Fino a domenica 25 novembre, per chi avesse già avuto la fortuna di prenotarsi in tempo, al Teatro Elfo Puccini andrà in scena La lingua langue. Una lezione del Prof. Stravalcioni su come imparare l’italiano e vivere felici. Una vivacissima e funambolica interpretazione che strapperà risate e disarcionerà ogni dubbio grammaticale
foto di Laila Pozzo
La lingua languirà pure, ma lo spettacolo funziona benissimo! Quello che andrà in scena ancora per pochi giorni a Teatro Elfo Puccini è uno “spiccato spaccato” della realtà culturale e didattica italiana, di oggi e di ieri.
Questo perché dietro a una semplice paronomasia, il regista Francesco Frongia non ha solo inventato una nuova macchia per Nicola Stravalaci, ma un’ironica e plateale inquisizione di massa sui problemi non poi così trascurabili dell’analfabetismo di ritorno.
Nicola Stravalaci si trasforma rapidamente e senza fatica nel ruolo del Professor Stravalcioni, pronto ad affrontare la “jungla linguistica” dell’italiano, abbigliato come un esploratore in sahariana e armato di fustino e penna rossoblù, la più temuta dagli studenti di ogni generazione.
Ma gli studenti in questo frangente ludico, durante tutta “l’ora di cinquanta minuti”, saranno proprio gli spettatori. Una campanella a intermittenza segnerà l’inizio della lezione, seguita da un improbabile appello che di finto non ha nulla e un ripasso di regole grammaticali per troppe persone finite in un profondo dimenticatoio.
Disco ludendo (“imparo giocando”) non è solo un motto latino, ma anche un’etichetta che identifica perfettamente tutta questa pièce scolastica a tinte kitsch, a metà tra un raffinato cabarettismo e una lex magistralis per tutte le età.
Uno spettacolo che funziona, lo ripeto, perché scaraventa regole ed eccezioni davanti a un pubblico incuriosito e attento; il legame con una Società che non ha saputo sempre applicarsi, dove un meccanismo scenico da noiosa lezione si trasforma in una leggera teatralità, con un rigore tutto nuovo e al contempo tradizionale.
Nessuno si può scusare, perché durante La lingua Langue l’errore rimane l’errore, senza equivoci, distinzioni, o arrampicate giustificazioni.
Durante la lezione del Prof. Stravalcioni, vengono inoltre valutati alcuni esempi di attualità, diamesicamente legati al Web e alle nuove forme di italiano digitato e trasmesso; Frongia fa luce su punti molto critici di una bellissima lingua che stiamo sottovalutando in gruppo, e non lo fa con blanda pignoleria.
Una volta si usava la retorica per ingannare un popolo, ora invece molti devono ancora a salire i gradini dialettici per elevarsi alla parola pura e autentica.
Tra virgole, segni soprasegmentali vari, apocopi, condizionali e tempi verbali in disuso, il Prof. Stravalcioni incute un timore rinnovato, potente, educativo, correttivo e non scontato.
Nicola Stravalaci ha trovato per sé una maschera che gli calza a pennello e che tutti speriamo di rivedere presto sulle scene delle successive stagioni.
Una vicenda che non ha paura di inzaccherarsi con il gessetto per la lavagna e che anzi pretende di lasciare il segno nel dizionario vivente che rimane in ognuno di noi.