Non c’è “Il ballo col mattone”, ma in questa estivissima rassegna ritroverete “La Macarena” e “Tubthumping” dei mitici Chumbawamba. E poi l’antenata dei balli da spiaggia “Aufwidersehen a Diano Marina” de I Belli Fulminati nel Bosco. Per il resto tuffatevi in questo multisonoro mare di danze
Per danzare, senza troppa Italia. Latinità assortite, funky, disco, un po’ di hip-hop, una leggera spruzzata di patchanka. E vi abbiamo risparmiato Il pulcino Pio, La camisa negra, Barbie girl e altre amenità.
Happy (Pharrell Williams)
Il successo dell’estate 2014, in realtà di tutto l’anno (13,9 milioni di copie vendute), benché la canzone sia stata pubblicata a fine novembre 2013. Lui, Pharrell Williams, è cantante, produttore (anche in coppia: The Neptunes con Chad Hugo), rapper, persino stilista.
People from Ibiza (Sandy Marton)
Essì, c’era anche questo: la dance italica targata Claudio Cecchetto, quello di Gioca jouer. Il croato Sandy Marton era appunto uno dei ballerini di Cecchetto. Per tutti gli anni ’80 (questa canzone è del 1984) spopolò nei Festivalbar, nel 1998 riuscì addirittura a intervistare il latitante Bettino Craxi ad Hammamet per una trasmissione di Italia Uno.
Hot stuff (Donna Summer)
L’anno è il 1979 e lei la “queen of disco” che chiuderà la carriera con più di 150 milioni di dischi venduti, quella che ha surclassato Jane Birkin con 22 gemiti 22 di Love to love you baby. In questo brano milionario, la produzione è di Giorgio Moroder da Ortisei. “Sono qui a mangiarmi il cuore, ho fatto decine di numeri, sbatterei il telefono contro il muro. Voglio roba bollente stanotte…”
Gimme hope Joanna (Eddy Grant)
Un tormentone estivo politically correct? Eccolo servito, un reggae-pop del guyanese naturalizzato britannico Eddy Grant, l’anno è il 1988. Una falsa canzone d’amore, un brano anti-segregazione: la regina di cuori che fa felici pochi, perché c’è l’apartheid, è Johannesburg. In Sudafrica la canzone, che cita Mandela e Tutu, venne censurata.
Macarena (Los del Rio)
Il tormentone dei tormentoni. Inciso dal duo spagnolo Los del Rio nel 1993, esplode nell’estate 1996: primo in classifica per 14 settimane negli Stati Uniti, fra i 100 singoli più venduti di sempre.
Vamos a bailar (Paola e Chiara)
Successo estivo 2000 delle due sorelle milanesi, premiato al Festivalbar e a Un disco per l’Estate e venduto assai bene anche all’estero. Quando si dice il made in Italy…
Tubthumping (Chumbawamba)
Anno 1997, la protesta espugna il pub con il collettivo rock anarchico Chumbawamba, cinque uomini e tre donne. “Sono a terra ma mi rialzerò, non mi terrai giù. E beve un whisky, e beve una vodka, e beve una lager, e beve un sidro”. Coretto angelico: “Una notte buttata via” o, letteralmente, “una notte passata a pisciare”.
Livin’ la vida loca (Ricky Martin)
Nel 1998 si era imposto con il tormentone calcistico La copa de la vida, l’anno dopo il portoricano Ricky Martin fa il bis con Livin’ la vida loca, hit degli hit latini e Grammy Award che spalanca le porte ai vari Enrique Iglesias, Shakira e Jennifer Lopez.
Good times (Chic)
La dance più raffinata di sempre, un primo posto in quasi tutte le classifiche Usa nell’agosto 1979. Gli Chic, anche a non amare il genere, sono un grande gruppo, e Nile Rodgers, il chitarrista, è il loro profeta.
The rhythm of the night (Corona)
Un progetto di eurodance, di musica da esportazione che venne in effetti esportata. L’idea era del produttore Checco Bontempi, l’anno il 1994. Le vocalist erano Jenny B. e Sandy Chambers, mentre la modella Olga de Souza prestava il volto per il videoclip.
Papi chulo (Lorna)
Hit gaglioffo del 2003, con quel suo videoclip a metà fra discoteca e bordello, il reggaeton Papi chulo (papà magnaccia) lancia la panamense Lorna Zarina Aponte Acosta nelle classifiche di mezza Europa. Della cantante si perdono rapidamente le tracce, il brano resiste, rifatto nel 2008 da La Pina.
Seven Nation Army (White Stripes)
Hit del 2003 da Elephant, terzo album del duo rock americano White Stripes. Riesplose nell’estate 2006, durante i mondiali di calcio di Germania vinti dall’Italia, con il riff trasformato in inno da stadio (po popopo popopo) dalla tifoseria azzurra.
I gotta feeling (Black Eyed Peas)
Il più grande successo del gruppo hip-hop/dance losangelino Black Eyed Peas. Esce nel giugno 2009, conquista le prime posizioni delle chart Usa, venderà qualcosa come 15 milioni di copie.
Danza kuduro (Don Omar)
Trainato dal film Fast & furious 5, il tormentone estivo 2011. Esegue il portotricano Don Omar.
