Un nuovo capitolo dell’impegno sociale del regista marsigliese, un altro film con Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darroussin, gli amici e colleghi di sempre. Per parlare di sinistra ed elezioni, crolli di palazzi e morti innocenti, politica e mare. Perché la solitudine si vince costruendo ponti tra le persone e cercando di lavorare a un mondo migliore. Anche se questo sembra quasi impossibile
Rosa, la protagonista di E la festa continua! di Robert Guédiguian, ci ha creduto per tutta la vita che il mondo potesse essere trasformato in un posto migliore. Ma oggi, alle soglie della pensione, impegnata nell’ultimo forse vano tentativo di unire ciò che resta della sinistra per riuscire a vincere le elezioni a Marsiglia, si sente talmente stanca da arrivare a un passo dalla decisione di gettare la spugna. Ma la rassegnazione no, non ha spazio in questo piccolo angolo di terra francese, dove, a ben guardare, a non trovare spazio è prima di tutto la solitudine. Intorno a Rosa c’è infatti un gruppo composito di personaggi di ogni età, figli e figlie, fratelli e suoceri, colleghi e amici. E forse persino la possibilità, nuova e sorprendente, di ritrovare l’amore. Amore che non è alternativo alla politica, ma anzi in qualche modo il suo prolungamento. Perché il privato è politico, e la politica è il mare in cui tutti (volenti o nolenti) dobbiamo continuare a nuotare.
Allora, tanto vale continuare a crederci. Ed è proprio ciò che fa Robert Guédiguian, nonostante la stanchezza, i tanti fallimenti, l’avanzare dell’età. Ed ecco quindi un nuovo film, insieme a sua moglie Ariane Ascaride, agli attori che fanno parte da sempre della sua famiglia (Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan), a nuovi e giovani talenti che ci conquistano al primo sguardo con la loro energia e freschezza. Senza alcuna ingenuità, ma con la consapevolezza che un mondo migliore si costruisce ogni giorno, con ogni gesto piccolo e grande, a volte anche solo con la capacità di guardare, di vedere chi abita il mondo insieme a noi, accanto a noi, appena al di là della strada. Cinema militante, certo, ma soprattutto cinema umanista, capace di credere nella possibilità tutta umana di costruire ponti, scambiare sguardi, sognare un altrove e sforzarsi di costruirlo insieme. Ogni giorno.
Infatti il film si apre sul crollo dei due palazzi di rue d’Aubagne nel 2018, nel centro di Marsiglia, e si chiude sulla commemorazione delle otto vittime. Sulle voci e gli sguardi intrecciati di chi non si arrende e vuole continuare a testimoniare che un altro mondo è possibile. Senza andare alla deriva in un buonismo generalizzato e un po’ infantile, come a volte accade quando l’arte si lascia ingessare dentro l’ideologia, Guédiguian sceglie la strada potente dei sentimenti, senza mai giudicare le motivazioni dei singoli individui. Sceglie ancora e sempre l’ottimismo della volontà come antidoto al disincanto rancoroso o alla nostalgia miope. Senza dimenticare mai che il senso della vita è anche bere insieme un bicchiere di vino, guardare il mare, ascoltare Aznavour che canta «Emmenez-moi au bout de la terre, emmenez-moi au pays des merveilles. Il me semble que la misère serait moins pénible au soleil».
E la festa continua! di Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Lola Naymark, Robinson Stévenin