Adam Driver e Alba Rohrwacher ottimi (e premiati) protagonisti di “Hungry Hearts”, storia d’amore originale, comica e tormentata. Che farà arrabbiare i vegani
Per capire che razza di regista sia Saverio Costanzo, e quanto siano bravi i suoi due attori Alba Rohrwacher e Adam Driver, basta vedere la prima sequenza di Hungry Hearts, in arrivo nei cinema dopo il trionfale passaggio a Venezia 2014 (doppia Coppa Volpi per gli attori, meritata). I protagonisti, Jude e Mina, sono accidentalmente chiusi nella toilette di un ristorante cinese: non si conoscono, erano a tavoli diversi, ma nell’attesa che qualcuno li liberi debbono forzatamente fare “amicizia”… e la situazione non è facile, perché l’aria della toilette è irrespirabile per colpa di lui.
L’imbarazzo diventa divertimento, complicità e – nel giro di un paio di sequenze, grazie a sapienti ellissi di racconto – amore. Un amore complicato da una gravidanza troppo repentina. Hungry Hearts è un film dolorosamente drammatico, ma la prima sequenza è giocata sul filo del comico, quasi della farsa: pensate che scena sarebbe venuta fuori se al posto di Adam Driver ci fosse stato Bombolo, o se il film fosse un remake puzzone di Delitto al ristorante cinese. Riferimenti non gratuiti, perché Costanzo è un fan del cinema popolare italiano, adora lo spaghetti-western e Quentin Tarantino, anche se poi gira film molto lontani da simili modelli.
Al quarto film, con alle spalle una serie tv come In Treatment e davanti a sé una scommessa impegnativa come l’annunciato Limonov, Costanzo va considerato: 1) un grande eclettico, capace di cambiare registro ad ogni prova; 2) uno dei pochi registi italiani di respiro internazionale, visto che In Treatment era la riscrittura di una famosa serie tv israeliana già passata per gli Usa e Hungry Hearts è girato a New York e parlato al 99% in inglese. In Italia lo vediamo doppiato, ma sarebbe interessante recuperare la versione originale nella quale Alba Rohrwacher (alla terza lingua in carriera, dopo il tedesco utilizzato in Gluck di Doris Dorrie) è perfetta, credibile, bravissima.
Abbiamo fin qui tralasciato il “tema” del film, sul quale ne leggerete sicuramente delle belle. Mina è una mamma ossessionata dal cibo, dall’igiene, dall’inquinamento, e priva della pur minima fiducia nei pediatri. Jude fa quello che può per difendere la salute del figlio e rispettare, almeno inizialmente, le idee fin troppo estreme della moglie. I vegani insorgeranno e non mancheranno polemiche. In realtà Hungry Hearts è un mélo su una madre che ama troppo e non sa “controllare” il proprio amore. Un mélo che inizia come una commedia e sconfina qua e là nell’horror, senza mai sbagliare il tono, nemmeno di una singola inquadratura. Capito, che regista è Saverio Costanzo?
Hungry Hearts di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher, Adam Driver