Ottimi attori britannici (Imelda Staunton e Timothy Spall) per il prevedibile “Ricomincio da noi” di Richard Loncraine: si racconta di come Sandra, signora borghese, andata via di casa dopo aver scoperto il marito fedifrago, si rifaccia una vita nelle braccia di Charlie, eccentrico restauratore
Sandra (Imelda Staunton) è una signora borghese che se ne va di casa quando scopre che il marito con il quale è sposata da quaran’anni ha una relazione con la sua migliore amica. Si rifugia da sua sorella Bif (Celia Imrie), una sessantenne “alternativa” che vive da sola in un quartiere popolare. Grazie a lei scoprirà una curiosa scuola di ballo e soprattutto conoscerà Charlie (Timothy Spall), un eccentrico restauratore di mobili che vive su una barca. Catapultata in un ambiente per lei insolito, Sandra inizierà una nuova vita. Questo il plot. Ma neanche la bravura dei migliori attori britannici del momento riesce a sollevare dalla banalità Ricomincio da noi di Richard Loncraine, una commedia che già dai primi minuti dà la sensazione, molto forte, di essere davanti a un film impostato sul pilota automatico: impressione sempre più confermata dal proseguo della narrazione.
L’uso del coming of age al contrario è diventato ormai una delle tracce narrative più inflazionate nel cinema medio indipendente, perché sembra che l’ironia e la tenerezza suscitate da protagonisti di mezza età e oltre, che riscoprono se stessi, sia una mossa efficace per portare buona sorte al botteghino. Già il nostro Paolo Virzì con Ella & John è infatti riuscito a riscuotere ottimi incassi, e sembra che anche questo Ricomincio da noi abbia buone possibilità di riuscita economica, soprattutto in patria.
Che il film sia partito da subito senza alcuna aspirazione di rinnovamento della poetica di genere è chiaro dal solco che Loncraine traccia per i suoi personaggi: ogni step dell’evoluzione drammaturgica dei protagonisti risulta essere qualcosa di già visto e allo stesso tempo quindi poco sincero. E anche l’eventualità che una storia del genere possa essere effettivamente un riflesso di ciò che succede nella realtà a molti componenti della classe medio borghese britannica (come ha sostenuto lo stesso registra in un’intervista) non distrae dalla pigrizia e allo stesso tempo furbizia di questo progetto.
La vicenda di Sandra, dalla sorella esuberante al nuovo amore stolido nel suo attaccamento alla vita, fino ad arrivare a una nuova consapevolezza per se stessa, può essere predetta in ogni suo anfratto e venatura. E non è purtroppo cosa nuova nel cinema d’oggi imbattersi in prodotti di serie portati a termine per avere la certezza di coprire i costi di produzione, ottenendo risultati economici che possano colmare i notevoli compensi sborsati ai migliori attori sulla piazza, scritturati proprio per attirare pubblico nelle sale.
Meglio sarebbe, allora, affidare almeno la sceneggiatura e la regia ad autori che, anche partendo da una storia comune e già vista, siano in grado di imprimere un tocco originale, come ad esempio, per rimanere in territorio britannico, Mike Leigh, che da un soggetto come quello di Ricomincio da noi avrebbe saputo ricavare meraviglie, nonostante tutto.
Detto questo, se la sorpresa e la riflessione che scavalca il consueto non sono aspetti di cui siete in vena, ma il vostro desiderio è soprattutto distrarvi da una giornata pesante, farvi due risate e magari anche intenerirvi un po’, quello di Richard Loncraine è il film che fa per voi. Scusate il gioco di parole.
Ricomincio da noi, di Richard Loncraine, con Imelda Staunton, Timothy Spall, Celia Imrie, David Hayman, John Sessions, Joanna Lumley, Josie Lawrence, Indra Ové, Richard Hope, Sian Thomas