La quasi novantenne, grande attrice francese si congeda con il cinema nel ruolo dell’eccentrica zia Martha, che la nipote Fiona, dal lontano Canada, accorre a salvare dall’imminente ricovero in una casa di riposo. E sulle rive della Senna trova l’amore di Dom, gentile clochard impersonato da Dominique Abel, anche regista del film insieme a Fiona Gordon, che interpreta la premurosa nipotina
Dominique Abel è belga, Fiona Gordon canadese: insieme costituiscono da oltre 25 anni una coppia comica del teatro e del cinema di grande risonanza. Scrivono testi e sceneggiature in un’ex fattoria convertita in open space a Bruxelles, dove vivono, che è diventato il loro laboratorio espressivo per raccontare al pubblico la bizzarria umana. Parigi a piedi nudi (2016) è il quarto film fatto a 4 mani, una commedia burlesque sulla scia della loro natura e dei lavori precedenti. La trama è semplice e i dialoghi ridotti all’osso, ma la risata, qui onnipresente, viene continuamente elicitata dalle azioni grottesche dei personaggi e dalle assurde dinamiche che la trama ha in serbo per loro. Evidente l’eredità di Jacques Tati, che i registi hanno fatto propria da sempre, e di Charlie Chaplin: gli attori sono allo stesso tempo mimi, e i movimenti del corpo, la loro l’espressività, sono i veri agenti del film, e riportano lo spettatore a un tipo di esperienza più teatrale che cinematografica, facendolo divertire a più volte riprese.
Fiona (Gordon) è una bibliotecaria canadese che vive in un minuscolo paesino sperduto tra le montagne. Quand’era piccola era molto legata a Martha (Emmanuelle Riva), una eccentrica zia che decide di trasferirsi a Parigi e che non vedrà per parecchi decenni: fino a quando riceve una sua lettera in cui l’ormai anziana signora, con chiari sintomi di una demenza senile, obbligata a trasferirsi in una casa di riposo chiede aiuto alla giovane nipote perché non vuole per nessun motivo lasciare il suo appartamento. In fondo, “ho solo 88 anni!”. Ed è così che Fiona, con un enorme e pesante zaino rosso, in cima una bandierina del Canada, parte subito per l’Europa, va a raggiungere l’amata zia.
Dopo una serie di ridicoli episodi nei primi dieci minuti di permanenza a Parigi, Fiona arriva all’indirizzo di Martha, scoprendo che la vecchina è misteriosamente scomparsa. E mentre la cerca, la ragazza si scontra con Dom (Abel), galante clochard parigino che vive sulle rive della Senna in una tenda verde, il quale s’innamora di Fiona e decide di aiutarla nella sua impresa. A questo punto inizia la vera storia, i cui eventi si svolgono in due soli giorni, e che vede i tre protagonisti in una corsa continua in cui s’incontrano e scontrano, inconsapevolmente, lottando tra loro e allo stesso tempo aiutandosi a vicenda.
Attraverso gli espedienti della trama, i registi parlano con semplice ironia di tematiche più profonde, come la morte, gli affetti, la solitudine, la solidarietà. Al centro del film, dunque, c’è la performance del corpo degli attori, che davvero con poche parole riescono a emanare un’energia comica rara da trovare nelle commedie moderne. In questo, interviene la bravura di un cast d’eccezione, con Pierre Richard e la quasi 90enne Emmanuelle Riva, alla sua ultima, splendida interpretazione.
E sullo sfondo si fa ammirare una Parigi meravigliosa, nei suoi luoghi noti e carichi di significato, come il cimitero di Père Lachaise o la zona del Trocadéro, che aiuta i vari protagonisti a trovarsi e perdersi fino all’epilogo finale, in cui l’happy ending trova modo di esprimersi naturalmente e senza fronzoli: provocando anche l’ultima grande risata nel pubblico, che esce dalla sala con le lacrime agli occhi.
Parigi a piedi nudi di e con Dominique Abel e Fiona Gordon e con Emmanuelle Riva, Pierre Richard, Frédéric Meert, Philippe Martz, Olivier Parenty, Emmy Boissard Paumelle, Céline Laurentie, Charlotte Dubery, David Palatino, Guillaume Delvingt