Interstellar

In Cinema

La fantascienza secondo Nolan: la salvezza dell’uomo sta in un pianeta lontano, nell’etica e nell’amore

Reduce dalle profondità dell’inconscio in Inception, esplorate le oscurità di un milionario-eroe tenebroso nella trilogia de Il cavaliere oscuro, Christoper Nolan si immerge nelle vastità ignote dello spazio cosmico con Interstellar, spostando l’oggetto della sua ricerca verso le teorie della relatività spazio-temporale, che qui si intrecciano con le distanze umane, gli affetti e i vincoli che ci legano come individui.

Cooper (Mattew McConaghey, oscar 2014) è un ex-pilota della Nasa che si è ritirato dall’incarico e ha perso la moglie: vive col padre e i due figli adolescenti, coltiva mais. Le missioni intergalattiche sembrano un lontano ricordo, anche perché l’agenzia spaziale pare estinta per mancanza di fondi. In circostanze a prima vista casuali si ritroverà però coinvolto in un nuovo progetto, guidato dal suo vecchio professore, Brand (Michael Cane), deciso a salvare l’umanità dalla crisi alimentare imminente. Costretto ad abbandonare padre e figli, e affiancato da un equipaggio di astronauti-astrofisici (in cui c’é anche Anne Hathaway), Cooper intraprende il suo spettacolare viaggio attraverso un wormhole (un collegamento spazio temporale) per cercare un pianeta colonizzabile, distante anni-luce dalla Terra, unica speranza di vita rimasta all’intero genere umano.E intanto cerca di mantenere i contatti più stretti possibili con la Terra, i suoi figli, la sua casa.

Nolan punta alto il suo cine-telescopio, ammirando stelle lontane che spiegano misteri intimamente legati alle relazioni umane, che necessitano risposte esaurienti tanto quanto le irrisolte domande sulla costituzione dell’universo. Intreccia amore e abbandono, lontananza geografica e affettiva, e suggerisce un’interpretazione quasi spiritualistica delle teorie sullo spazio-tempo, dei wormholes, dei buchi neri: e la sua chiave resta sempre sul limite tra fantascienza, fenomeni paranormali e sentimenti.

Superare le distanze temporali, spaziali, si traduce poi nel superare quelle umane, cercando l’affetto, il perdono di coloro che si abbandona per necessità o per scelta. Per ricongiungersi alla fine, fisicamente e spiritualmente, con i propri cari, in una comunione la cui matrice fondamentale è l’amore, che agisce qui soprattutto attraverso la memoria. E la fede nelle persone si apparenta al grande progetto di salvare i legami privati e insieme il mondo intero. Lo spazio stellare, enigmatico e complesso, si trasforma così, come tradizione fantascientifica vuole, nel luogo di ricerca del Sè e dell’Altro: dove vince chi abbandona la vendetta e la ricerca di una sopravvivenza individuale per il bene di tutti. La missione è singolare ed universale, poggia sulla responsabilità individuale ma abbraccia l’intera collettività

Interstellar di Christopher Nolan, con Anne Hathaway, Jessica Chastain, Matthew McConaughey, Michael Caine.

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