L’acqua come metafora dell’inafferrabilità dell’animo umano. Nel nuovo lavoro di Roni Horn Juergen Teller è un Narciso imprigionato nella propria immagine
Nell’epoca della realtà virtuale, delle intelligenze e delle memorie artificiali, il tema della fragilità dell’identità umana continua a stimolare fantasie e riflessioni di registi, filosofi, letterati e artisti da ogni angolo del mondo. Roni Horn (New York, 1955) ha trasformato il suo lavoro degli ultimi decenni – diviso tra fotografia, installazioni, performance e disegno – in una ricerca, quasi ossessiva, volta a rappresentare l’inafferrabilità dell’animo umano, la sua mutevolezza, prediligendo il medium dell’acqua: elemento inafferrabile per eccellenza, sempre simile a se stesso e sempre diverso, in continuo movimento.
E simili, ma percettibilmente diversi, sono gli scatti che compongono il nuovo lavoro dell’artista, Water Teller, presentato nel terzo spazio espositivo (l’ultimo nato) della Galleria Raffaella Cortese. Otto dittici realizzati tra il 2011 e il 2014 con una continua riproposizione del volto riflesso nell’acqua dell’amico e celebre fotografo tedesco di Juergen Teller; elementi di una serie che – come tutti i lavori della Horn – non ha nulla di seriale. Ogni fotografia differisce dalle altre per qualche piccolo particolare, un’ombra, un riflesso, restituendo l’idea di una continua, lenta mutazione.
Teller è Narciso: è come lui imprigionato dentro la sua immagine. Solo che qui cade ogni diaframma tra realtà e rappresentazione: non più, come per il mito greco, l’uomo che si riflette in uno specchio d’acqua, ma al contrario il volto di Teller sembra quasi generato dalla sua stessa immagine riflessa, che non può se non generare a sua volta un riflesso, in un gioco infinito di rimandi in cui l’idea stessa di realtà si disperde. O meglio si scompone in una fluidità mobile, in continua trasformazione, e in qualche modo sempre riconoscibile. Come l’acqua, appunto.
Water Teller si pone in perfetta continuità con altre opere più o meno recenti di Roni Horn, come le serie fotografiche You are the Weather, del 1994-96, e You are the Weather, Part 2, portata a termine tra il 2010 e il 2011. Era già presente in entrambe l’idea di un volto, in questo caso di una giovane donna, che si specchiava in varie sorgenti calde dell’Islanda, in differenti condizioni metereologiche, a coinvolgere in un discorso sulla percezione e sulla memoria anche il rapporto con l’ambiente esterno.
Roni Horn | Water Teller, Galleria Raffaella Cortese, fino al 07 Agosto 2015
Foto: Roni Horn, Water Teller, Installation view, Galleria Raffaella Cortese, 2015. photo: Antonio Maniscalco