Quattrocento film in nove giorni, di tutti i tempi e da tutti luoghi, da vedere in Piazza Maggiore, “il cinema più bello del mondo” e in molte altre sale della città. Più mostre, incontri e altri appuntamenti per riscoprire i grandi autori degli esordi, da Augusto Genina a Buster Keaton, da Jean Vigo a Frank Borzage e Sergej Eisenstein. Ma anche il Giappone “realista” e il Messico post-rivoluzionario degli anni 30, il noir iraniano dei Sessanta, “Blow up” di Michelangelo Antonioni e “La notte dei morti viventi” di George Romero. E un grande interprete hollywoodiano che spaziò dal western e al noir
Il cinema ritrovato (Bologna, 24 giugno – 2 luglio) compie quest’anno 31 anni: ha sedici diverse sezioni e offre in nove giorni circa 400 film, che si possono vedere soprattutto la sera in Piazza Maggiore, “il cinema più bello del mondo”, ma anche in piazzetta Pasolini e nei cinema Arlecchino e Jolly, nel Laboratorio delle Arti UniBo, e nelle sale Cervi, Mastroianni e Scorsese. Mentre una serie di mostre sono disseminate tra Biblioteca Renzo Renzi, Sottopasso di piazza Re Enzo e Sala Borsa. Per questa sontuosa edizione 2017 del festival sono previsti oltre 100mila spettatori da tutto il mondo, e del resto la rassegna organizzata dalla Cineteca di Bologna è probabilmente l’evento più importante a disposizione di chi vuole ammirare grandi classici del cinema, spesso in versione restaurata, chicche riscoperte negli archivi filmici, novità che arrivano da cinematografie di paesi lontani. Per questo ogni anno accorrono non solo gli addetti ai lavori, gli archivisti, i restauratori, i curatori, ma anche tanti appassionati e cinefili di tutte le età, ormai legati a questa sorta di viaggio spazio-temporale alle radici e ai confini del cinema.
La chiave del risultato resta però sempre il programma, ricco, vario e di qualità. Sempre amatissime dal pubblico, le proiezioni in Piazza Maggiore fanno il pieno e quest’anno, tra i titoli più invitanti, sono da segnalare Il laureato di Mike Nichols (1967), il film che lanciò Dustin Hoffman e che compie 50 anni, e all’opposto Io… e il Ciclone (1928), in cui il grande Buster Keaton, primattore e anche regista insieme a Charles Reisner, supera se stesso, creando mirabili effetti speciali studiati al millimetro nella lunga sequenza del tornado. O la sempre mitica Corazzata Potëmkin (1926) di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, che si potrà rivedere con l’accompagnamento di una grande orchestra dal vivo.
Tra le rassegne tematiche, l’offerta di “Il cinema ritrovato” spazia quest’anno dal Giappone anni Trenta, con un’escursione su alcuni nomi del cinema informale, impegnato in una spinta verso un maggiore realismo, al cinema nero iraniano anni 50-60, di cui potremo ammirare in particolare le pellicole, mostrate per la prima volta fuori dal suo paese, del regista di thriller e noir Samuel Kachikian, ai maestri messicani degli anni Trenta, su tutti Fernando de Fuentes, che mise sullo schermo, nella cosiddetta Trilogia della Rivoluzione, la disillusione che seguì l’esito negativo dell’insurrezione messicana di Villa e Zapata, degli anni Dieci.
Di sicuro interesse anche le retrospettive dedicate ai grandi nomi del cinema: sono dedicate al regista francese Jean Vigo, che con i suoi film, Zero in condotta (1933) e L’Atalante (1934) i più noti, è considerato uno dei grandi ispiratori della Nouvelle Vague di Truffaut e Godard, ad Augusto Genina, un vero e pioniere del nostro cinema (e non solo), autore di Prix de Beauté (1930) con Luise Brooks, che dagli anni Dieci ai Quaranta lavorò tra Italia, Francia e Germania e all’attore americano Robert Mitchum, uno degli interpreti hollywoodiani più poliedrici e di successo. Tra le sue interpretazioni che rivedremo a Bologna I forzati della gloria (1945) di William Wellman, Le catene della colpa (1947) di Jacques Tourneur, La magnifica preda (1954) di Otto Preminger, Bandido! (1956) di Richard Fleischer, Il meraviglioso paese (1959) di Robert Parrish, A casa dopo l’uragano (1960) di Vincente Minnelli, e Gli amici di Eddie Coyle di Peter Yates e Yakuza di Sidney Pollack, entrambi del 1973.
Il funambolico viaggio nella storia del cinema attraversa grandi titoli imperdibili, come Blow-up (1966, di Michelangelo Antonioni), La notte dei morti viventi (1968, di George Romero) e Johhny Guitar (1954, di Nicholas Ray) e rarissimi film restaurati, come Caligula (1917, di Ugo Falena) o Secrets (1924, di Frank Borzage). E ci sarà, occasione imperdibile, una proiezione di diversi filmati, datati 1897, realizzati durante i loro viaggi in giro per il mondo dagli operatori della compagnia Lumiere, a poco più di un anno dalla prima, storica proiezione pubblica di un film, a Parigi, il 28 dicembre 1895. A ricordarci che l’essenza del cinema è sempre una, scoprire luoghi lontani attraverso l’occhio di una cinepresa.
Il Cinema Ritrovato, 31esima edizione, Bologna, 24 Giugno – 2 Luglio 2017