Non solo concerti, con artisti italiani e internazionali. Dj set, interviste, incontri, panel, workshop, contest. Per mettere in dialogo il pubblico con tutto ciò che rappresenta il pianeta delle sette note
Se nel 2022 ci fosse ancora qualcuno convinto che con la musica e con la cultura non si mangi, è caldamente invitato agli appuntamenti di Milano Music Week. Fino al 27 novembre la settimana (iniziata lunedì con degli ospiti importanti, tra cui La Rappresentante di Lista, Francesco De Gregori e Antonello Venditti) sarà ricca di concerti di artisti italiani e internazionali, con dj set, interviste, panel, workshop, incontri e appuntamenti speciali. L’attesissimo appuntamento milanese è ancora una volta un’occasione preziosa di incontro per mostrare anche al pubblico come la musica sia un vero e proprio lavoro, con tante figure professionali che ruotano intorno agli artisti e agli interpreti musicali più noti che ascoltiamo alla radio, su internet o in tv.
«Milano Music Week è ripartita quest’anno con un nuovo spirito: quello della scoperta e della voglia di stare insieme. Attorno a questo abbiamo creato il programma più ricco di sempre, raddoppiando il numero degli incontri e avvicinando sempre di più il pubblico agli artisti. Si parlerà con loro di amore, cinema, scrittura, generazioni e tanto altro, perché parlare di musica significa parlare di vita e di tutto ciò che la circonda» dice Nur Al Habash, direttrice di Italia Music Lab (hub nato da un’idea di SIAE per il sostegno ai giovani music creator italiani) e nuova curatrice principale di questa sesta edizione.
Francesco De Gregori e Antonello Venditti (foto di Roberto Panucci)
Intraprendente e attenta a ciò che succede all’estero, la giovane romana (padre palestinese e madre italiana) è anche responsabile di un ufficio di promozione da lei ideato che sostiene in tutto il mondo i musicisti italiani e le varie figure professionali ad essi connesse. L’ispirazione le venne quando, mentre per lavoro andava in giro per vari festival, si rese conto che, contrariamente all’Italia, all’estero esisteva già questo tipo di ufficio per i musicisti locali. Scrisse allora il progetto con l’aiuto di alcuni ex colleghi, trovò dei finanziatori e nel 2017 nacque Italia Music Export, il cui scopo è quello di supportare giovani music creator italiane/i nel loro percorso di promozione e sviluppo all’estero, aumentando allo stesso tempo la loro consapevolezza sui meccanismi del music business e del diritto d’autore.
Si può ben comprendere quindi la novità di quest’anno che vede ampliato lo spazio dei Music Talk, incontri fondamentali per l’aggiornamento e il networking dei professionisti, che analizzano lo stato del music business italiano e internazionale. Oppure la scelta di coinvolgere per la prima volta anche in ambito scolastico i ragazzi delle scuole superiori con quattro seminari multidisciplinari sull’industria musicale, tenuti presso l’Istituto Scolastico Schiaparelli-Gramsci di Milano.
Altra novità è la presenza di due curatori artistici speciali che hanno affiancato Al Habash nel suo lavoro: Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino, in arte Colapesce e Dimartino. I due cantautori siciliani, noti al grande pubblico grazie alla loro partecipazione a Sanremo 2021 con il tormentone Musica leggerissima, si sono occupati di curare la rassegna, proponendosi inoltre come parte attiva tra gli eventi. Li troveremo giovedì 24 alle 18.30 al Circolo Arci Bellezza, in un panel sulla scrittura dei testi, con un focus su come è cambiato nel tempo il modo di raccontare l’erotismo nella canzone italiana (ospiti Ditonellapiaga, Francesco Bianconi e Villabanks). Il duo musicale sarà il grande protagonista anche della giornata di chiusura, quando domenica 27 alle 18.30 si esibiranno in uno showcase acustico nella sede di Piazza Gae Aulenti di UniCredit. Inoltre nella stessa serata i due artisti porteranno all’attenzione del pubblico il supergruppo Les Amazones d’Afrique, formato da Mamani Keïta, Oumou Sangaré e Mariam Doumbia, tre leggende della musica del Mali, insieme ad altri musicisti e musiciste. Un collettivo musicale africano che si dedica alla musica di protesta e alla rivendicazione dei diritti delle donne, spaziando dal funk al blues con chitarre distorte e combinazioni dub: si esibiranno in un imperdibile concerto presso Santeria Toscana 31 di Milano alle 21.
