In una girandola di colpi di scena, personaggi memorabili, amori, intrighi e vendette, Matteo Strukul si insinua con sapienza tra i chiaroscuri della Storia, gettando una nuova luce sull’enigmatica morte di Palladio e componendone un ritratto colmo di passione e umanità. Massimiliano Sabbion lo ha letto per noi.
È il 14 febbraio 1569, è la sera in cui si festeggia e celebra l’amore, gli animi sono allegri, l’aria si riempie di musiche e calore presso il palazzo di Alessandro Camera a Vicenza che ha preparato una festa dedicata all’amore nel giorno di San Valentino.
Si apre così uno scenario che ci riporta indietro nei secoli a conoscere il padrone di casa e sua moglie, a camminare insieme ai suoi ospiti che si spostano nelle stanze del palazzo dove i banchetti e le pietanze risvegliano tormenti e passioni e dove un giovane e passionale ospite gioca a sedurre la moglie del nobile Camera. Il giovane è Leonida di Andrea della Gondola, ragazzo temerario e intemperante, tra il marito offeso e il ragazzo scoppia una lite e Alessandro Camera ha la peggio: muore accoltellato sotto i colpi accaniti, furiosi di Leonida. Una vicenda di cronaca che rimarca l’ennesimo fatto di sangue in epoca rinascimentale: una donna sedotta, un marito oltraggiato che si getta in sfida per difendere il suo onore, lo scontro, la morte. La gelosia, l’onore, il delitto. Un incipit che si ripete da secoli, una storia fra le storie, forse simile a tante altre, ma questa non è la trama di un copione già vissuto altre volte… i protagonisti sono noti in città e non solo, l’omicida è il figlio del più acclamato architetto del tempo, del più famoso costruttore dell’epoca, colui che sarà celebrato poi nei secoli futuri e già lo si intuisce: Leonida è il figlio di Andrea Palladio.
La scrittura di Matteo Strukul ci porta nel periodo più florido per le arti e la cultura rinascimentale attraversando le città del Veneto che fanno da scenario alla storia: Vicenza, Venezia e Padova si presentano agli occhi del lettore in tutto il loro incanto dove i protagonisti si muovono tra colpi di scena, amori, intrighi, vendette delineando personaggi scavati nel profondo, indagando i loro sentimenti e le loro anime. Emerge la figura di Andrea Palladio come uomo, come padre e marito, pronto al sacrificio per rimettere insieme i pezzi di una famiglia sconvolta dal delitto compiuto dal primogenito.
Le ansie, le preoccupazioni che diventano il pane quotidiano di una famiglia lacerata dal dolore, costretta a fuggire da Vicenza e che non troverà scampo alla morte del primogenito per vendetta.
Lo scenario storico e artistico si fonda con le vicende personali di Andrea Palladio per raccontare la storia di un architetto che ha dato ai posteri capolavori architettonici unici e ha dato poi alle stampe un testo divenuto nel tempo un unicum nel suo ambito “I quattro libri dell’architettura” (1570), fondamentale per la storia dell’arte e per l’avvio di quello stile chiamato poi “palladianesimo” dove sono indicate regole sistematiche per il costruire ed esempi di progetti, cosa che all’epoca non era certo così usuale.
Le pagine del romanzo di Strukul si soffermano a raccontare anche la storia di Palladio architetto mentre determina, vede e accarezza i suoi progetti e ragiona ripensando e valutando le costruzioni di palazzi privati e pubblici e, soprattutto, le sue famose ville che lo hanno reso poi famoso in tutto il mondo.
