Sarà “The Old Man and the Gun” di David Lowery l’ultimo film dello straordinario protagonista di “Reds” e “La mia Africa”, “La stangata” e “Butch Cassidy”? Se si, è un addio alla grande, con carisma e potere seduttivo da vendere, nonostante le 82 primavere. Qui fa coppia, in stile bandito e sceriffo, con Casey Affleck, antagonista amichevole: nel cast anche Sissy Spacek, Tom Waits e Danny Glover
Presentato in estate al Telluride Film Festival e al Toronto Film Festival, The Old Man and the Gun è passato poi in ottobre alla Festa del Cinema di Roma, riscuotendo sempre un gran successo. David Lowery (Storia di un fantasma, Senza santi in paradiso), firma una pellicola in cui riprende i suoi attori feticcio come Casey Affleck e un magnifico Robert Redford, ancora estremamente affascinante. Il regista si è ispirato ad un articolo pubblicato sul New Yorker nel 2003 e scritto da David Gann, in cui l’autore descrive questo settantottenne con la passione (sin da giovane) di derubare banche americane ed evadere ogni qual volta venga catturato.
Conquistato dallo stile di vita di questo gangster d’altri tempi, che non vuol cedere neanche allo scorrere inesorabile del tempo, Lowery realizza per il grande schermo un tributo a Forrest Tucker, ladro gentiluomo nonostante la veneranda età. Basato sulla vita reale del bandito, il film si concentra sulla sua vecchiaia, caratterizzata, come il resto della sua vita, peraltro, da furti, inseguimenti, sparatorie. Dopo sedici evasioni, divenute leggendarie per la maestria dimostrata, Tucker (Redford) continua a condurre la sua vita sul filo del rasoio, in uno stato di perenne eccitazione da brivido. Supportato dai due compagni d’azione Teddy (Danny Glover) e Waller (Tom Waits), mette a segno una colpo dopo l’altro sviando l’attenzione dell’incredula polizia americana, che considera comica anche solo l’idea di un vecchietto con un bel viso educato e una pistola che riesce a estorcere denaro alle principali banche del paese.
Tutti i testimoni che hanno incrociato il suo cammino verso il bottino, lo descrivono come gentile e sorridente: non minaccia e non ferisce:, un vero ladro gentiluomo. Durante le sue scorribande, Tucker si scontra con l’investigatore Hunt (Affleck), che inizia a dargli la caccia, deciso ad arrestarlo ma al tempo stesso affascinato dalla sua indole e dal suo stile di vita selvaggio e avventuroso. Ad abbellire la storia c’è l’avventura d’amore con Jewel (Sissy Spacek), iniziata con un vero e proprio corteggiamento old style fino al duro scontro con la realtà e le conseguenze dello stile di vita di Forrest.
Siano vere o meno le affermazioni diffuse sul web sul ritiro dalle scene di Redford (Come eravamo, La stangata, La mia Africa), il film appare comunque un divertente ultimo urrah da parte dell’attore, grande icona del cinema americano, tra gli ultimi superstiti della vecchia Hollywood. E in questo senso è a tratti malinconico e nostalgico, mostrandoci Redford, alla fine della sua brillante carriera, a metà tra un Johnny Hooker di The Sting, e un Sundance Kid di Butch Cassidy. In un auto-omaggio, una carrellata dei capolavori di cinema che ha girato, e nel romantico ruolo di un fuorilegge adorabile e dotato di charme, con una grande “carriera” e numerose conquiste alle spalle.
Accompagnato da un antagonista bonario e amichevole, quale Affleck (Will Hunting-Genio ribelle, Gone baby gone, Manchester by the Sea), il protagonista ha libero spazio per padroneggiare la scena a suo piacimento, innescando una grande empatia negli appassionati che hanno seguito la vita della chioma più seducente del cinema – che tutt’ora non vuole imbiancare – soprattutto durante le sequenza finali in cui compaiono fotogrammi di vecchi film con Redford giovanissimo e bellissimo. Meravigliosa la scena dell’ultimo incontro tra il bandito e il suo inseguitore, il quale prende commiato da lui col gesto-citazione di sfiorarsi il naso in un certo modo: tutti lo colleghiamo a La stangata.
The Old Man and the Gun di David Lowery, con Robert Redford, Casey Affleck, Sissy Spacek, Tom Waits, Danny Glover.