Chimica, acidi e fantasia: la fotografia di Heinz Hajek-Halke

In Arte

Per la prima volta in Italia, alla galleria Sozzani, una mostra interamente dedicata a un pioniere della fotografia tedesca: Heinz Hajek-Halke. Dagli anni Trenta agli anni Settanta, tra chimica, pittura e fotografia.

Le prime opere che si possono osservare, appena entrati alla mostra dedicata a Heinz Hajek-Halke (1898–1983), sono nudi. Fotografie di nudo femminile che rimandano più alla rappresentazione e all’idea scultorea del corpo di donna che al corpo stesso. In queste immagini aleggia una classicità esplicitata da corpi lucidi come il marmo, austeri e, a volte, senz’arti, proprio come un’antica statua usurata dai secoli.

Heiz Hajek-Halke, Nudo bianco e nero,1930-1936
Heiz Hajek-Halke, Nudo bianco e nero,1930-1936

Procedendo nelle sale, l’impressione del classico lascia posto ben presto a una ben più contemporanea (all’artista) corrente artistica: il Surrealismo.
Fotografie come La Canzone Popolare, La Canzone di Eva e Autoritratto con filo di metallo non lasciano scampo: non possono che ricondurre, per un momento, al fotografo surrealista Man Ray. Oggi, potremmo definire queste fotografie come il risultato, palese ed esteticamente perfetto, di un’elaborazione complessa realizzata con Photoshop.

 Heinz Hajek-Halke, Gallina alata, 1955
Heinz Hajek-Halke, Gallina alata, 1955

Il gruppo successivo di immagini si presenta come conseguenza di questa sperimentazione fotografica e di post-produzione. Infatti, gli ultimi lavori esposti sono quelli più pittorici: qui si abbandona la fotografia intesa come rigida riproduzione di immagini relativamente reali, per avvicinarsi all’astrattismo più assoluto. Heinz Hajek-Halke riesce a rappresentare musica e concetti astratti (come Decadimento, Frammentazione, Incubo e Fugacità) ma anche paesaggi e mostri (Sempre con la luna piena, Al crepuscolo, e Gallina alata).

Heinz Hajek Halke, The Popular Song, 1927
Heinz Hajek Halke, The Popular Song, 1927

La visita della mostra può essere completa solamente dopo la visione del filmato, in cui emerge lo spirito pionieristico di Heinz Hajek-Halke. Precisione scientifica, chimica e acidi uniti a fantasia, immaginazione ed esperimenti sono la forza del suo lavoro e fonte del suo più grande divertimento.

 

Heinz Hajek-Halke, Galleria Carla Sozzani, fino al 3 aprile.

Immagine di copertina: Heinz Hajek-Halke, La fiaba, 1957

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