Oggi, 7 dicembre, in Corso di Porta Ticinese 40, uno dei quartieri più vivaci di Milano. apre ‘Verso’, la nuova libreria- bar, con due piani e 12.000 titoli.
Forse non si tratta più di resistenza ma di cambiamento. Nel 2015, per la prima volta in decenni, le librerie indipendenti italiane sembrano recuperare porzioni di mercato rispetto alle grandi catene, mentre in Europa e soprattutto negli Stati Uniti si parla da tempo della rinascita delle indies. Oggi, lunedi 7 dicembre, in Corso di Porta Ticinese 40, apre Verso, la nuova libreria-bar, con due piani e 12.000 titoli, in uno dei quartieri più vivaci di Milano, accanto alle Colonne di San Lorenzo, zona di Milano da troppo tempo ormai letteralmente invasa da “chupiti” e pizzerie come se gli under 30 non meritassero altri intrattenimenti. I fondatori di Verso sono Andrea Gessner, AD di Nottetempo e Pietro Biancardi, editore di Iperborea, che avevano in cantiere l’idea da un paio d’anni e che hanno finito per coinvolgere anche Tomaso Biancardi, scout letterario e traduttore, Alessandro Beretta, critico letterario, scrittore e direttore del Milano Film Festival, e Lisa Sacerdote, photoeditor e autrice di progetti per la fotografia. A dirigere la libreria sarà lo scrittore Davide Mosca, insieme a un team di giovani librai.
‘Siamo amici da sempre, essendo tutti di Milano, ancor prima che le nostre professioni ci portassero ad incontrarci anche in campo lavorativo. Sei compagni con il sogno di unire le nostre passioni comuni tra librerie e locali, avendo vissuto la città in questa location, teatro delle nostre serate adolescenziali, prima ancora che divenisse ‘la zona della movida’ – come la chiamano i giornali – e cambiasse così profondamente dal punto di vista antropologico. Tornando all’origine, al cuore della città, dove molte altre librerie indipendenti, in passato, hanno avuto vita difficile e son state massacrate’, mi racconta Alessandro. Verso è un luogo per stare in compagnia dei libri, e non solo per comprarli. Quello che la rende diversa è l’offerta, che si realizza in una selezione accurata di titoli di case editrici indipendenti, che nelle grandi catene non troverebbero il giusto spazio, lavorando molto sulle proposte e sul loro rinnovo, spesso anche con accostamenti editoriali diversi, creando scaffali ‘più particolari, strani quasi’: spesso sarà chiesto a scrittori, editori, intellettuali, critici, giornalisti, artisti di proporre alla clientela di Verso i loro libri più amati. ‘Certo, non rinunceremo ad avere una parte di quei titoli più mainstream, se così vogliamo definirli. Lo richiede il mercato e una libreria deve pur sopravvivere’. Sarà continua anche la proposta tematica, legata a cicli di incontri, approfondimenti su culture e paesi, autori, luoghi, con rotazione settimanale. Contemporaneamente si integra la proposta bar, molto semplice, che punta su pochi prodotti ma di qualità e soprattutto cerca di raggiungere un buon target. Dal bancone a piano terra si sale ai tavolini del secondo ambiente, dove tra wi-fi libero, divani e poltrone si potranno fare una sosta o incontrarsi per studiare, chiacchierare o lavorare. Lo spazio di Verso, studiato dagli architetti Bianca Rizzi e Francesca Rogers, si compone di un percorso di piccoli mondi, separati fra loro ma uniti dal filo conduttore dei libri e dei fattori ad essi contingenti. ‘L’idea di una libreria come spazio da vivere, un contenitore per esperienze diverse, previste o ancora da inventare’.
‘Il nome è stato scelto per i suoi molteplici significati ma anche per l’aura di enigmaticità che l’avvolge’. Dal ‘verso’ della poesia al ‘verso’ inteso come verbo, come ‘versare un bicchiere di vino’ o al ‘verso’, ovvero il retro del libro. In particolare ‘verso’ come direzione di un movimento. ‘Si spera che sia un passo verso il futuro. E’ una parola a cui dare un’identità lavorando, in corso d’opera’.
I libri che mi consiglia Alessandro sono ‘Pulcinella ovvero Divertimento per li regazzi’ di Giorgio Agamben e ‘Tumbas’ di Cees Nooteboom (che personalmente ho iniziato a leggere qualche giorno fa, trovandolo meraviglioso), dedicato al culto dei poeti e dei pensatori, e molto legato al senso della libreria, nata dalla passione per gli scrittori e dalla voglia di raccontarli.
‘Siamo molto emozionati ma ci sentiamo anche ingenui, nel senso dell’ingenuità della prima volta, perché per noi lo è, in quest’avventura. Ma siamo fiduciosi, ce la faremo’.
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