Emma Dante, Saverio La Ruina, Pippo Delbono, Antonio Latella: sono solo alcuni dei nomi in cartellone per la prossima stagione del Piccolo Teatro…
Incomincia il periodo delle domande teatrali: che cosa vedremo la prossima stagione al Piccolo, all’Elfo, al Parenti? A qualche dubbio c’è risposta (De Capitani sarà Otello e insieme a Bruni metterà in scena un kolossal inglese di molti autori sull’Afghanistan) e il Piccolo Teatro, primo stabile italiano, coi suoi 25.000 abbonati ed oltre, ha presentato la sua 70ma stagione con una conferenza stampa kolossal di 150’. Anniversari, così solo per nostalgia non piacciono a nessuno ma 70 è un numero rotondo, aggiunto ai 20 rotondi della morte di Strehler (che avrà una grande mostra fotografica a Palazzo Reale) e, aggiunge il direttore Sergio Escobar, i 30 della morte di Spinelli e della nascita dell’Erasmus (l’Università non è citata a caso, ci sarà un dare avere stimolante tra la Statale del prof. Bentoglio e il Piccolo). Il 14 maggio 2017, quando saranno 25.000 le recite totalizzate da quel 1947 dell’”Albergo dei poveri”, allo Strehler sarà in scena “Improvvisamente l’estate scorsa” di Tennessee Williams (autore non proprio strehleriano), allo Studio Melato “In cerca d’autore” laboratorio di Ronconi sui “6 personaggi” con un ricambio di voci e volti; e al Grassi, nella sala storica di via Rovello, naturalmente Arlecchino, titolo clou che vanta il Guinness dei primati e la cui storia continua nel senso che il genio di Strehler ha allestito un meraviglioso spettacolo in divenire in cui si racchiudono segreti e misteri del teatro: una staffetta come il fuoco delle Olimpiadi.
Nessuno gradisce le generalizzazioni, nessuno vive solo di malinconie soltanto, viva la gioiosa nostalgia di cui parla la Lazzarini, ma che stagione sarà la 70ma del Piccolo? Stefano Massini, consulente artistico e autore di Enigma con Ottavia Piccolo e della gloriosa Lehman trilogy (ultimo magnifico spettacolo ronconiano) che torna in scena a furor di botteghino dal 3 al 21 gennaio, mentre 17 edizioni a tutt’oggi girano nel mondo, tiene a chiarire che sono in atto relazioni con le forze giovani del teatro, quell’off pronto al salto o già saltato.
E infatti ecco nel ricco cartellone i talenti riconosciuti di Emma Dante, Saverio La Ruina, Pippo Delbono, Antonio Latella, Borrelli in duo con Saviano, la Pasetti, Sonia Bermagasco regista in debutto, Fabrizio Gifuni, De Francovich, Herlitzka, Pierobon, la nuova Fedra con Laura Marinoni; ed Andrea De Rosa, Carmelo Rifici, che dirige la scuola, Roberto Andò, mentre continua la collaborazione con Teatri Uniti nel nome di Toni Servillo che sarà il grande Louis Jouvet dall’11 ottobre al 18 dicembre al Grassi nella lezione spettacolo che già fu un successo di Strehler con la Lazzarini (Elvira o la passione teatrale inaugurò il Teatro Studio) e che ora si arricchisce di una rassegna di film del grande attore francese. Certamente ci sono Arlecchino e Wozzeck, Macbeth e Pinocchio, Minetti e i fratelli Lehman, ma l’idea è che saranno le donne, gelose o meno (Goldoni comunque torna) a dominare la stagione del 70mo: di ogni ceto, età, etnia, cultura e dialetto: Masculo e fiammina per dirla col calabrese La Ruina.
La sorpresa più ghiotta, oltre a Ute Lemper che canta le canzoni dei condannati dei lager, ce la porge ancora l’instancabile Massini che, oltre agli impegni con altri teatri (una novità all’Eliseo molto interessante sul mondo della scuola) annuncia, dal 21 marzo al 30 aprile al Grassi, la prima riduzione di un romanzo del grande Honoré de Balzac: Louise e Renée, da Memorie di due giovani spose, introvabile Oscar Mondadori uscito nel 1982. Sarà una delle 18 produzioni (7 in lingua originale), oltre a 23 spettacoli ospiti, con 24 testi contemporanei e a lunga tenitura. Di Balzac proprio il Piccolo aveva fatto conoscere moltissimi anni fa un divertentissimo testo di teatro, Mercadet l’affarista, oggi la Bergamasco per la prima volta ufficialmente regista affronta questo bellissimo romanzo epistolare affidandosi ai talenti incrociati di Federica Fracassi (la sposa devota) e quella sfacciata Isabella Ragonese, che nel 2018 sarà nelle Bonnes di Genet, regìa di Michieletto, rimandato per non crear doppioni con altre Serve in allestimento. Pubblicato a puntate su “La Presse” tra il novembre 1841 e il gennaio 1842 e poi nel secondo volume della Comedie humaine, è l’unico romanzo epistolare di Balzac, dedicato a George Sand, ma non certo l’unico che parla del matrimonio: tra le due amiche del titolo, Louise è quella appassionata in cerca di assoluto e Renée la più saggia e raziocinante, mamma e moglie che tenta di essere felice.