L’agenda dell’arte per l’estate

In Arte

Cultweek Arte va in vacanza, ma non va in vacanza l’arte: i nostri contributor ci regalano ognuno una segnalazione, dalla Svizzera alla Sicilia, al mare e in montagna, nelle città d’arte e per chi resta a casa. Sperando siano buoni consigli, vi auguriamo una felice feriae augustae: ci vediamo a settembre!

Underground. Ecosistemi da esplorare, Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (CH), fino al 4 agosto

Ultimi giorni per visitare l’interessantissima mostra Underground, ecosistemi da esplorare, mostra costruita su un tema sorprendentemente ricco di scoperte e implicazioni simboliche: i funghi, maestri ancestrali la cui capacità di rigenerare, trasformare e riciclare, connettendo elementi e organismi dell’ambiente, ci spinge a interrogarci sui rapporti di reciprocità e di collaborazione propri agli esseri viventi. Adottare quale modello di vita le strategie sviluppate nel corso dei millenni dal micelio è allo stesso tempo un’utopia romantica e una necessità. L’arte contemporanea è un laboratorio in cui gli artisti riflettono su tematiche d’attualità, sperimentando materiali e supporti. La mostra «Underground. Ecosistemi da esplorare» invita così a considerare la ricchezza delle nostre interconnessioni e interdipendenze e a percepire il mondo globalizzato di oggi come un’opportunità creativa e rigenerativa. La natura diventa allora una fonte di ispirazione non solo artistica, ma anche di elaborazione di nuovi modelli sociali.

(Segnalata da Andrea Contin)


The Mountain Touch, Un viaggio nella natura che cura, MUSE – Museo delle Scienze, Trento, fino al 17 novembre

La vostra dolce metà ambientalista vi trascina da quattro giorni su e giù per i bricchi, tra sentieri e prati, perché la natura va vissuta a pieni polmoni; o, forse, il vostro gruppetto di amici storici ha organizzato una vacanza in campeggio, con le tende (quelle più cheap, naturalmente) piantate tra le mucche e le mele del Trentino. Fatto sta che voi, civilissima gente di città – che sì, bello il vergine panormana montano, ma un po’ di mercificatissima cultura con aria condizionata annessa ogni tanto fa pur bene – a un certo punto avete bisogno di stare in un edificio, al chiuso. Avete bisogno di un museo, di una mostra, di persone con la tote bag che fino a dieci giorni prima vedevate nel vostro bar di fiducia a NoLo. Per fortuna al Muse di Trento – Museo delle Scienze tutto trasparente progettato da Renzo Piano – è visitabile “The Mountain Touch. Un viaggio nella natura che cura”. In questa mostra collettiva, 17 artisti internazionali esplorano i punti di contatto tra esseri umani, produzione artistica e natura, nella fattispecie quella montagnosa. Tra le varie, vi ibriderete con la terra e il muschio e la corteccia di Zheng Bo, vi imbatterete nella pittura da sottobosco fatato di Vera Portatadino (vedi immagine), vi scontrerete con gli ambienti fittiziamente naturali di Andrea Nacciarriti. Uscirete dal Muse – si spera – convinti che – alla fine, sotto sotto – anche la natura ha il suo perché: l’ennesima giornata di trekking e qualche altro dlon dlon dlon dei campanacci delle mucche non sono poi così male.

