Una visita virtuale alla mostra di Vasily Kandinsky (Mosca, 1866 – Neuilly-sur-Seine, 1944) allestita a Bilbao
La Pandemia ci ha costretto a ripensare spostamenti, passioni, hobby, abitudini e persino le modalità di lavoro.
Ci siamo ritrovati poco a poco più domestici, più smart, più virtuali, mentre il mondo esterno ha tentato in ogni maniera di non fermarsi.
Abbiamo vissuto, si potrebbe dire, come sospesi fra due mondi: quello reale e quello virtuale in cui ci siamo trovati a oscillare in modo fluido ed osmotico.
L’arte è sicuramente stata una vittima silenziosa di questo tempo storico e finalmente intravede uno spiraglio di luce con la riapertura dei musei. Diciamola tutta, ci è mancata tanto!
L’estetica, la creatività, la bellezza, sono condizioni necessarie in una civiltà culturalmente matura, “necessità interiori”, come amava definirle il pittore Vasilij Kandinsky.
Se è vero che gli spostamenti stanno avendo ancora dei limiti, viaggiare con la fantasia è ancora possibile. Molti musei e gallerie hanno sfruttato il mondo digitale e si sono avvalsi di tour e mostre online, che ci portano in un battibaleno altrove.
Prendiamo il Guggenheim di Bilbao, per esempio.
Facciamo un viaggio virtuale nei Paesi Baschi ed entriamo volando, con l’aria che ci gonfia un po’ i vestiti dentro agli spazi ariosi disegnati da Frank Gehry: superiamo la fila alle casse mentre esibiamo il pass virtuale: oggi visitiamo la mostra di Kandinsky!
Diventiamo così come i protagonisti dei suoi quadri in cui uomini volanti fluttuano tenendosi per mano, diventiamo anche noi leggeri, come la sua pittura.
La mostra, proveniente dagli straordinari fondi della Fondazione Guggenheim di New York, raccoglie le distinte fasi della vita di Kandinsky, evidenziando il contatto che mantenne con i vari movimenti d’avanguardia nei paesi in cui visse e presenta la sua evoluzione artistica, suddividendo il percorso in quattro sezioni geografiche, nodali nella sua carriera pittorica.
Si parte da Monaco di Baviera, dove il pittore inizia a sperimentare temi che diventeranno cardinali, come il cavallo e il cavaliere, le colline ondulate, gli alberi.
Lasciata la Germania a causa della guerra, proseguirà prima a Mosca e poi alla “corte” di Walter Gropius come docente presso la Bauhaus. Il percorso termina a Parigi, in cui il Pittore trascorrerà undici anni della sua vita, fino alla morte nel 1944 a Neuilly-Sur-Seine.
Il percorso virtuale è cronologico e spazia dalle prime illustrazioni giovanili, più fedeli a un contesto visivo concreto, per poi decollare nell’astrattismo più puro, in cui diventa essenziale lo stato emotivo interiore.
Risulta evidente e costante la ricerca alla essenzialità, l’esplosione dominante del colore, la fuga libera dell’espressione artistica, in contrasto con le vicende politiche che parlavano tutt’altra lingua in cui la parola “libertà” non era concessa.
Non è un caso che le oltre 150 opere appartengano alle raccolte della Fondazione Guggenheim di New York: Salomon Guggenheim assieme alla moglie Irene furono folgorati dall’astrattismo di Kandinsky al punto tale da diventarne appassionati collezionisti. Si conosceranno anche in persona, in Germania a Dessau, complice il Bauhaus.
Il viaggio virtuale convince e ci fa evadere, fra montagne blu e cieli rosa, colline gialle e arancioni. La mostra è stata curata dalla giovane Megan Fontanella, curatrice del museo di New York e si coglie davvero la voglia, il desiderio, la passione del suo lavoro, nel farci assaporare una ventata di aria colorata e fresca d’arte, superando ogni ostacolo.
Molto interessanti, i video sul sito del Guggenheim di Bilbao che spiegano la messa in opera dell’intera mostra. L’accesso è online fino al prossimo 23 maggio 2021, sperando di poterci andare presto anche di persona.
https://www.guggenheim-bilbao.eus/exposiciones/kandinsky
Immagine di copertina: Kandinsky, Intorno al cerchio, 1940, Solomon R. Guggenheim Museum, New York Solomon R. Guggenheim Founding Collection © 2021 Artists Rights Society (ARS), New York/ADAGP, Paris