La Grande Depressione e i conflitti dei braccianti della California per i loro diritti e loro salari sono al centro di “In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi”, il nuovo film diretto e interpretato da James Franco sulla base di un romanzo classico del Premio Nobel americano: più bravo qui da attore che da regista, dà vita al carattere impetuoso di un sindacalista radicale privo di incertezze, deciso a tutto
Oggi ci sentiamo spesso dire che le cose vanno sempre peggio, i giovani non hanno futuro e i loro figli ne avranno ancora meno. Tuttavia, se guardiamo la vita che facevano gli uomini di un secolo fa, ci accorgiamo che anche loro hanno dovuto affrontare molte avversità, ma oltre a lamentarsi hanno saputo impegnarsi per cambiare un destino che sembrava già scritto. Ce lo ricorda bene In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi, film diretto e interpretato da James Franco che ispirandosi a un famoso romanzo di John Steinbeck, La battaglia, narra uno dei periodi più bui della storia americana: la Grande Depressione.
California, 1933: Jim Nolan (Nat Wolff) è un giovane che si unisce al gruppo del carismatico attivista Mac McLeod (Franco). I due entrano a far parte a un gruppo di braccianti che raccolgono mele; attirati dalla promessa di guadagnare tre dollari al giorno, sono invece costretti a lavorare per un solo dollaro, e non si ribellano per paura di rimanere senza paga. Mac e Jim cercano poco a poco di convincerli a scioperare per migliorare le proprie condizioni, ma la strada per l’uguaglianza si rivelerà piena di ostacoli: l’avido padrone Chris Bolton (Robert Duvall) userà infatti ogni mezzo per debellare la protesta, e gli scioperanti si ritroveranno sempre più divisi al loro interno tra chi vuole solo veder rispettati i propri diritti e chi protesta per motivi ideologici.
I due protagonisti appaiono fin dall’inizio molto diversi tra loro: Mac è cinico, spregiudicato, tanto che, nonostante agisca per il bene degli altri, arriva a tessere numerosi inganni pur di raggiungere il proprio obiettivo; Jim al contrario è molto più timido e impacciato, ma ben presto anche lui si ritroverà sempre più cambiato nel carattere, tanto che la lotta di classe diventerà per lui una vera ossessione. E intorno a loro si delinea un microcosmo, quello dei braccianti, raccontato dal film anche e soprattutto dal lato umano, ognuno con i suoi pregi e difetti: London (Vincent D’Onofrio), capo dei raccoglitori, è un uomo onesto che vorrebbe agire solo per il bene della sua gente; Lisa (Selena Gomez), nuora di London abbandonata dal marito proprio quand’era incinta, che prova un amore, ricambiato, per Jim; e Vinnie (Josh Hutcherson), un giovane arrogante ed egoista, non vede di buon occhio i due attivisti.
James Franco conferma qui, ancora una volta, il suo talento interpretativo, ed è più bravo davanti che dietro la macchina da presa: infatti, in questo adattamento del libro del Nobel Steinbeck (tradotto in italiano da un altro Nobel, Eugenio Montale), la regia alterna scene monotone ad altre più riuscite. A compensare questi difetti c’è una buona sceneggiatura, che affronta con sensibilità un tema storico molto importante. E altrettanto efficaci sono molti altri attori di un cast che unisce vecchie star (Duvall) e nuove promesse (Wolff).
Oltre che per la crisi, il film è molto attuale anche per un’altra ragione: proprio come allora, oggi chi sta al vertice della piramide non vuole o non riesce a comunicare con chi sta alla base, che viene spesso accusato di “populismo” quando prende posizioni decise o segue determinati leader. Eppure, oggi come allora, è importante che i disoccupati e i lavoratori abbiano il diritto di esprimere il proprio dissenso: anche perché solo venendo incontro ai loro bisogni e alle loro idee si può sperare di ritrovare l’armonia sociale perduta.
In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi, di e con James Franco, Nat Wolff, Robert Duvall, Vincent D’Onofrio, Selena Gomez, Josh Hutcherson