Legend of Zelda, musica da videogame

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La Nintendo continua a portare per il mondo il concerto sinfonico basato sul suo videogioco più famoso dopo Super Mario

Giunto alla sua terza edizione The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses, concerto sinfonico basato sulla colonna sonora dell’omonima saga, ha registrato il tutto esaurito alla sua prima, storica data italiana il 24 aprile al Teatro degli Arcimboldi.

Novanta elementi d’orchestra hanno suonato un concerto articolato in un interludio, fatto di singoli brani, e quattro movimenti presi dai titoli più famosi (A link to the Past, Ocarina of Time, The Wind Waker e Twilight Princess), più una lunga serie di encore. Con un mega schermo in cui venivano proiettate scene del gioco tutti gli appassionati italiani, come quelli delle oltre 40 città in cui si è svolto o si svolgerà il tour, sono stati calati per oltre due ore nel regno di Hyrule.

E pensare che era un ammasso di giganteschi pixel quando uscì, nel 1986, The Legend of Zelda per la piattaforma Famicom (abbreviazione di Family Computer, nome giapponese di quello che da noi fu il classico Nintendo 8 bit).

Partorito dalla mente di colui che viene considerato uno dei grandi padri del panorama videoludico, Shigeru Miyamoto, e accompagnato dalle musiche rigorosamente in MIDI di Koji Kondo, The Legend of Zelda aveva una storia sulla carta forse anche un po’ banale.

Il forzato Ganon fugge da una prigione di massima sicurezza del regno di Hyrule, intenzionato ad impadronirsi della Triforza, artefatto magico che garantisce enormi poteri. Ostacolato dalla principessa Zelda che poi rapisce, Ganon verrà contrastato da…me, te o chiunque accenda la console mettendosi nei panni di Link (chiamato così da Miyamoto proprio perché link, ovvero “tramite”, del giocatore), l’eroe della nostra storia. O meglio, delle nostre storie perché dal 1986 a oggi sono usciti 17 titoli (il diciottesimo uscirà nel 2016) di cui alcuni rimasterizzati e giocabili su console più potenti, per 68 milioni di copie vendute in tutto il mondo al 2012.

Ma tutto questo cosa c’entra con un concerto al teatro Arcimboldi di Milano? C’entra perché è proprio l’impatto culturale che hanno avuto negli anni Link, la principessa Zelda e il malvagio Ganon ad aver reso il concerto un’emozione particolare.

La serata, a cavallo tra un evento di gala e una convention da fumettari, ha trasformato gli Arcimboldi in un luogo trasversale, tra coppie impeccabilmente eleganti, ragazzi con t-shirt ispirate al videogioco e appassionati con costumi identici a quelli dei personaggi del gioco, due dei quali sono anche stati premiati da una giuria. Tutta questa cura nell’abbigliamento, tra l’altro, è stata sottolineata da un entusiasmo verso la musica raramente sperimentato, fra ripetute standing ovation e applausi fiume.

Ma l’amore, soprattutto musicale, verso la saga di Zelda non è certo isolato e sono tanti gli autori che negli anni si sono sbizzarriti con i temi più classici del gioco. Uno fra tutti è stato Team Teamwork, al secolo Tim Jacques, che nell’album The Ocarina of Rhyme ha usato le musiche di quella pietra miliare che è Zelda Ocharina of Time come basi per alcuni famosi brani di rapper americani (Jay-Z, Snoop Dog, Doctor Dre, Busta Rhymes solo per citarne alcuni). Non un CD perfetto, magari, ma nel complesso un buon disco di genere e scaricabile gratuitamente.

Oppure tale Joe Pleiman, con la canzone Zelda, per anni falsamente attribuita ai System of a Down. E ancora la violinista e ballerina USA Lindsay Stirling, che ha scritto Zelda Medley. Chi fosse incuriosito dal concerto sappia che avrà ancora un’opportunità per vederlo il 15 novembre all’Auditorio Conciliazione di Roma.

The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses, Teatro degli Arcimboldi

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