Esuli e superstiti su una terrazza cubana: Cantet racconta sogni e disillusioni di una generazione
Ritorno a l’Avana ti lascia in bocca quel retrogusto dolceamaro, tipico delle rimpatriate con amici di vecchia data. è proprio questo il tema del film, riassumibile davvero in poche parole, ma con un imprevisto. Se incontrarsi con gli amici di un tempo spesso significa rievocare i bei momenti passati insieme, con alla peggio un velo di nostalgia, non è così per i protagonisti del film di Cantet. I cinque personaggi mutano in fretta l’allegria del ritrovarsi dopo tanto tempo per riesumare gli scheletri nell’armadio di ciascuno di loro, e riportare a galla sentimenti di paura e avversità reciproca.
Ancora una volta il titolo originale rivela il senso del film molto meglio della traduzione italiana. Retour à Ithaque riflette il carattere che innesca l’azione, Amadeo, e il suo ritorno sull’isola natìa, da cui era partito forzatamente. L’abbandono di Cuba, della sua Itaca e dei suoi amici è infatti la principale questione non risolta, da cui poi si dipana il resto della storia.
Quello che manca è il pàthos, il coinvolgimento completo dello spettatore nella vicenda. Dalle scene troppo rapsodiche, dalle inquadrature troppo serrate e soprattutto da una sceneggiatura con dei buchi evidenti non traspare quell’intensità emotiva perseguita dal regista. La contestualizzazione storica nella Cuba ormai molto post-rivoluzionaria risulta approssimativa, e ciò rende difficile rappresentare compiutamente la disillusione dei personaggi: nati nel pieno della Rivoluzione marxista, Tania, Rafa, Aldo, Eddy e Amadeo vedono naufragare, con la crisi degli anni Novanta, le loro speranze per un futuro migliore, più egualitario.
La struttura del film non può non far pensare al capolavoro di Carnage, al film di dialogo, svolto tutto nello stesso ambiente, al limite della claustrofobia. Ma se Polanski è maestro indiscusso nel genere, Laurent Cantet farebbe forse meglio a tornare al dramma intimista degli esordi o al suo talento vicino al documentario di La classe.
Ritorno a l’Avana, regia di Laurent Cantet con Jorge Perugorría, Isabel Santos, Pedro Julio Díaz Ferran, Fernando Hechevarria