Morricone: note di cinema

In Musica

La stagione concertistica del Filodrammatici si chiude con un omaggio tutto cinematografico al compositore di Sergio Leone e Giuseppe Tornatore

Si conclude con un postludio interamente dedicato al cinema la stagione concertistica del Filodrammatici, diretta da Roberto Porroni e giunta quest’anno alla sua venticinquesima edizione. I Concerti della Domenica hanno richiamato a teatro il pubblico milanese con un viaggio nella musica da camera in dieci tappe, culminate domenica 19 aprile nel Tutto Morricone – Fotoconcerto.

A guidarci nell’ascolto e nella riscoperta di brani più e meno noti del compositore romano, è l’Ensemble Duomo. Si tratta di un originale e ben amalgamato quintetto, costituito da chitarra (Porroni), flauto (Luigi Arciuli), violino (Silvia Pauselli), viola (Flavio Ghilardi) e violoncello (Marcella Schiavelli).

La leggenda del pianista sull’oceano (1998) e The Mission (1986), ormai inflazionatissimi, hanno il compito, accompagnati dalla proiezione di alcuni frame del film, di mettere a proprio agio il pubblico del teatro. Ma è la parte centrale del concerto, priva di riferimenti visivi, quella riuscita meglio. L’assenza dell’immagine impreziosisce la performance, che lascia libero l’immaginario dello spettatore e non lo costringe in una drammaturgia forzata e, dunque, limitata.

Il flauto è protagonista di un’atmosfera trasognata nei Voleurs de la nuit (1984), mentre l’impasto timbrico crea momenti struggenti tanto in Le vent, le cri (Joss il professionista, 1981), quanto ne La Califfa (1970), toccando un lirismo appassionato. Vizioso e sornione è il tango del Gatto (Il gatto a nove code, 1971), mentre in Fatti di gente per bene (1974) e Cosa avete fatto a Solange? (1972) gli archi sono il volto dell’introspezione e dell’intimità. Metti una sera a cena (1969) chiude questa lunga suite anni ’70-’80, con un brio e un’ironia di cui la chitarra si fa portavoce. Nuovo cinema paradiso (1988) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966) sono infine un commiato gradito al pubblico del Filarmonici.

Il teatro, dove da giugno potremo ascoltare i nuovi concerti della rassegna per Expo 2015, vanta un’acustica perfetta e un’atmosfera davvero intima ma ha, ci duole constatarlo, una pecca non indifferente. Sebbene il sito spieghi che non vi siano barriere architettoniche e sia possibile accedere alla sala tramite ascensore, questo (almeno domenica scorsa) non si è verificato: una ragazza disabile è stata pertanto portata in platea, al secondo piano interrato, grazie all’aiuto di un paio di tecnici e di spettatori volonterosi. Qualcosa che non dovrebbe accadere. Si può migliorare, si deve migliorare. La musica insegna anche questo.

Al teatro Filodrammatici, Tutto Morricone – Fotoconcerto, Ensemble Duomo

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