In tempi di Coronavirus, il mondo dell’arte sta cominciando a reagire, facendo emergere il potenziale di resilienza che potrà trasformare la crisi in opportunità, passando attraverso il web e la mediazione culturale.
Nonostante si parli da anni ormai della rete come luogo dell’arte non virtuale ma reale e dotato di una sua autonomia di produzione e di fruizione artistica, i passi avanti in questa direzione sono stati fin qui sporadici e disorganici.
Due anni fa, al convegno internazionale sul tema “I musei alla svolta post-digital” organizzato da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino, che affrontava una riflessione trasversale sui musei d’arte contemporanea e sui cambiamenti radicali nei modi di produrre e fruire le opere d’arte, Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC di Bergamo, e Nicola Ricciardi, Direttore delle OGR, ribadivano proprio come fosse essenziale per le istituzioni artistiche affrontare il cambiamento che l’era digitale imponeva.
Come lo stesso Giusti ha ribadito in un’intervista su Rai Radio 1 la scorsa domenica, il tema del museo digitale è oggi ancor più presente, e non si tratta di una rivoluzione, perché la rivoluzione c’è già stata e lo spazio del web non è più una vetrina virtuale ma, a tutti gli effetti, uno degli spazi del museo.
Come una zona grigia posta tra il white cube della galleria e il black box del teatro, il museo oggi è un contenitore di forme espressive ibride in cui il web ha e deve avere pieno diritto di cittadinanza, anche se il ritardo in cui langue questo necessario percorso, al netto della complessità delle cause di questo ritardo, è sotto gli occhi di tutti.
Ma ecco che di colpo tutto è diverso e, in questo tempo sospeso, le istituzioni culturali si trovano di fronte a una necessaria e urgentissima accelerazione. Tutti noi siamo chiusi in casa, scuole, musei, gallerie e teatri sono serrati e la mancanza si fa sentire.
Non parlo di mercato né di business, e neppure di visibilità o narcisismo: quello che il Coronavirus sta portando allo scoperto nel mondo della cultura è una nostalgia struggente e intima, un senso di perdita sentimentale che riguarda chi produce e chi fruisce cultura. Un sentimento vero, un’astinenza forse un po’ tossica ma, al contrario delle sostanze esogene, salutare e benefica.
È per questo, ne sono convinto, che l’attuale corsa alla digitalizzazione del campo culturale sia il risultato di uno slancio sincero da parte di tutti, un sentimento che comincia ad assomigliare a una rinascita che, dalla tabula rasa imposta dalla quarantena, potrebbe sorgere nel tempo che la seguirà.
Se all’inizio lo shock ha irretito la vita di ognuno di noi, ora si comincia a vedere come, paradossalmente, questa crisi offra l’opportunità di alzare il livello, riportando l’attenzione sui contenuti e sulla riflessione da un punto di vista intellettuale ma anche, ed è questo il valore aggiunto, empatico e solidale.
La scorsa settimana ho provato a raccogliere le prime esperienze di “cultura a domicilio” sensate e interessanti colte a portata di mouse, ma già mentre l’articolo veniva pubblicato e nei giorni successivi il movimento è diventato impetuoso e le occasioni di avvicinarsi alla cultura restando a casa si sono moltiplicate in modo esponenziale a tutti i livelli, dal cinema parrocchiale al grande museo. Proviamo quindi un aggiornamento, non certo esaustivo ma, speriamo, stimolante alla ricerca autonoma di occasioni.
Cominciamo con dieci grandi musei da visitare con tour virtuali e collezioni online. La Pinacoteca di Brera a Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, il Museo Archeologico di Atene, il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York, l’Hermitage di San Pietroburgo e la National Gallery of art di Washington.
Il MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, ha messo online le iniziative digitali di musei, siti archeologici, biblioteche, archivi, teatri, cinema e musica attraverso sei sezioni dedicate a Musei, Libri, Cinema, Musica, Educazione e Teatro.
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma consolidano la loro presenza sui canali social intensificando la narrazione del museo e delle mostre su Facebook, Twitter e Instagram e continuando il racconto delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee di Palazzo Corsini e Palazzo Barberini.
Il canale Instagram del museo MAXXI di Roma sostiene la campagna #iorestoacasa con dei brevi e interessantissimi video con gli interventi delle persone che ruotano attorno al museo, a partire dalla Presidentessa Giovanna Melandri, per offrire contenuti inediti e viaggi nella storia del Museo.
Il MAMbo di Bologna propone “2 minuti di MAMbo”, un contributo quotidiano trasmesso ogni giorno, dal martedì alla domenica alle ore 15.00 fino a domenica 5 aprile, sul canale YouTube MAMbo Channel, poi rilanciato sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter del museo, sui temi della mostra AGAINandAGAINandAGAINand, della collezione permanente, del Museo Morandi e del Dipartimento educativo.
Il Centro Pecci di Prato propone Centro Pecci Extra, che potenzia la loro web-tv, attiva già dal 2016, con la proposta quotidiana di contenuti come approfondimenti sulle mostre in corso, video d’artista, materiali dall’archivio montati per l’occasione, film passati in programmazione nel cinema del Centro, contributi di scrittori, artisti e critici.
Ma ci sono anche iniziative bottom-up, come “The Colouring Book”, brillante progetto ideato da Rossella Farinotti e Gianmaria Biancuzzi, promosso da Milano Art Guide in collaborazione con Lara Facco P&C, che hanno coinvolto oltre un centinaio di artisti contemporanei di diverse generazioni, da Maurizio Cattelan a Emilio Isgrò a Stefano Arienti passando per giovanissimi e mid-career, per realizzare un album virtuale che si compone nel tempo e che tutti, da casa, possono sfogliare, scaricare su smartphone o tablet oppure stampare su semplici fogli A4 e colorare.
Da Lara Facco P&C, agenzia di comunicazione per l’Arte Contemporanea tra le più note e attive, arriva anche “Telescope. Racconti da lontano”, un ibrido tra la newsletter e il magazine in cui le parole di giornalisti, curatori, direttori, artisti e critici raccontano quello che per un po’ non potremo vedere di persona. Mostre, collezioni, singole opere protagoniste di un racconto a più voci, per non fermare la cultura, alimentare il confronto culturale, esplorare nuovi modi di comunicare.
Per chi poi non si accontenta dell’arte, segnaliamo anche l’iniziative della Cineteca di Bologna, straordinaria realtà di conservazione, restauro e diffusione del cinema e della sua storia, che offre Cinema Ritrovato | Fuori Sala, con una selezione di piccole perle di cinema conservate nei loro archivi e, per gli appassionati di musica, #20tracksof, a daily music selection for slow living, rassegna musicale in forma di playlist di Club to Club su spotify.
E chiudiamo, per ora, con un video virale e molto divertente sull’Arte ai tempi del coronavirus, che sdrammatizza questo periodo così surreale con l’ironia e con l’arte. Un modo simpatico per non smettere di far cultura e sorridere, restando a casa! Stay safe!
Immagine di copertina: Maurizio Cattelan, Torno Subito, 1989