Librai & librerie. Come resistere alla crisi

In Letteratura

La libreria Gogol & Company, in via Savona 101 a Milano vuole essere un posto in cui fermarsi, in cui poter ritornare.

Son sempre stato affascinato dall’origine delle cose piuttosto che dalle cose stesse o, in generale, da ciò che si nasconde dietro il mero prodotto commerciale. Così ho iniziato un’indagine sulle librerie indipendenti, arrivando a scoprire quelle che riescono a sopravvivere alla crisi dell’editoria e che sono nate dalla forza e dalla capacità di alcuni di trasformare le proprie passioni in lavoro.

Realtà (quasi) familiari in cui ognuno riesce a trovare il proprio spazio, sia che si tratti di topi da biblioteca che di lettori in erba. Realtà in cui, il libraio, è un amico e un confidente, abituato dall’esperienza a conoscere le persone dai titoli che sceglie e che sono costretti a confrontarsi con i giganti dell’età contemporanea.

Ho deciso di iniziare con ‘Gogol & Company’ perché per molte mattine è stata la mia seconda casa, seduto sulle sedie in ferro sistemate in Piazza Berlinguer a scrivere e far colazione. L’ho scoperta un anno e mezzo fa, un paio di mesi dopo essere arrivato a Milano, su consiglio di un amico che, come me, abita in zona. Mi ha sorpreso perché non era solo una libreria, ma un posto in cui potevo restare, fermarmi. Rallentare quel ritmo a cui la città non mi aveva ancora abituato. Bere un cappuccino e sfogliare le pagine di uno dei tanti libri che mi aveva incuriosito. ‘Gogol & Company’ è ancora un mix di novità a cui in Italia non siamo mai stati abituati.

Forse è proprio questa la chiave del suo successo: introdurre elementi interessanti non necessariamente legati alle tendenze del mercato. Danilo Dajelli – che insieme alla moglie Tosca ne è il titolare – mi racconta che l’idea (di cui se ne definisce il custode) nasce ormai dieci anni fa sotto forma di appunti sparsi su block notes per inseguire quelli che erano, a tutti gli effetti, i sogni e le passioni di un gruppo di studenti universitari: la letteratura e il vino. ‘La nostra fortuna’ dice ‘ è di aver avuto l’intuizione giusta nel momento in cui Milano soffriva fisicamente la mancanza di spazi di condivisione capaci di resistere alle nuove tecnologie e alla concorrenza.

Di spazi capaci di diventare punti di ritrovo’. Apre i battenti solo nel 2010, all’inizio della zona del Giambellino cantata da Gaber, precisamente in Via Savona 101, e durante il solstizio d’estate, il ventuno giugno: il giorno più lungo dell’anno. Coincidenza vuole che la parola italiana ‘solstizio’ derivi da quella latina ‘solstat’ che significa ‘il sole si ferma’ e che sia proprio questo che ‘Gogol & Co.’ vuole essere: un posto in cui fermarsi, in cui poter ritornare. Non a caso le persone che entrano hanno sempre buoni motivi per restare: percorsi letterari, enogastronomici o eventi musicali. Mostre d’arte, presentazioni di libri, incontri tematici. O semplicemente perché all’interno si respira un’aria familiare, quella di casa – qualunque sia il luogo da cui si provenga – e ciò faccia venir voglia di divenirne un po’ parte.

La struttura si regge su nove persone, tra i librai e i ragazzi che si occupano del bar e, responsabilità a parte, ognuno è sullo stesso livello degli altri grazie a una gestione orizzontale ‘che permette a tutti di prendere lo stesso stipendio, dignitoso certo, ma tanto siamo qui perché amiamo fare il nostro lavoro’. La libreria ospita infatti al suo interno un’area bistrot aperta dalle nove del mattino alle dieci di sera così che a qualsiasi ora si decida di arrivare, ci sarà sempre qualcosa da mangiare e da bere. La cucina è fatta di cose semplici e il menu cambia ogni giorno pur rimanendo essenziale: si punta sulla qualità piuttosto che sulla quantità, tanto che viene modificato stagionalmente e le proposte seguono il ciclo stagionale dei prodotti, spesso biologici e nostrani, e provenienti da aziende agricole e da cascine della zona.

