Il grande successo cinematografico e non solo (la colonna sonora cult è di Eddie Vedder) a distanza di 10 anni diventa uno spettacolo. Che il 25gennaio sbarca all’Alcatraz
Il 25 gennaio del 2008 esce nelle sale italiane Into the Wild, il film di Sean Penn che racconta la storia vera del viaggio attraverso gli States di Christopher McCandless, alias Alexander Supertramp. Vuoi per le splendide vedute della natura incontaminata americana, vuoi per le numerose frasi che verranno riprese da centinaia di fan, vuoi per la splendida colonna sonora firmata Eddie Vedder, il film diventa presto un cult.
Ora, a dieci anni dall’uscita del film, c’è un gruppo di musicisti che sta girando l’Italia per portare sul palco le emozioni di quella colonna sonora. È la Into The Wild Night, uno spettacolo in cui, partendo dai brani cantati dal leader dei Pearl Jam, si parla tanto del tema del viaggio e delle emozioni che, anche dieci anni dopo, la storia di McCandless continua a suscitare.
I musicisti, dicevamo: tutto nasce da Davide Genco (aka One Boy Band), che da qualche anno, ukulele e chitarra alla mano, propone, a Milano e in Brianza, delle serate dedicate al film, alla sua colonna sonora, e al carisma di Eddie Vedder. Le platee si allargano, e l’anniversario si avvicina. E allora, con l’aiuto di Fabio Deotto (chitarra, batteria, voce), Marco Settanni (chitarre) e Federico Rho (basso), e con la produzione di Via Audio, ecco l’idea: un tour italiano per festeggiare con i tantissimi appassionati del film i suoi dieci anni.
Torino, Perugia, Parma hanno già risposto alla grande, con due soldout: ora, il 25 gennaio, l’Alcatraz di Milano. Abbiamo scambiato due parole proprio con Davide, per avvicinarci a questa serata che, a nostro parere, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
Non è (solo) un tributo a Eddie Vedder, ma non è nemmeno un inno esclusivo a Into the Wild. Cos’è la Into the Wild Night?
Lo show vuole essere un affezionato omaggio a un modo di intendere le relazioni fra le persone: se guardiamo al personaggio di Vedder, pensiamo alla sua capacità di creare empatia col pubblico senza ergersi sul piedistallo della rockstar; se guardiamo al film, si tratta di condividere la felicità del momento con chi assiste allo spettacolo, cercando di ricreare l’atmosfera di un falò sulla spiaggia in cui tutti sanno le canzoni e vengono coinvolti nella forma che più preferiscono. Per i fan di vecchia data dei Pearl Jam è l’occasione di sentire anche dei brani meno scontati del loro vastissimo repertorio. Per i fan di Into The Wild è invece quasi una cerimonia, l’occasione per ripetere insieme le battute cult e dare uno sfogo fisico, reale e condiviso al loro amore per il film.
È il primo, vero tour italiano per questo progetto: com’è stata finora la risposta del pubblico?
Siamo stati tutti straordinariamente sorpresi, dall’affluenza – al momento abbiamo già fatto 2 soldout e anche il terzo live è comunque andato benissimo – e soprattutto dalla partecipazione, da quanto la gente “si scalda” nel sentire queste canzoni contestualizzate nella cornice del film. Quando possibile durante lo spettacolo cerchiamo anche di avere un botta e risposta con loro. Questo tour è l’esperienza live più bella che abbiamo mai avuto modo di provare. Il momento in cui all’Hiroshima Mon Amour di Torino, poco prima di cominciare, ci hanno detto che non si riusciva più a fare entrare altra gente ce lo ricorderemo a vita.
Non solo musica, ma anche proiezioni, mostre fotografiche e racconti: come strutturate il vostro show?
Lo show segue un climax che parte in maniera intimista, per poi vedere comparire sul palco gradualmente l’intera band, fino all’esplosione rock finale. Via Audio ha curato attentamente la produzione della Into The Wild Night aiutandoci a soppesare i vari momenti e creando un vero e proprio storytelling che scandisce la sequenza dei brani e degli spezzoni di film in modo da dare al pubblico la sensazione di un percorso compiuto insieme.
Negli scorsi anni tante serate nei localini. Ora, giovedì 25 gennaio, il prestigioso palco dell’Alcatraz. Avete pensato a qualcosa di speciale?
La data dell’Alcatraz a Milano sarà speciale per noi perché torniamo a casa dopo tre felici trasferte e vogliamo approfittarne per celebrare la cosa proprio con quel pubblico che ci ha convinto a buttarci in quest’avventura, partita da piccoli ma splendidi locali della Lombardia come il Tambourine di Seregno e arrivata nelle più grosse location del Centro-Nord Italia. Avremo ospiti speciali come Mente Nomade, youtuber che più volte si è recato in pellegrinaggio al famigerato Magic Bus dove ha perso la vita Chris McCandless, un duetto con un’ospite speciale (Irene Facheris di Bossy.it) su un brano altrettanto speciale e ci saranno le foto che i fan della pagina hanno scattato nei loro viaggi più naturalistici. Cercheremo di renderla una gran bella festa.
E che festa sia, allora.