Sempre sull’onda della canzone di protesta è l’incontro di sabato al YellowSquare Salone 14, con i cantautori Eugenio Finardi e Maria Antonietta (pseudonimo di Letizia Cesarini), intitolato Musica e impegno sociale: ha ancora senso?, fortemente voluto dai due co-curatori. «Ci piaceva l’idea di dare vita a un panel dedicato all’impegno sociale in musica in un momento delicato dal punto di vista politico come questo e anche raccontare come è cambiata, fino a quasi sparire, la canzone di protesta che in realtà ha semplicemente cambiato forma» scrive Colapesce.
Sono tanti gli artisti che, sul palco e non, saranno parte della Milano Music Week 2022, in un programma che prova a toccare ogni angolo del panorama musicale di oggi. Questa sera si esibirà la PFM, al teatro lirico Giorgio Gaber. Alle ore 21 invece saranno ospiti presso i Magazzini Generali gli Africa Unite, il più longevo e rappresentativo gruppo reggae italiano. Alla stessa ora al teatro Arcimboldi ci sarà Tony Hadley, una delle voci maschili più rinomate al mondo, ex frontman degli Spandau Ballet. Interessante l’incontro di domani, ore 17.30, al Circolo Arci Bellezza con la cantautrice romana Margherita Vicario: si parlerà di alcuni brillanti esempi di storytelling nella musica italiana e si discuterà su come sia possibile oggi scrivere canzoni “parlanti”. Per i più affezionati telespettatori del Festival della canzone italiana, venerdì 25 all’Apollo Club sarà presente Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo 2023 di cui offrirà alcune anticipazioni esclusive.
Molto atteso l’appuntamento di sabato alla Feltrinelli in Duomo, alle 17, con Francesco Guccini; la serata continuerà poi all’Alcatraz alle ore 20.30 con i Bastille, la band londinese che esordì nel 2013 con il suo primo album, Bad Blood, che vendette oltre 4 milioni di copie e venne dichiarato l’album più venduto in digitale dell’anno. Del 2022 è invece il loro lavoro più recente, Give me the future, presentato per la prima volta al pubblico milanese.
Domenica alle 11 al Mosso si apre una giornata a ingresso libero dedicata alla musica e alla storia dei Beatles, curata da Riccardo Russino e Davide Verazzani, autori di libri e testi teatrali sui Fab Four. Sarà presente come ospite speciale Pattie Boyd, prima moglie di George Harrison e sua musa ispiratrice, destinataria di tre tra le più famose canzoni d’amore: Something di Harrison, Layla e Wonderful Tonight di Eric Clapton (con il quale convolò in seconde nozze nel 1979). Da non perdere poi alle 19.30 al YellowSquare Salone14 la chiacchierata “sonora” con i Coma Cose,all’indomani dell’uscita del loro nuovo disco, Un meraviglioso modo di salvarsi.
I Music Talk si svolgeranno principalmente all’Apollo Club e saranno divisi in giornate tematiche: il lunedì si parlerà del futuro del music business, martedì delle nuove tecnologie, mercoledì di Music Export, giovedì del rapporto tra il settore spettacolo e la politica, venerdì di sostenibilità, equità e responsabilità sociale.
Il sabato e la domenica i panel principali si terranno allo YellowSquare Milan e saranno rivolti a un pubblico giovane che si approccia al mondo della musica, con workshop dedicati all’avvicinamento al mondo lavorativo, tra cui l’apertura di un’etichetta, l’organizzazione di un festival e le pratiche riguardanti il deposito di una canzone, oltre che il funzionamento dei diritti connessi. Questi incontri sono una parte fondamentale del programma ufficiale e presenteranno analisi, ricerche ed esperienze dirette di artisti ed esperti del settore. Si tratta di una confronto importante per poter esaminare i cambiamenti in atto e ipotizzare gli scenari futuri del mondo musicale.
Milano Music Week. 21-27 novembre
In copertina gli Africa Unite