(Segnalata da Vittoria Caprotti)


Arte Sella: the contemporary Mountain, programma estate 2024

Arte Sella da più di trent’anni rappresenta il luogo dove arte, musica, danza e altre espressioni della creatività umana si fondono, dando vita ad un dialogo unico tra l’ingegno dell’uomo e il mondo naturale. Oltre a poter visitare le straordinarie opere del parco, per l’estate 2024 Arte Sella offre un ricco programma di eventi. Il 2 Agosto per Fucina Arte Sella si esibiranno 
Les Mécanos, dieci cantanti francesi legati da una solida amicizia che dal 2018 esplorano il patrimonio canoro francese e occitano per recuperare i repertori regionali che sono parte integrante dell’universo musicale di ciascun cantante, con l’aggiunta di percussioni, grancasse e oggetti di scarto come chiavi inglesi, tubi di scappamento o cerchioni. Il 31 agosto ci sarà l’inaugurazione dell’installazione Sabir e incontro con l’artista Velasco Vitali , il 13 settembre l’inaugurazione dell’installazione e incontro con l’architetto
 Jean Nouvel e il 14 settembre Microworlds, evento di danza per bambini di Jazmìna Piktorovà e Sabina Bočkovà. Il programma prosegue a ottobre con le installazioni di Emilio Isgrò e Quayola e il concerto di Fucina, Mario Brunella e Mauro Valli con musiche di Bach.


L’Estate di Centrale Fies 2024, Centrale Fies, Dro (Trento), fino al 21 settembre

Centrale Fies riapre con una proposta eclettica, presentando ai suoi pubblici i risultati di un anno di ricerca sulla scena performativa contemporanea. Il programma per l’estate 2024 ha preso avvio con la mostra collettiva di natura performativa Material Self, a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna e Maria Chemello, che fino al 21 settembre coinvolge le opere di artiste e artisti come Sonia Kacem, Sandra Mujinga, Caroline Achaintre, Julien Creuzet, Benni Bosetto, Rehema Chachage e Chiara Bersani.  Material Self è il secondo episodio di una serie di mostre collettive dedicate ai concetti formulati da Stacy Alaimo nella sua produzione teorica e pone quest’anno degli interrogativi sull’idea di material self (sé materiale) con cui Alaimo teorizza l’azione e il significato delle “forze materiali” e della loro interfaccia con i corpi umani. L’estate si concluderà il 21 settembre con Evolving Love, che vede protagoniste realtà della scena performativa contemporanea italiana che hanno con Centrale Fies un rapporto di cura, scambio e percorso comune. 


Un magico ponte tra Tiziano e Rubens. La fortuna di un dipinto perduto. Pieve di Cadore, Casa natale di Tiziano, fino al 1° settembre (parte del programma dell’Estate tizianesca 2024)

All’interno del programma di conversazioni, letture, laboratori e concerti dell’Estate tizianesca, l’esposizione nell’ambiente suggestivo della Casa natale di Tiziano di due magnifiche stampe, entrate nel patrimonio della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, permette di rivelare ai visitatori l’affascinante vicenda del grande telero perduto dell’artista raffigurante la Battaglia di Cadore, e l’influenza che questo ebbe, un secolo più tardi, sul famoso artista fiammingo.


Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Stranieri ovunque, a cura di Adriano Pedrosa, fino al 24 novembre

Se ancora non ci siete andati, andateci! La Biennale, il tempio dell’Arte Contemporanea, l’evento più atteso, che piace e non piace, che scandalizza ed entusiasma, appassiona e respinge, anche in questa edizione, Stranieri ovunque, offre spunti di visione e di dibattito su temi importanti e urgenti come questioni di genere, post colonialismo e straniamento contemporaneo. Da non perdere a prescindere!


Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere, Peggy Guggenheim Collection, Venezia, fino al 16 settembre

E visto che siete a Venezia per la Biennale, non perdetevi Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, prima grande retrospettiva dedicata in Italia a Jean Cocteau (1889–1963), enfant terrible della scena artistica francese del XX secolo. Curata da Kenneth E. Silver, autorevole esperto dell’artista e storico dell’arte presso la New York University, la mostra getta luce sulla versatilità – o destrezza da giocoliere – che sempre ha caratterizzato il linguaggio artistico di Cocteau e per la quale l’artista è stato spesso criticato dai suoi contemporanei. Attraverso una sorprendente varietà di lavori, oltre centocinquanta, che spaziano da disegni a opere grafiche, da gioielli ad arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film diretti dallo stesso Cocteau, la mostra traccia lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima del poliedrico artista e ne ripercorre i momenti salienti della tumultuosa carriera.


