Che cos’è Kleisma, il nuovo network creato da musicisti per i musicisti? Lo abbiamo chiesto ai suoi creatori
Sono bastati due minuti di chiacchierata con Alessandro e Daniele Saitta per essere travolta dal loro entusiasmo. Loro sono due dei tre fondatori di Kleisma, che sul sito ufficiale viene descritto come “un network per i musicisti e per tutti quelli che fanno dell’ambiente musicale la propria vita”. Alessandro è uno sviluppatore web e batterista da 10 anni. In Kleisma si occupa di sviluppo web, ma anche della parte diciamo più concettuale, quella più attinente alla musica. Daniele si occupa della parte di pubbliche relazioni, di tutto quello che è il progetto nel suo complesso, dalla fondazione della società, la parte amministrativa, i contratti con le partnership, le scuole di musica, ecc. Suonava il basso, ma non da professionista. Poi un’esperienza all’estero gli ha dato la spinta giusta per decidere di mettere in campo la propria creatività e di provare a creare un progetto proprio. “Grazie a quella esperienza si sono allargati i miei orizzonti” mi dice. Il terzo fondatore è Riccardo che si occupa di web design e sviluppo dell’interfaccia e usabilità.
Sono giovanissimi e hanno mollato tutto per dare vita a questo progetto, e questo mi ha incuriosita. Così li ho contattati per fare loro qualche domanda su Kleisma, per capire come sia nata l’idea di creare una piattaforma gratuita per dare visibilità ai musicisti di tutta Italia.
Siete online da pochissimo, ma sul vostro sito ci sono già 2518 musicisti iscritti in 141 giorni, più di 250 contatti per collaborazioni e 2527 contenuti multimediali caricati. Come spiegate questo interesse da parte dei musicisti?
Alessandro. Noi sappiamo esattamente che cosa serve ai musicisti, perché non sono solo il nostro target. Io ho sviluppato il profilo degli artisti dal mio punto di vista, quello di musicista. Perché bisogna sapere di cosa hanno bisogno gli artisti, quali sono le loro esigenze per poi realizzarle sul sito.
Daniele. Tutti gli artisti capiscono quanto sia importante la presenza sul web. Oggi si fa tramite Instagram, Facebook, alcuni realizzano anche un sito, chiedendo a un professionista o – la maggior parte delle volte – improvvisandosi informatici. E quante volte capita di vedere siti fatti male, che non invogliano ad ascoltare i contenuti? L’idea di Kleisma è anche quella di risolvere questo problema, fornendo una struttura standard che i musicisti possono compilare per presentarsi al pubblico.
A. In generale ci sono delle grandi mancanze dal punto di vista delle capacità informatiche. Da musicista e sviluppatore lo noto spesso. A volte ci sono dei siti anche di grupponi – penso all’alternative che a me piace tantissimo – che sono anche molto noti nell’underground milanese e che hanno siti che non sono belli, ma soprattutto non sono di facile consultazione. Non sono consultabili da telefono, e ormai il 70% dei siti web viene visto dal cellulare. E se non è facilmente contattabile un artista ne risente.
Come è strutturata questa pagina standard che voi fornite su Kleisma?
A. Forniamo un sito web molto completo, pensato appositamente per i musicisti. Si può ascoltare la discografia dell’artista attraverso gli embed di Soundcloud, Bandcamp, Spotify e iTunes. Poi ci sono i collegamenti a tutti gli eventi live, possono essere caricati fotografie, video, biografia.
D. Tra poco creeremo anche la sezione delle formazioni: band, orchestre, bande. Con questo daremo la possibilità a ogni band italiana di avere un proprio sito nella piattaforma, un vero e proprio sito web con cui presentarsi e attraverso il quale essere contattati da altri artisti o da locali, tecnici, ecc. in maniera totalmente gratuita. Inoltre dalla pagina della band si potranno consultare le pagine dei singoli componenti del gruppo e vedere la loro formazione musicale, i loro altri progetti.
Possiamo dire che il vostro obiettivo sia quello di creare connessioni tra gli artisti?
A. Esatto. Ogni volta che aggiungiamo una pagina creiamo connessioni: noi continuiamo a sviluppare il sito per creare tutti questi collegamenti tra i nostri soggetti iscritti. La cosa che non ha nessuno e che stiamo facendo noi è costruire un portale che sia un network, che crei collaborazioni. Penso ai musicisti che hanno un po’ un’idea di turnismo, quindi di suonare in varie formazioni e accettare diverse collaborazioni; hanno sempre voglia di cercare altri musicisti con cui sviluppare dei progetti e hanno voglia di compilare un profilo che sia in grado di adattarsi a questo tipo di situazione. Ci sono però musicisti che preferiscono vedersi solo nel contesto della propria band, per questo pensiamo di creare una sezione apposita.
D. Esatto. Alcuni musicisti si vedono solo come parte di un gruppo e non come singoli. Quindi magari come musicisti singoli non si iscriverebbero, ma iscriverebbero volentieri la propria band. Anche perché ci sarà la possibilità di cercare gruppi e contattarli dall’esterno, quindi sarà bello sia per la band che avrà il suo spazio per presentarsi, sia per il locale che avrà finalmente uno strumento con cui contattare una band trovata con i filtri di ricerca, vagliare bene il profilo di una band e avere il rimando ai profili dei singoli musicisti che suonano in quella band. Si ottiene un ritratto molto completo di chi ti trovi davanti.
