Si congeda senza gloria la mitica saga thriller-horror iniziata 40 anni fa dal geniale John Carpenter. David Gordon Green, erede del brand alla terza regia, prima sembra in grado di sfornare qualche idea originale, ma poi finisce sommerso da coltelli, asce, fiamme ossidriche e litri di sangue. Non si salva neanche la Curtis, intramontabile, rocciosa protagonista del genere, qui occupata dalla zucca in forno
God save the sequel. Che gli dei della celluloide preservino sempre le saghe che non finiscono. Già, perché basta un attimo ed eccoli lì, nei nostri occhi di spettatore sedotto e abbandonato, i titoli di coda di un altro Episodio IX di Guerre Stellari: anni, anzi, decenni di attesa e affetto per personaggi e storie, conclusi nel peggior modo possibile senza che nulla ormai possa cambiare quel che è stato. È quello che succede, pur con le dovute proporzioni, anche in Halloween Ends, ultimo step nella storica epopea del padre di tutti i mostri con maschera e coltello, che sicuramente avrebbe meritato ben altra chiusura.
Vero è anche che quello dello slasher movie non è mai stato un genere particolarmente complesso sul piano narrativo: basta un college, una qualsiasi arma da taglio, un telefono che non funziona e una villetta isolata, con porta sul retro e un piano di sopra senza alcuna via d’uscita. Et voilà, ecco garantiti tensione, spruzzi di sangue e jump scare a volontà. Lo sapeva benissimo John Carpenter, ingegnoso autore del primissimo capitolo del franchise, girato con un budget da pellicola amatoriale (trecentomila dollari di spesa, a fronte di un incasso di oltre 70 milioni), costumi di scarto e una colonna sonora rigorosamente fatta in casa dallo stesso regista. Il suo Halloween – La notte delle streghe, uscito nelle sale più di 40 anni fa, resta una pietra miliare nel genere horror/thriller proprio grazie alla sua semplicità di trama e atmosfere, capaci di colpire allo stomaco lo spettatore senza tanti filtri o giri di parole.
Ecco perché l’errore principale dell’erede designato di cotanto maestro, David Gordon Green, non è tanto quello di aver osato cambiare le carte in tavola, dando un ulteriore spessore psicologico a vicenda e personaggi. Il problema è piuttosto che il regista, già dietro la macchina da presa per i due precedenti sequel, ci prova davvero a raccontare qualcosa di nuovo, e inizialmente pare anche riuscirci, salvo poi buttare via tutto per rientrare nei ranghi in venti minuti finali di rara bruttezza cinematografica.
A dirla tutta, qualche sinistro scricchiolio qua e là, durante la prima ora e mezza, già lo si avverte: l’indistruttibile (lei sì per davvero) Jamie Lee Curtis, passata dalla modalità Rambo degli ultimi due episodi a quella di Nonna Papera, maglioncino e torta di zucca in forno, è credibile quanto lo sarebbe il demoniaco pagliaccio di IT a fare l’animatore in un villaggio turistico. Ed è un peccato, perché in alcuni momenti Halloween Ends sembrerebbe addirittura preparare la strada per un passaggio di testimone e un ricambio generazionale che garantiscano, a dispetto del titolo, la vera immortalità della saga.
Accanto alla Curtis e all’altro redivivo Will Patton nei panni dell’attempato poliziotto Frank Hawkins, non sfigura il giovane e inquietante nuovo acquisto Rohan Campbell, mentre continua a convincere poco, nonostante l’impegno, Andi Matichak, anche lei già vista in Halloween e Halloween Kills. E Mike Myers, il killer senza volto nato da una geniale intuizione e una vecchia maschera di carnevale, accreditato da sempre nei titoli di coda semplicemente come “The Shape”? Per lunga parte del film c’è e non c’è, e anche questo è un cambio di marcia che a tratti fa ben sperare in una qualche svolta narrativa originale e inaspettata.
E invece, tutto secondo copione: senza voler spoilerare alcunché, le belle premesse di thriller psicologico (o di horror alla Stephen King, dove il vero mostro è la comunità con i suoi segreti e rancori) crollano ben presto una dopo l’altra, come un castello di carte, sotto i colpi di coltelli, asce e perfino fiamme ossidriche, camion e cancelli in ferro sbattuti sulla testa del malcapitato di turno. È il classico bagno di sangue catartico che non risparmia nulla e nessuno, e più che un finale in crescendo pare la scappatoia di chi ha esaurito il tempo a disposizione. O semplicemente rifiuta di passare il testimone, pur non avendo davvero più nulla da dire.
Halloween Ends di David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis, Will Patton, Rohan Campbell, Andi Matichak, James Jude Courtney.