Berlinde De Bruyckere, City of Refuge III, Abbazia di San Giorgio Maggiore, Isola di San Giorgio, Venezia

Fino al 24 novembre sarà visitabile “City of Refuge III” mostra di nuove opere dell’artista belga Berlinde De Bruyckere concepite appositamente per gli spazi sacri dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore a Venezia, chiesa benedettina del XVI secolo, situata sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, uno dei principali esempi di architettura palladiana della città. Oscillando tra trascendenza e immanenza materiale, “City of Refuge III” è costituita da tre nuovi gruppi di opere di De Bruyckere che dialogano con l’architettura monumentale della chiesa, la sua funzione, il suo simbolismo, la sua storia.


Louise Bourgeois in Florence, Museo Novecento, Firenze, fino al 20 ottobre; Louise Bourgeois, L’inconscio della Memoria, Galleria Borghese, Roma, fino al 15 settembre; Rare Language, Studio Trisorio, Napoli, fino al 28 settembre.

È un’ondata che travolge lo Stivale, l’arrivo delle mostre dedicate a Louise Bourgeois, uno dei grandi geni dell’arte del Novecento, a Firenze, Roma e Napoli. Tre mostre da non perdere, tra disegni, sculture e l’enigma della mente evocato dalla magia di un’artista unica e irripetibile.


Luca Granato, Lenti nel sogno, VAM Gallery, Villa Albrizzi Marini, S. Zenone degli Ezzelini (TV), fino al 1° settembre

Con capacità di sintesi e poesia Luca Granato racconta la sua esperienza sulle spiagge di Cutro a tragedia avvenuta, nel 2023, quando i riflettori dei telegiornali se ne vanno e quello che rimane sono solo le tracce di ciò che sarebbe stato evitabile. Performance, fotografia e scultura, con delicata efficacia, accompagnano lungo un percorso di silenziosa consapevolezza. La VAM Gallery fa parte di VillaWorks spazio animato da eventi, bar, ristorante vegano, laboratorio di serigrafia, bike park e tante altre opportunità.  Lenti nel sogno, mostra personale di Luca Granato a cura di Lucrezia Caliani, VAM Gallery, Sistema3, Villa Albrizzi Marini a San Zenone degli Ezzelini (TV). Visitabile fino al 25 agosto 2024, possibilità di pernottamento presso la VAM Guesthouse. 

(Segnalata da Penzo+Fiore)


Banksy&Friends: l’arte della ribellione, JMuseo, Jesolo, fino al 15 settembre

Oltre 90 opere in esposizione per raccontare l’arte contemporanea e il fenomeno della street art, passando dai graffiti ai post-graffiti e alla guerrila art. La mostra parte da Banksy, l’artista street più conosciuto a livello globale che con i suoi stencil, contraddistinti da figurazioni particolarmente geniali e brillanti, unisce uno slogan con messaggi anti-capitalistici e anti-istituzionali, spesso contro la guerra e a favore della pace. Banksy è un artista anonimo, è “famoso per non essere famoso”, non si conosce la sua vera identità, va controtendenza in un mondo dove tutti puntano ad essere protagonisti, dove anche la persona comune vuole vivere il suo momento di gloria tra proliferare di reality, dove tutto si fa moda e spettacolo lui è un unicum nell’arte, in un’epoca in cui tutti vogliono apparire, lui invece “scompare” e manca una sua immagine mediatica da mostrare. I lavori degli street artist sono ora considerati capolavori voluti e riconosciuti dagli stessi cittadini, non più visti come segni di deturpazione, ma linguaggi che nascondo rabbia, protesta e bellezza. La pelle della città sul quale “graffiare” non è più del singolo, ma della collettività che ha la capacità di apprezzare quello che vede, di segnare e di sognare attraverso una galleria a cielo aperto.

