Marvin Gaye Chetwin crea da Massimo De Carlo installazioni in dialogo con la tradizione del grottesco, modernizzato tra antropologia, teatro e città industriali.
Marvin Gaye Chetwynd (Londra, 1973). Già il nome suggerisce qualche cosa di surreale, folle e inquietante. Prima di intraprendere la strada dell’arte, Marvin ha studiato antropologia presso la UCL di Londra, e non a caso i suoi lavori si aggirano attorno al mondo delle tradizioni popolari, carnevali, danze propiziatorie, maschere tradizionali e marionette. Sempre felici di tornare alla galleria Massimo De Carlo, un po’ per la zona (una Milano diversa, non quella dell’ happy hour) e un po’ perché si tratta di uno spazio espositivo molto versatile, ci si imbatte nella nuova mostra di Gaye Chetwynd: Bat Opera 2.
Due, stavolta, sono le sale allestite: nella prima, situata al piano terra, troviamo una composizione di sculture che ricordano immediatamente una città industriale: palazzi grigi e canne fumarie, come in un dipinto di Laurence Stephen Lowry, una visione dall’alto di una metropoli color della cenere, avvolta nel fumo nero dell’industria. Si incrociano inoltre, le porte di un teatrino di marionette realizzato in cartapesta, con due personaggi ai lati: ecco i primi volti distorti e grotteschi che fanno ripensare alle pitture nere di Goya.
Salendo al primo piano, si è gettati a capofitto dentro un labirinto di teli colorati che pendono dall’alto, costringendo lo spettatore a cercare e non più a limitarsi ad osservare. Si alternano abiti e maschere utilizzate nelle performance, piccoli dipinti raffiguranti il pipistrello e marionette, che paiono potersi muovere da un momento all’altro. Appena la concentrazione inizia a vacillare, cominciamo a fare caso ad alcuni suoni molesti: seguendoli arriviamo ad un piccolo soppalco, ci sediamo e concludiamo la mostra con la visione di Hermitos Children 2. La storia è quella della detective Joan Shipman che deve risolvere un caso a fondo sessuale dove viene coinvolto anche il suo ex marito. Tra il thriller frastornante e un’ambigua festa in perfetto stile The Rocky Horror Picture Show. All’uscita, l’aria pesante e umida di Milano e la sua luce bianca accecante sono quasi un sollievo. Chissà se Alice se la sarebbe cavata anche in questo folle Paese delle Meraviglie.
Marvin Gaye Chetwind, Bat Opera 2, Galleria Massimo De Carlo, fino al 17 gennaio 2015.
Foto: veduta della Bat Opera 2, presso la Galleria Massimo De Carlo. Courtesy della Galleria.