Una trilogia di Marcela Serli e Alberto Amoretti per indagare l’identità maschile e femminile con l’arte, oggi: “Venite, vedrete dei manzi pazzeschi”. Parola della regista
La regista e drammaturga Marcela Serli e il drammaturgo Alberto Amoretti ci raccontano il loro lavoro sul progetto Atopos. Come una coppia consolidata da anni si completano le frasi l’uno con l’altra e trasmettono l’amore per il loro lavoro. Li ho lasciati raccontarsi.
Marcela: La cosa che ho sposato col progetto Atopos, è il desiderio di indagare l’identità con l’arte.
Alberto: Atopos è una trilogia, sono tre spettacoli, Variabili Umane, Dell’umiliazione e della vendetta e infine questo lavoro a cui ho collaborato anche io, Homini.
Marcela: Gli uomini temono tantissimo lo svelamento. La rappresentazione per l’uomo è più facile, rispetto ad entrare in qualcosa di intimo per questo, l’ultimo spettacolo della trilogia lo abbiamo portato più verso il concetto tradizionale di teatro.
Alberto: l’uomo è anche meno pronto a mettersi in gioco.
Marcela: L’uomo è abituato dalla società a non occuparsi di se stesso, a non vivere i sentimenti.
Alberto: Abbiamo indagato cosa vuol dire essere uomo nella società, di cui nessuno ha mai parlato perchè considerato scontato, al contrario si è sempre parlato di cosa vuol dire essere donna. Esiste un dualismo, una parte maschile una femminile all’interno di ognuno di noi.
Marcela: Tutte le minoranze nel momento in cui lottano per essere riconosciute ad un certo punto scoppiano in un desiderio di definizione di sé, con una forza così prorompente che a loro volta diventano potenti. Gli uomini in questo momento annaspano in una non-definizione perchè sono stati messi in crisi.
Alberto: In questo spettacolo abbiamo cercato di andare alle radici, recuperando una serie di testi estremamente riconoscibili che parlassero del maschile.
Marcela: Il primo rito che conosciamo della rappresentazione del racconto è il teatro. Il teatro è vita. Ormai tutto passa attraverso internet anche il sesso, non comunichiamo dal vivo. Bisogna tornare al teatro per fare l’amore di più, per scopare, per vivere.
Alberto: Ci piacerebbe portare questo lavoro dove questi temi non sono parte della vita quotidiana.
Marcela: In questo momento anche Milano sembra averne bisogno.
Inoltre il drammaturgo ci svela:
Alberto: Dopo aver conosciuto Marcela ho deciso di fare un documentario sull’esperienza di Variabili Umane: l’intento è proprio quello di raccontare il rapporto tra realtà e teatro. Giocando sul fatto che il documentario, qualcosa di vero, racconta il teatro, qualcosa di finto, che però racconta qualcosa di vero. In ultimo, un appello della regista.
Marcela: Venite a vedere lo spettacolo, anche perché vedrete dei manzi pazzeschi. Sedurre il pubblico è il principale motore per questi lavori scomodi: ti devi innamorare di qualcosa che ti faccia vedere un aspetto brutto e devi rimanere incastrato e per incastrarti deve sedurti.
Homini, di Marcela Serli e Alberto Amoretti. Dal 22 al 25 gennaio al Teatro Ringhiera.
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