(Segnalata da Massimiliano Sabbion)


Stregherie, Palazzo Pallavicini, Bologna, fino all’8 settembre

Bologna ospita a Palazzo Pallavicini la mostra: “Stregherie: iconografia, fatti e scandali sulle sovversive della storia”. Inaugurata il 17 Febbraio e poi prorogata fino all’8 Settembre 2024 per via del suo grande successo, ”stregherie”, a cura di Luca Scarlini, si impegna a raccontare la controversa figura della strega inoltrandosi nelle superstizioni create dalla chiesa, oltre alle sue ipocrisie e falsità a discapito di molte donne, ma anche di leggende o culti ancora oggi esistenti e nascosti. Questo è possibile grazie a un percorso che racconta allo spettatore di incisioni, documenti e moltissime opere realizzate da grandi artisti tra cui Goya e Delacroix, oltre ad esponenti del simbolismo francese. L’atmosfera oscura accompagna lo sguardo verso il folklore italiano, espresso soprattutto da amuleti, libri, gioielli, calderoni e molto altro appartenuti a donne accusate di stregoneria. Pezzi provenienti da musei quali il “Museum of Witchcraft and Magic” in Cornovaglia, o il “Museo delle Civiltà” di Roma. Tutta la visita è inoltre caratterizzata dalla componente sonora di grida e sussurri che accompagnano verso un mondo affascinante e spaventoso che trova radici nel profondo della nostra cultura.

(Segnalata da Riccardo Alberti)


Nelle regole della bellezza, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro, fino al 13 ottobre

Su un pianeta sempre più antropizzato che pare voler sancire di continuo l’incompatibilità tra evoluzione tecnologica e rispetto della Natura, emergono spinte che contrastano questa evidenza donando speranza e invitando ad avere la giusta curiosità per attendere il “mondo che verrà”.
Non è un caso che tali suggerimenti arrivino perlopiù dall’arte che da sempre si è posta come occasione di evasione dalle soffocanti (e denunciate) oppressioni di un ambiente pensato così su misura per il cittadino, da renderlo sempre più invivibile per l’animale uomo. E non è neppure un caso che l’ambito artistico che si propone di far da ponte tra natura e uomo sia quello che è stato capace di fare proprie le tecnologie basate sulle neuroscienze, “luogo” elettivo nel quale indagare il fine rapporto esistente tra natura e uomo per il tramite della percezione che questi ha della Natura. Una indagine interdisciplinare, quindi, che grazie alla Fondazione Pescheria e a Pesaro Musei, a Pesaro capitale italiana della cultura 2024, trova sfogo nella mostra Nelle regole della bellezza curata da Marcello Smarrelli su idea del collettivo Numero Cromatico.

(Segnalata da Angelo Adamo)


I tempi del Bello. Tra mondo classico, Guido Reni e Magritte. Musei civici “Gian Giacomo Galletti”, Palazzo San Francesco, Domodossola, fino al 12 gennaio 2025

Per i più nostalgici in cerca di un po’ di classicità, la meta da non dimenticare è la Val d’Ossola, dove è in corso la mostra “I Tempi del Bello. Tra mondo classico, Guido Reni e Magritte”, a cura di Antonio D’Amico, Stefano Papetti e Federico Troletti, ospitata dai Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco a Domodossola. Oltre quaranta opere, tra dipinti e sculture in marmo e bronzo, provenienti da importanti musei italiani e collezioni private, raccontano i vari “Tempi del Bello” della storia dell’arte, a partire dal “Tempo del Bello” per eccellenza, così definito da Leopardi nello Zibaldone: il mondo classico, dove la bellezza era kalokagathìa, perfetta fusione tra valori etici ed estetici. Per la prima volta nel capoluogo ossolano una selezione di opere provenienti dal Museo Nazionale Romano e dalle Terme di Diocleziano sono a confronto con dipinti che attraversano quasi 4 secoli di storia dell’arte, con artisti come Rubens, Carracci e Guido Reni, passando per Pompeo Batoni e Canova, fino ai contemporanei Funi, Sironi, De Chirico e Magritte.

