Compleanno tondo per il protagonista di “Fandango”, Gli intoccabili”, “Balla coi lupi”, “JFK”. Che oggi ha sette figli, un ranch nel Colorado e un casinò in Dakota
Kevin Costner, 60 anni il 18 gennaio, in Italia è il responsabile di una delle iatture degli ultimi decenni. Un incremento spaventevole del nome Kevin che molte primipare innamorate hanno affibbiato ai loro pargoli consegnandoli a una vita di sberleffo.
Da giovane Kevin era davvero belloccio. Non solo. Sembrava gentile: con le donne, con i bambini, con le mazze da baseball, persino con i lupi. Ci ballava. Cos’altro si può volere da un uomo? Per questo schiere di giovani donne impressionabili, non potendo avere lui, hanno sublimato quest’amore nei loro eredi. Ma questa cosa l’ha un po’ fregato, facendoci dimenticare che Costner è un attore non male, degno continuatore di quella schiera di eroi americani onesti e rassicuranti, alla James Stewart e alla Gary Cooper per intenderci.
Tutto si decise durante il ritorno dal viaggio di nozze, quando Costner, ventitreenne incerto sul da farsi, incontrò in aereo Richard Burton al quale chiese se dovesse perseguire la carriera di attore. Forse sbronzo o solo lungimirante, Burton gli disse di darci dentro.
L’esordio fu freddino, in tutti i sensi. Fece il morto ne Il grande freddo di Laurence Kasdan, che però alla fine gli tagliò tutte le scene. Ma due anni dopo, nell’’85, lo chiamò per una parte nel western Silverado. Nello stesso anno Costner conquistò anche il suo primo ruolo da protagonista in Fandango di Kevin (pure lui!) Reynolds, film di formazione con Kevin “at his best”, in jeans nero e camicia da smoking, che alla fine balla, discretamente bene, sulle note di It’s you di Pat Metheny.
Da lì, è tutta discesa. Gli intoccabili di Brian De Palma (con De Niro-Al Capone che gli gridava “Sei tutto chiacchiere e distintivo”), Senza via di scampo di Tony Scott, poi Bull Durham insieme a Susan Sarandon, con eccellenti scene di sesso che diedero grandi soddisfazioni a generazioni di signore. Anche se, nella realtà, Kevin era marito devoto di Cindy Silva, la fidanzatina ai tempi dell’università. Sorry, Cindy.
Nel 1990, a 35 anni, Kevin Costner è uno degli attori più famosi negli Stati Uniti, tanto che quando decide di dirigere e interpretare un western con pochi dialoghi e quasi tutti nella lingua dei Sioux, glielo fanno fare. Balla coi lupi vince 7 Oscar, fra i quali quello per miglior film e regia, e fa un sacco di soldi. In Italia più di Pretty Woman e persino della disneyana Sirenetta.
Da allora, insediato saldamente nell’Olimpo dei potenti di Hollywood, Costner ha collezionato successi e qualche flop. Nel frattempo ha avuto sette figli con tre donne diverse – sorry, Cindy – si è comprato un ranch in Colorado, un casinò in South Dakota e una società che produce macchinari ecologici. Ha fatto il testimonial per Barak Obama e per un tonno sott’olio. Adesso, per il suo sessantesimo compleanno, pare che voglia trascorrere la giornata a Disneyworld insieme ai figli più piccoli. Sorry, primipare innamorate.