Lo confesso, sono una fan degli M+A.

E, dunque, non è stato facile mantenere il dovuto distacco critico durante il concerto che, nel corso del loro fitto tour invernale nei club di Italia e Regno Unito, hanno tenuto il 19 novembre all’ormai storico Tunnel Club. Anche se devo aggiungere che le mie aspettative in entrambi i ruoli non sono state deluse.

Il duo di giovanissimi di Forlì, composto da Michele Ducci e Alessandro Degli Angiola, con il rinforzo di Marco Frattini alla batteria e alle percussioni, ha proposto quasi per intero These Days, il loro album del 2013, le cui sonorità electro-pop non potevano che coinvolgere il folto pubblico e proiettarlo in un mondo esotico, forse il Brasile, chiamato in causa dai fischietti utilizzati a più riprese. Partono in quarta con Freetown Solo per arrivare all’apice pop con Down the West Side, che avrebbe le carte in regola per poter essere la hit più passata dai maggiori network radiofonici fin dalla sua uscita, il cui anniversario cadeva proprio la sera del concerto.

Il live set è mimetizzato da piante, quasi a voler ricostruire fisicamente quell’immaginario tropicale che i loro pezzi evocano, grazie all’uso massiccio delle percussioni. Ma non bisogna farsi ingannare da questo sound orecchiabile e danzereccio: le scelte timbriche, le distorsioni sonore e i loop sono studiati ad hoc e mostrano idee musicali ben definite e per nulla scontate.

Soltanto una la nota dolente della serata: la scelta di lanciare al pubblico dei giganteschi tubi luminescenti, efficaci per dare un tono ancor più divertente alla performance, ma che ostruivano la visuale a chi, per obbligo o per scelta, non si trovava tra le prime file, non riuscendo così a godere fino in fondo della video-art proiettata alle spalle dei ragazzi, suggestiva e decisamente coerente all’atmosfera creata.

Dopo la consacrazione definitiva al Glastonbury Festival la scorsa estate e l’apprezzamento della critica italiana ed estera, gli M+A sono ben consapevoli del loro talento. Lecito aspettarsi che in futuro sappiano metterlo a frutto con esplorazioni sonore sempre più stimolanti.

M+A al Tunnel Club