(Segnalata da Jole Martinenghi)


“Bar Stories on Camera”, CAMERA, Torino, fino al 6 ottobre

CAMERA-Centro italiano per la fotografia di Torino accoglie “Bar Stories on Camera”, il risultato della collaborazione tra Galleria Campari e Magnum Photos. Una cinquantina di scatti di maestri, da Robert Capa a Elliott Erwitt, mettono a fuoco il mondo dei bar dagli anni trenta ai primi duemila. Che ad essere immortalati tra tavolini e bottigliere siano persone comuni o divi del cinema, le immagini esposte trasmettono un profondo senso di umanità e partecipazione. All’uscita dalla mostra, il divertimento prescritto e stereotipato dei contemporanei happy hour ci sembrerà un annacquato surrogato di socialità. Bitter sweet.

(Segnalata da Filippo Robboni)


ROBERT CAPA. L’opera 1932-1954, Museo Diocesano, Milano, fino al 13 ottobre.

Al Museo Diocesano di Milano è in corso una mostra che, per chi si trova a dover fronteggiare questa torrida estate milanese, è assolutamente d’obbligo. “ROBERT CAPA. L’opera 1932-1954”, curata da Gabriel Bauret, ripercorre la vita di uno dei fotografi più importanti del ‘900 e racconta, attraverso i suoi scatti, l’orrore della guerra, la devastazione e le sofferenze umane che essa provoca. Dalla seconda guerra mondiale, alla guerra civile spagnola, fino ai viaggi in Cina e nel Vietnam, Capa documentò i cataclismi del secolo breve entrando emotivamente in relazione con gli sguardi che immortalava di volta in volta. Viene attribuita una frase celebre al fotografo: “se le tue foto non sono buone non sei abbastanza vicino”. Metaforicamente, è con queste parole che termina la mostra, con l’ultima foto scattata da Capa prima che trovasse la sua fine calpestando, nel 1954, una mina antiuomo in Vietnam.

(Segnalata da Victoria Weston)


Liliana Moro, Andante con moto, PAC, Milano, fino al 15 settembre

Milano, città (anche) d’arte, offre tutto l’anno appuntamenti capaci di suscitare domande sull’oggi partendo da sguardi di artisti che hanno attraversato in maniera densa e significativa l’ieri, il passato più o meno prossimo. Una di questi artisti è Liliana Moro, che a Milano è nata e cresciuta, portando avanti una ricerca in grado di essere sempre attuale, sensibile nei confronti dell’esistenza e generativa. A Moro è dedicata “Andante con Moto”, una mostra al PAC a cura di Letizia Ragaglia e Diego Sileo, che raccoglie diverse opere in grado di restituire la complessità del lavoro dell’artista e la diversità dei mezzi e media da lei impiegati negli anni. Il suono come materia sottile, quasi fantasmatica, seduttiva e ancorata al momento, è tra gli elementi che in questa mostra emergono maggiormente, in dialogo riverberante con gli spazi del Padiglione d’Arte Contemporanea.

(Segnalata da Elisa Schiavina)


Hypermaremma, Maremma, luoghi vari, fino a ottobre 2024

Hypermaremma è un festival artistico diffuso nel territorio della Maremma toscana. Nato nel 2019 dalla collaborazione tra Giorgio Galotti, Carlo Pratis e Matteo d’Aloja, favorisce il dialogo tra opere d’arte contemporanea e il territorio maremmano, promuovendo la bellezza specifica del contesto in relazione a installazioni artistiche pubbliche. Per l’edizione 2024, oltre ai progetti permanenti fruibili tutto l’anno, tra gli interventi inaugurati sono visitabili per tutta l’estate Left & Right dei Claire Fontaine, Prospettiva cielo di Mauro Staccioli, Spazio Amato di Massimo Uberti, Gorilla di Davide Rivalta e Di donne, di pirati e di santi di Giulia Mangoni. 

