altro prodotto di casa DC (la casa editrice di Batman, Superman e soci).
Una scelta, quella di optare per un’uscita di scena in solitaria, che deluderà i fan dello stile metropolitano squisitamente anni ‘70/’80 del regista, ma che non lascia di certo stupiti: il suo giullare è innanzitutto una maschera tragica nella sua debolezza, una costante altalena tra vittima e carnefice, dalla caratura drammatica ben al di là della “motiveless malignity” che ne ha caratterizzato le pur ottime precedenti interpretazioni. Troppo nobile e complesso per un film di cazzotti ed effetti speciali, il Joker di Phillips e Phoenix suscita in ogni inquadratura terrore e compassione, lacrime e risate insieme, e ha, come tutti noi, in se stesso il suo peggior nemico.
Joker: Folie à Deux di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Brendan Gleeson, Zazie Beetz, Catherine Keener, Harry Lawtey, Steve Coogan.