“Andrea stava riguardando i disegni. si riteneva soddisfatto. ne sarebbe uscito un buon lavoro, se si fosse rispettato il progetto originale. La struttura, per come l’aveva immaginata, doveva sembrare generata dalle pendici spesse dei Colli Berici, quasi essi rappresentassero l’ideale castone di una pietra preziosa. Ecco perché le quattro facciate, identiche fra loro, avevano una gradinata ciascuna, disegnata con una pendenza che riprendeva quella della collina. (…) Prese uno dei tanti fogli sparsi sul grande tavolo da lavoro. al centro aveva realizzato una struttura cubica a pianta quadrata. Ai quattro lati altrettanti portici a colonne, identici fra loro, così da allargare il perimetro e ottenere una vera e propria croce greca. (…) Rimase a contemplare le forme le linee, e non si sarebbe mai stancato di farlo, se non fosse stato per il bussare alla porta.” (descrizione della villa La Rotonda, tratta da “L’oscura morte di Andrea Palladio”, capitolo 1 “La notizia”)
Affiora una figura di uomo e di padre e marito tra i cantieri e i progetti, un uomo che resta legato alla semplicità, che parla con i muratori e le maestranze e non dimentica la sua vita cominciata come scalpellino: un padre che si rapporta con i suoi cinque figli Leonida, Marcantonio, Orazio, Zenobia e Silla; un marito legato all’amore della sua donna, compagna di vita fino alla morte, Allegradonna. Nel romanzo emergono poi figure narrative che accompagnano il lettore alla scoperta di un mondo fatto di intrighi, di vendette, di gelosie e di potenti famiglie che si scontro con la storia dell’epoca in cui vige l’Inquisizione e la forza della Repubblica veneziana con i suoi domini di mare e di terra.
Tra complotti e leggende si snoda poi l’oscura e misteriosa morte di Andrea Palladio in circostanza sconosciute: non è nota né la causa né il giorno preciso, si pensa nell’agosto del 1580 intorno al 19, di certo vi è il luogo che la tradizione identifica con Maser, dove forse stava lavorando al tempietto di villa Barbaro. Ma come è morto Andrea Palladio? Scompare e poi riappare il suo cadavere. Morte naturale? Assassinato? Colto alla fine della sua vita dopo i gravi lutti che colpirono la famiglia? Stanco degli attacchi di gelosia di altri architetti come Vincenzo Scamozzi, suo discepolo e avversario, ammiratore e critico? Qualche mandante inviato per porre fine alla sua vita e alla sua gloria?
Il libro, pagina dopo pagina, dipana enigmi e misteri, ne aggiunge altri e fa nuova luce sulla morte di Palladio, tra colpi di scena e passione la storia si risolve nella scrittura appassionata di Matteo Strukul pronto, ancora una volta, a regalarci pagine intense nel delineare una delle figure più importanti della storia dell’arte rinascimentale e mondiale. Pietro Cogollo, Marcantonio Barbaro, Paolo Veronese, Giovanni Trissino sono tra i personaggi storici che emergono tra le parole del romanzo con la loro forza e personalità e affiorano con il carattere con i quali sono stati consegnati alla storia, ma ci sono anche protagonisti minori che non hanno fatto la storia, nati dalla penna sapiente dello scrittore e che fanno parte di un’epoca e di un percorso che si intreccia con Andrea Palladio e la sua famiglia come Carità o Magnamorti o le figure degli inquisitori in un’epoca di sospetti, di religione e di eresia.
Uomini e donne comuni che si potevano incontrare tutti i giorni per le strade vicentine, nelle calli veneziane o figure che escono dai portici padovani, a volte anonimi e non degni di menzione, ma che sono l’insieme di un corollario umano che si tesse nella storia mentre Palladio consegna ai posteri capolavori come La Rotonda, la Basilica, il Teatro Olimpico, Villa Barbaro.
Affiorano pagine di passione e umanità nel descrivere il rapporto di Palladio con la moglie Allegradonna sposata nel 1534, di cui non si sa quasi nulla, salvo che era orfana del falegname Marcantonio e lavorava presso la nobildonna Angela Poiana. Era la moglie che si preoccupava delle riscossioni per i suoi lavori, sempre accanto al marito nella gestione della famiglia e nella crescita dei loro cinque figli, è lei il legante della famiglia e una profonda sofferenza giungerà poi a causa degli eventi che arriveranno a stravolgere il clima famigliare. Proprio ad Allegradonna, a questa sua figura poco delineata e nell’ombra della storia, Matteo Strukul riserva pagine di infinito amore e dolcezza nel descrivere il rapporto di un uomo e di una donna legati dall’amore, dalla famiglia e dalla semplicità dei sentimenti restituendo al lettore un Andrea Palladio umano e affettivo.
“L’oscura morte di Andrea Palladio” è un racconto che proietta il lettore tra pagine di storia e di arte, un racconto fatto di uomini e donne con le loro caratterizzazioni e pulsioni che si muovono tra le più importanti città rinascimentali del nord Italia. Le descrizioni di ogni singolo capitolo denotano studio e ricerca condotte con maestria dal suo autore per restituire a chi legge le voci di un tempo, i luoghi e i misteri di un racconto che risulta ricco di fascino in una lettura da divorare pagina dopo pagina.