(Segnalata da Viola Cenacchi)


“Are you tired?”, doppia personale di Manuel Esposito e Mattia Ragni, Spazio La Lepre, Tortoreto Lido (Teramo), fino al 1° settembre

Tortoreto Lido! Meta estiva di famiglie tradizionali bisunte di strati di protezione solare e atte al trasporto eccezionale di desueti canotti colorati e riviste di gossip. Un paesaggio tutto italico di odori farmaceutici e grida di bambini. E’ in questa cornice narrativa che con grande tenacia intellettuale, e perché no, con un certo motto di spirito, si nasconde una bellissima realtà per l’arte contemporanea, Spazio La Lepre, che ogni estate, proprio nel periodo di massima affluenza, decide di aprire al pubblico le porte del suo bianchissimo spazio. Quest’anno, precisamente il 10 Agosto, sarà la volta di “Are you tired?”, doppia personale di Manuel Esposito e Mattia Ragni, che con grande abilità mimetica e sensibilità nel cogliere le modalità di apparizione plasticose e sintetiche di un tardo capitalismo, porranno una sfida di autodiagnosi agli astanti, dal più istruito avventore alla più preziosa fauna locale.


Gibellina Photoroad Open Air & Site-specific Festival, Gibellina (TP), fino al 30 settembre

Gibellina Photoroad è un festival unico e visionario, il primo festival di fotografia open air e site-specific in Italia, in una città che è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea “a cielo aperto” del mondo. Stampe di grande formato, mostre outdoor, proiezioni e installazioni pensati per interagire col tessuto urbano di Gibellina, città priva di ogni tipo di inquinamento visivo e luminoso, in cui la visione delle mostre non è disturbata dal caos urbano.

(Segnalata da Francesca Greco)


8 albe. Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica. Video Art Program | Seconda edizione, Dimora delle Balze, Noto (SR), 1 · 8 · 22 · 29 agosto 2024 ore 21.30

La seconda edizione di 8 albe, rassegna d’arte contemporanea promossa da Dimora delle Balze, che si terrà a Noto dal 1° al 29 agosto, è dedicata alla video arte e ha come titolo Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica. Il tema del 2024, acqua e oceano, è esplorato da artisti internazionali di video arte attraverso linguaggi che muovono dal documentario alla finzione. La rassegna si articolerà in quattro serate di proiezioni e incontri: si apre il 1° agosto con il cortometraggio This Is How We Walk On the Moon di Johanna Billing, seguito dalla conversazione fra la curatrice di 8 albe, Carolina Ciuti, e Giulia Civardi, curatrice e manager della collezione Nicoletta Fiorucci Foundation, a cui segue la visione del cortometraggio Pacifico Oscuro di Camila Beltrán. La rassegna chiuderà il 29 agosto con la proiezione di Anoxia, un preludio constante dell’artista spagnolo Fito Conesa e la sua performance insieme alla cantante d’opera Claudia Schneider (Roses), sodale della compagnia di Carles Santos. Da non perdere!


Portella, il teatro di Oriolo, stagione estiva 2024

Un’incursione nel teatro: la cornice naturale del teatro Portella di Oriolo (CS) accoglie i suoi affezionati spettatori per l’immancabile appuntamento estivo con la rassegna di quest’anno. L’atmosfera all’aperto, il palcoscenico che si fonde armoniosamente con la natura circostante e i posti a sedere scavati nella roccia riportano all’idea primigenia del teatro greco, con gli attori che si esibiscono sotto il cielo stellato. Nella selezione di quest’anno, tutt’ora in costruzione, figurano Ifigenia in Aulide di Euripide, con la regia di Alessandro Machìa, dove compare tra gli altri Andrea Tidona, già nastro d’argento per il film La meglio gioventù di Giordana. Segnalo anche la riscrittura teatrale di Todo Modo, tratto dal romanzo di Sciascia e nell’adattamento di Matteo Collura con la regia di Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore. La rassegna teatrale, ancora in via di definizione, si svolgerà durante tutto il mese di Agosto.

