Ma non è un’operazione nostalgia quella dei Quintorigo & Roberto Gatto. Piuttosto una riflessione sul genio musicale del grande Frank
Domenica scorsa il Blue Note si è gremito di appassionati di Frank Zappa, che hanno accolto calorosamente l’omaggio dei Quintorigo e del batterista Roberto Gatto, al grande e poliedrico musicista americano.
Nella loro ventennale esperienza, i Quintorigo si sono contraddistinti per la vena sperimentale e il gusto della contaminazione. In perfetta linea di continuità con il chitarrista, il quale si rese celebre per l’abilità sincretica, a suo agio negli stili musicali più diversi.
La genesi del progetto è raccontata dal simpatico sassofonista Valentino Bianchi, che ci spiega come, in una notte rischiarata da qualche bicchiere di troppo, Roberto Gatto prese la decisione di compiere l’arduo e filologico omaggio al geniale artista di Baltimora.
Zappa, del resto, collaborò con eccellenti batteristi, e nelle sue composizioni l’aspetto ritmico/metrico è di fondamentale importanza. Più volte dichiarò che concepiva la musica come “decorazione del tempo”, una creazione barocca da costruire con le proprie mani, divertente e libera da schemi prestabiliti, basata sull’atonalità e sul ritmo (poliritmie, tempi dispari, ritmi irrazionali e casuali).
La scelta del repertorio dei Quintorigo & Roberto Gatto, tuttavia, riguarda solo una piccola parte dell’universo zappiano. Il focus dell’operazione cultural-musicale è centrato sul ruolo dell’artista postmoderno, orientato al sincretismo stilistico.
L’ensemble ha dimostrato grande affinità e precisione d’insieme, anche negli arrangiamenti vocali. Gli interventi per voce erano distribuiti fra tutti i membri, e non riservati al cantante Pradella.
Nel brano King Kong, un rapido e raffinato tre quarti, Roberto Gatto si è lanciato in un assolo infuocato sorprendendo il pubblico. Ma in tutto il concerto Gatto è riuscito a dare una lezione di stile, combinando un timbro sublime a una tecnica ammirevole, un linguaggio che ben si confronta con la memoria dello storico batterista di Frank Zappa, Terry Bozzio.
Gli assoli sono stati affidati per lo più a Valentino Bianchi, sassofono, e a Gionata Costa, il quale purtroppo preferiva filtrare il suono del suo violoncello. Il cantante Moris Pradella ha dato sfoggio di una conduction in stile Butch Morris, che ha visto coinvolti i musicisti in un’improvvisazione collettiva.
Meno di venti giorni fa l’ensemble ha registrato questo repertorio e l’incisione in scheda usb era disponibile in anteprima all’uscita del club.
Quintorigo & Roberto Gatto play Frank Zappa al Blue Note