‘Gogol & Company’ da Nikolaj Gogol, il grande drammaturgo e scrittore russo, scelto come emblema della letteratura,  e dai Gogol Bordello gli artisti americani del gipsy punk, che uniscono punk, reggae, hip hop e musica tradizionale ucraina in spettacoli frenetici e teatrali. ‘Gogol & Company’ come ‘Shakespeare & Company’, spiega Danilo, la famosa libreria parigina al 37 Rue de la Bûcherie creata da George Whitman, figlio del più famoso poeta Walt, a partire da quella fondata nel 1919 da Sylvia Beach, divenuta uno dei principali modelli di riferimento.

Proprio come quest’ultima, la libreria di Via Savona riesce ad essere una ventata d’aria fresca nel panorama italiano grazie ai connotati internazionali che l’hanno da subito caratterizzata e alla competenza delle persone che ci lavorano. I librai sono prima di tutto accaniti lettori con un’ampia conoscenza dei volumi proposti e accomunati da un bisogno di condivisione. Il catalogo si basa per la maggior parte sui grandi gruppi editoriali e sulle principali novità commerciali oltre che sui grandi classici, ma riesce a dare ampia voce anche alle case editrici di piccole e medie dimensioni, come Iperborea, Minimum Fax o la milanese NNE, che rendono le scelte più ricercate e ‘underground’.

Gogol & Co. è riuscita ad avvicinare le varie voci del quartiere e pian piano dell’intera città, dagli studenti che vi ritrovano un posto in cui studiare (grazie anche al wi-fi gratuito) al lettore voglioso di confronti e consigli, passando per gli amanti della musica e per chi ha semplicemente bisogno di prendersi una pausa dalla routine.

È proprio la capacità di riunire realtà così diverse a costituire una parte dello scudo dietro cui la libreria si trincera per sopravvivere alla crisi ed attirare nuovi clienti. Chiedo a Danilo cosa abbia in serbo per il futuro e con una luce diversa negli occhi, quella di chi ha molti progetti nella testa, mi descrive l’idea di creare un dehor che sia in grado di ospitare più eventi contemporaneamente e quindi di coinvolgere tipologie di persone differenti. ‘Essere un punto di riferimento, come lo era la Libreria del Giallo che, dopo quasi trent’anni d’attività, ha chiuso nel 2013. Lì ogni giovedì veniva presentato un nuovo titolo e la gente lo sapeva e si sentiva legata a quell’appuntamento fisso, tanto da presentarsi anche senza conoscere il libro. Noi vogliamo fare lo stesso, ma con la musica. Far sapere alla gente che in un determinato giorno possono passare a trovarci quando vogliono e troveranno sempre qualcosa di nuovo’.

Dopo un paio di caffè, rigorosamente senza zucchero, prego Danilo di svelarmi il titolo del suo libro preferito, ma con mio grande disappunto mi dice di non averlo ancora trovato. Certo, gliene son piaciuti molti. Mi ha rivelato però di concedersi un piccolo lusso: abbandonarsi ogni tanto alla pessima letteratura. A me invece ha consigliato di leggere ‘Benedizione’ di Kent Haruf, edito proprio da una casa editrice piccola e locale. ‘Credimi, sta piacendo a tutti, tornano a farci i complimenti. Fidati’. Lo faccio. Come mi sono fidato del mio amico quando mi ha detto che mi sarei innamorato di questa libreria, prima ancora di vederla e di conoscere le persone che la portano avanti.

Gogol la pensava diversamente. In una lettera scriveva che i librai sono una razza tale che senza nessun rimorso di coscienza li si potrebbe impiccare al primo albero. Sono del parere che Tosca, Danilo e tutti i loro compagni, siano una piacevole eccezione.

Immagine di copertina © Gogol & Company

 

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