(Segnalata da Andrea Mirabelli)


“DIORAMA – Generation Earth”, MAN, Nuoro, fino al 10 novembre

La nuova mostra del MAN di Nuoro trasforma tutte le sale del museo in uno spazio dinamico e sensibile, dedicato a narrazioni e visioni che esplorano la memoria della terra e i nuovi orizzonti ecologici. In un periodo di trasformazione ecologica globale, “DIORAMA” si propone di riflettere sulla condizione umana, la storia della terra e il nostro legame con le altre specie viventi. Gli artisti selezionati, sia italiani che internazionali, presentano opere che spaziano dalla creatività mimetica alla trattazione del post-naturale, dall’ibridazione interspecifica alla tassidermia da wunderkammer, dall’invenzione del paesaggio naturale alle visioni dell’intelligenza generativa.


Ettore Fico. Dialoghi contemporanei. Un artista, un museo, una collezione. Fondazione MACC, Calasetta (SU)

Corpi a Calasetta, seconda edizione di Corpi 2.0®, programma nomade di residenze di Corpi sul palco® dedicato alla performance. Restituzione della residenza a cura di Andrea Contin, Efisio Carbone e Claude Corongiu, Fondazione MACC, Calasetta (SU), 3 agosto ore 20:00

La Fondazione MACC, museo di Arte Contemporanea nella splendida Calasetta (Sud Sardegna), cittadina che si affaccia sul mare di fronte all’Isola di San Pietro, in collaborazione con il Museo Ettore Fico di Torino presenta fino al 15 settembre la mostra Ettore Fico. Dialoghi contemporanei. Un artista, un museo, una collezione a cura di Andrea Busto. La mostra presenta una serie di lavori di Ettore Fico in dialogo con la collezione permanente del MACC e una selezione di opere di artisti contemporanei internazionali provenienti dal museo torinese, per riportare nel giusto contesto la figura di Ettore Fico ponendolo in dialogo con artisti come Ryuji Miyamoto, Eugenio Tibaldi, Kimsooja, Rossella Biscotti, Bertozzi & Casoni, David Casini, Francesca Ferreri, Mimosa Echard, Giusy Pirrotta, Alessandro Roma, Alberto Scodro, Bu Shi, Danh Vö, Stephan Balkenhol, Guglielmo Castelli, Louis Fratino, Fred Goudon, Julia Haumont, Kiki Smith, Jocelyne Alloucherie, Alice Faloretti, Maggi Hambling, John Armleder, Nicolaus Moser, Karen Kilimnik, Maïmouna Guerresi, Fabrice Hiber, Jonathan Monk, lungo un percorso suddiviso in sezioni tematiche.

Nel programma estivo del MACC è prevista anche la serata di restituzione di Corpi 2.0®, programma nomade di residenze dedicato alla performance di Corpi sul palco® e Teatro Linguaggicreativi di Milano, che quest’anno ha visto ospiti del MACC gli artisti Teresa Antignani con Sara Terracciano e Penzo+Fiore nella residenza a cura di Andrea Contin, Efisio Carbone e Claude Corongi, realizzata all’interno del programma di residenze artistiche internazionali della Fondazione MACC, Laboratorio Mediterraneo.


In copertina: Luca Granato, Hoeing the sea (Zappava lu mari), 2022
, video, in mostra a Villa Albrizzi Marini a San Zenone degli Ezzelini (TV) fino al 25 agosto

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