Quindi non solo collaborazioni tra artisti, ma anche contatti tra i musicisti e altre figure come gestori di locali, etichette, ecc.?
A. Esatto. Tutti i musicisti a ogni livello vogliono trovare serate e avere contatti con i produttori: noi stiamo cercando di far emergere chi se lo merita. Stiamo cercando di creare una piattaforma meritocratica, in primo luogo perché noi stessi siamo musicisti e ne abbiamo l’interesse. Per quanto riguarda i locali, si tratta di un servizio molto utile: invece di chiamare persone a caso che passano di lì, possono trovare sul sito dei bravi artisti, guardando tutto il materiale caricato sulla loro pagina personale. Così invece della band che va a far casino nel locale, possono trovare un paio di artisti che che magari fanno un bel concerto acustico. Il locale alza il livello artistico della serata, il pubblico è più contento e la prossima volta viene più volentieri. Ci guadagnano tutti, perché il locale spende gli stessi soldi, ma li spende meglio, noi ci guadagniamo – come musicisti – perché si inizia a vedere la gente premiata per merito e non per conoscenze.
E siete già in contatto con qualche locale?
D. Non siamo noi a cercarli al momento. Noi stiamo cercando di creare un network che sia appetibile per far si che siano gli altri a venire a cercare i musicisti. Che è molto più semplice.
A. Sappiamo comunque che ci sono già locali che stanno cercando musicisti, perché quando qualcuno chiede di poter contattare uno degli artisti iscritti al sito noi chiediamo che figura sta effettuando la richiesta; se si tratta di un locale, di un manager, di qualche etichetta discografica, ecc. e fino ad oggi abbiamo avuto richieste da tutte queste tipologie.
D. Per i nostri iscritti è anche un vantaggio: se è il musicista che va a bussare alla porta del locale è un conto, se invece è il locale che contatta il musicista perché si presenta bene ha un altro potere contrattuale. Si alza un po’ la qualità del rapporto tra il locale e i musicisti. Perché per come stanno le cose adesso è un po’ come se il locale ti facesse un favore a farti suonare. Noi stiamo lavorando perché vorremmo entrare in questa dinamica e cercare di cambiarla un po’.
A. Se già riuscissimo a far suonare nei locali dei musicisti con un livello artistico più alto, al posto di altre che sono lì solo per conoscenza e non merito, già staremmo facendo una cosa bella per la musica.
Quindi per ora dai locali c’è una buona risposta. E gli iscritti cosa dicono?
D. Noi siamo ormai online da quattro mesi e ancora nessuno ci ha mandato a quel paese. (Ride). A parte gli scherzi, per ora nessuno ci ha detto che questa piattaforma non serve a niente. Ci chiedono di modificare qualcosa ovviamente, di aggiungere qualche funzione, ma non c’è mai stato nessuno che ci abbia criticati completamente. Alla fine se riesci a mettere nella stessa piattaforma il dj e il direttore d’orchestra e a nessuno dei due manca niente, vuol dire che sei sulla buona strada.
A. Credo che sia così perché noi non siamo una società che vuole fare soldi sui musicisti, ma siamo musicisti che stanno cercando di avere una sostenibilità economica, ovviamente, ma che prima di tutto basano il proprio lavoro sull’etica.
D. Sì, forse è questo che le persone apprezzano. In tanti ci hanno detto che per avere questo tipo di pubblicità normalmente pagano; invece noi facciamo tutto gratuitamente. Porte aperte per tutti. Ma non solo a parole: recentemente siamo stati ad una fiera e abbiamo mandato una mail a tutti gli iscritti dicendo loro che il nostro spazio era il loro spazio e molti sono venuti a presentarsi e a suonare qualcosa. Vedono che ci sono dei musicisti come loro dietro al progetto e apprezzano soprattutto questo.
Ho visto che su Kleisma avete pensato anche a uno spazio per il pubblico.
D. Sì, nel sito c’è anche spazio per il pubblico che ama la musica dal vivo, perché c’è una pagina di eventi live che vengono inseriti dagli iscritti all’interno del proprio profilo. L’appassionato di musica dal vivo può cercare con un po’ di filtri il locale vicino a casa sua. E lì non vede il solito banner del locale, come può succedere sugli altri siti di promozione di eventi, ma vede il collegamento al profilo dettagliato del musicista che suona, con anche le sue precedenti esperienze, le informazioni ecc.
Qual è il vostro sogno per Kleisma?
D. Con il nostro progetto noi ci rivolgiamo a un mondo sommerso, fatto di artisti che non hanno l’agenzia stampa, ma che hanno bisogno di farsi conoscere, di avere uno spazio costruito bene e di suonare nei piccoli locali. È un mondo sommerso che cerca di uscire. E noi speriamo che un giorno qualcuno che inizia a farsi conoscere grazie allo spazio su Kleisma arrivi su un palco grande. E allora avremo colto l’obiettivo. Sarà un successo più quello che arrivare a un buon fatturato del sito.