Get lucky (Daft Punk)
Il duo electro francese più famoso e venduto al mondo. Qui con un synth pop del 2012 che dilaga a macchia d’olio in tutto il mondo. Canta Pharrell Williams, la chitarra inconfondibile è di Nile Rodgers.
Let’s twist again (Chubby Checker)
Archeologia dei balli estivi: Chubby Checker, estate 1961, sale in classifica un po’ dappertutto con questo Let’s twist again, negli Stati Uniti è ottavo. In Italia lo rifà, conquistando il primo posto, Peppino di Capri, che qualche anno più tardi bisserà con St. Tropez twist.
Per colpa di chi (Zucchero)
Dall’album Spirito DiVino del 1996, sbracato, un po’ cialtrone e ballabilissimo. Nel videoclip, il vecchio contadino che annuncia che il mondo è ammalato è un non troppo riconoscibile Francesco De Gregori. L’assolo di chitarra è scopiazzato da Calling Elvis dei Dire Straits.
La lambada (Kaoma)
In un mondo globalizzato, globali sono le commistioni e anche i furti. Prendete La lambada, musica da ballo brasiliana di origine antillana cantata in portoghese da un gruppo francese. In realtà si trattava di una canzone boliviana del gruppo Los Kjarkas, che intentarono causa per plagio e la vinsero. Senza che gli inconsapevoli ballerini estivi ne sapessero niente.
Boombastic (Shaggy)
Brano del giamaicano Shaggy, Boombastic nel 1995 è uno dei primi a dovere il successo a uno spot pubblicitario, quello dei jeans Levis. Negli anni ’80, glorioso precedente, c’era stato il colombiano La colegiala, di Rodolfo y su Tipica, trainato dalla pubblicità del Nescafè.
Wavin’ flag (K’naan)
E poiché spot richiama spot, ecco quello della Coca Cola per i mondiali di calcio del 2010 in Sudafrica. Lo canta il rapper somalo-canadese K’naan. Primo posto in classifica anche in Italia.
Para no verte mas (La Mosca Tse-Tse)
Tormentone estivo del 2000, in Italia debuttò il 20 luglio in quarta posizione e rimase in classifica sei settimane. Loro sono argentini.
Aufwidersehen a Diano Marina (I Belli Fulminati nel Bosco)
L’antenata delle canzoni da spiaggia italiane. La incide nel 1959 Giorgio Santiano di Pinerolo che ne è l’autore, nel 1960 raggiunge il dodicesimo posto in classifica e ne viene fatta persino una cover inglese da Carol Danell. Santiano tenterà invano di ripetere l’impresa con Ci rivedremo ad Arma di Taggia. Qui è riproposta in versione ska da un gruppo di rock demenziale.
Hot fun in the summertime (Sly & The Family Stone)
Estate 1969. Dopo il successo al festival di Woodstock, il gruppo funky Sly & The Family Stone lancia questo brano che raggiunge il secondo posto nelle classifiche americane. Per la rivista Rolling Stone, Hot fun in the summertime è il n. 247 dei 500 migliori brani rock di sempre.
Aserejé (Las Ketchup)
Tormentone estivo 2002 del gruppo femminile spagnolo Las Ketchup, primo in Italia e in tutta Europa. Il testo senza senso è la storpiatura, fatta da chi non parla inglese, di Rapper’s delight dei Sugarhill Gang. Andò a finire nella colonna sonora di Vacanze sul Nilo.
Blurred lines (Robin Thicke)
Hit 2013 di Robin Thicke con T.I. e Pharrell Williams. Censuratissimo, con le sue modelle in tanga color carne. Nel videoclip originale c’erano anche palloncini con la scritta “Robin has a big dick”. Plagio da Got to give it up di Marvin Gaye, Thicke ha dovuto pagare 7,3 milioni di dollari nel 2015.
Sunshine reggae (Laid Back)
Uno dice i Caraibi, la Giamaica, e invece il duo electropop Laid Back è scandinavo, viene dalla Danimarca. Discreto tormentone del 1983, il brano è entrato nelle colonne sonore di Vacanze di Natale e di Sapore di sale.
Sofia (Alvaro Soler)
Preparatevi, il barcellonese Alvaro Soler, trionfatore a un Coca Cola Festival, ve lo ritroverete fra i giudici del talent show X-Factor. Sofia è stato un tormentone dell’estate 2016, video girato all’Avana.
Summertime (Beyonce)
Canzone estiva uscita a ottobre, nel 2004 Summertime vede Beyonce duettare con il rapper P. Diddy. Del brano circola anche un remix con Ghostface Killah.
Waka waka (Shakira)
Inno ufficiale dei mondiali di calcio 2010 in Sudafrica, la canzone della colombiana Shakira, eseguita con i sudafricani Freshlyground e ripresa da un brano camerunense al quale ruba il ritornello, è stato un successo oltre ogni immaginazione: primo in 19 paesi, oltre un miliardo di visualizzazioni su YouTube.
Me gustas tu (Manu Chao)
Il segnale orario di Cuba, El Salvador, Nicaragua. Qué horas son mi corazon. Con il suo grammelot franco-ispanico, la marijuana e la colombiana, la moto e la pioggia, il francese e no global Manu Chao diventa uno dei tormentoni estivi del 2002, primo in Italia.