Guida al Festival 2023: che cosa dobbiamo sapere per connetterci con l’evento più nazionalpopolare della canzone italiana
Diciamocelo: parlare seriamente del Festival di Sanremo ormai è veramente fuori luogo. Dopo anni che qui su Cultweek provo a ragionare fra il serio e il faceto di musica, ascolti tv, politica, potere dei media e anche di canzoni, ho pensato che nel 2023 sia giunto il momento di cambiare prospettiva.
Perché? Beh, perché alla fine nonostante le mille giuste critiche all’aspetto artistico, alla sua durata, alla sua inutile dimostrazione di opulenza tamarra, il festival resiste a tutto e a tutti e regolarmente alla fine (quasi) tutti lo guardano e tutti (davvero) ne parlano.
E allora lasciamoci andare al flusso di coscienza mainstream di Amadeus e Gianni Morandi (coconduttore e superospite) e delle presenze femminili, il solito equilibrio tra superpop universale e furbo (Chiara Ferragni, vedrete che sarà anche brava) e le altre presenze come coconduttrici, fra cui va segnalata Paola Egonu, bellissima e bravissima sui campi di pallavolo e e nella vita. Ma cosa dovremo seguire quest’anno per capire Sanremo? Ecco una piccola guida.
Le canzoni
Come voi lettori, nemmeno io ho ascoltato in anteprima le canzoni. E alla fine è la scelta migliore, perché i pezzi di Sanremo sono come il ragù, sono sempre migliori il giorno dopo. E quindi tanto vale assorbirli un po’ alla volta senza correre dietro alle anteprime blindate in cui tutti i giornalisti devono in tre minuti sparare giudizi inevitabilmente sbagliati.
Elodie
I favoriti sono Marco Mengoni, Ultimo e Giorgia, ma il perfido Amadeus ha modificato il regolamento e così nella serata di sabato saranno le prime cinque della classifica e non le solite prime tre a giocarsi la vittoria finale….così c’è più suspense (diciamo cosi). A naso andranno bene in classifica anche Elodie ( la più bella in assoluta, e poi canta pure bene) e pure Gianmaria e Leo Gassman, per la stessa questione ormonale di Elodie per l’altra faccia della luna. E non solo, ovviamente.
I ritorni
Quest’anno Sanremo sembra ancora di più una puntata del Festivalbar di metà anni novanta: non solo per la conduzione di Amadeus (all’epoca lo presentava con ragazze come Federica Panicucci, Corona e Alessia Marcuzzi… sigh) ma anche per parecchi artisti: Articolo 31, Paola e Chiara, Gianluca Grignani… ma se vogliamo anche Anna Oxa. Diciamo che per noi boomer è rassicurante vedere che il tempo passa, ma nemmeno così tanto. Menzione a parte per i Cugini di Campagna, che in realtà non sono un ritorno visto che a Sanremo non hanno mai partecipato.
I giovani
A leggere i nomi dei ragazzi che debuttano o quasi al festival, sembra di avere a che fare con una rassegna stampa di Manga giapponesi: si chiamano Shari, Sethu, Rosa Chemical, Olly (giuro si chiama così, non si sa se duetterà con Benji), Mr Rain, Lazza e LDA, che per la cronaca e l’acronimo di Luca D’alessio, figlio d’arte, se considerate Gigi un artista. Mentre scrivo ho in cuffia le loro canzoni di repertorio… sono tanto tristi e tanto impauriti che non ho il cuore per parlarne male. Già è dura essere giovani in questo secolo, se aggiungi che devi pure partecipare a Sanremo… dai, un po’ di buon cuore.
Gli ospiti
Qui siamo veramente in zona mito, perché Sanremo è in grado di far diventare qualsiasi nome un superospite: vi dico solo che tra martedi e sabato ci saranno come ospiti i Pooh (ricomposti in onore di Stefano D’Orazio, ci sarà pure Riccardo Fogli), Albano, Massimo Ranieri e Gianni Morandi (tutti nella stessa sera, speciale gerontocomio mercoledi 8 febbraio), i Black Eyed Peas (quello che resta della band), Peppino di Capri, i Maneskin, Mammhod e Blanco, Gino Paoli e ovviamente Volodymir Zelensky in collegamento da Kiev. Lo so, sembra una pagina dell’agenda di Gianni Minà, ma Sanremo è Sanremo.Ah, non ho idea delle marchette delle fiction Rai previste per quest’anno, ma sicuro che ci sarà chiunque.
I duetti
La ormai tradizionale serata di venerdi dovrebbe regalare ulteriore divertimento, tra versioni spericolate e cover intelligenti. Non si ha ancora la lista completa, ma tra le certezze ci sono Fedez con Articolo 31, Carla Bruni con Colapesce e Di Martino, Coma Cose con i Baustelle, i Cugini di Campagna con Paolo Vallesi (redivivo), Lorella Cuccarini con Olly e l’eterno Eros Ramazzotti con Ultimo. Ah, Giorgia con Elisa! Non si sa ancora che canzoni saranno eseguite, ma sarà la serata più divertente e cialtrona, e sarà l’unica che guarderò per intero (sonno permettendo)
Gli autori delle canzoni
Utile per capire meglio cosa succede sul palco è sapere chi sono gli autori dei pezzi, per gioire o inorridire del livello. Anna Oxa torna con un pezzo firmato Kaballà e Francesco Bianconi, Calcutta mette lo zampino nel pezzo di Ariete, mentre naturalmente Levante e Colapesce e Di Martino sono autori delle loro canzoni. Da segnalare Damiano dei Maneskin tra gli autori di Mara Sattei. Il resto sono (a volte bravissimi) mestieranti.
Orari
Preparatevi: i cantanti in gara sono 28 e non sono previste eliminazioni, quindi la media di durata delle serate sarà di almeno cinque ore, con punte di sei nella puntata dei duetti. Consiglio sali minerali, ginseng e doppia cena (verso mezzanotte). Ovviamente se non potete o non volete c’è RaiPlay che il mattino dopo vi dà tutto bello impaginato.
Per chi tifare
Beh, io da sempre faccio parte del Fans club di Colapesce, e l’accoppiata con Di Martino ha solo aumentato la mia stima nei confronti del cantautore siciliano e del suo partner. E rimanendo in Sicilia non si può non guardare con attenzione a Levante, che dopo la maternità torna ad esibirsi proprio al Festival. Poi tra gli altri personalmente seguirò con attenzione Giorgia e Marco Mengoni, ma ognuno poi ha i suoi preferiti…..
I Look da non perdere
Ovviamente grande attesa per i Cugini di Campagna, che dovrebbero raggiungere (speriamo) le vette degli Elio e le storie tese vestiti da Rockets. Poi ovviamente Anna Oxa, che sa sempre sorprendere. Poi si attendono con curiosità quasi voyeuristica Elodie, Madame e ovviamente Paola e Chiara. Possibili sorprese da Tananai e Articolo 31 ma tutto il festival se visto dal punto di vista antropologico può garantire tante risate e commenti salaci. Praticamente esiste per questo.
Concludendo (come diceva il vecchio Mike)
Ricordatevi che si tratta sempre e solo del solito carrozzone che serve alla Rai per dire che sono sempre i migliori e a portare a casa milioni di euro di sponsor. Trattasi quindi di canzonette (cit. Jannacci) in salsa provinciale (Sanremo, provincia di Imperia), anche se ce lo venderanno come grande evento culturale. Non credetegli mai, la musica bella sta sempre da un’altra parte. Poi un paio di canzoni riuscite ci scappano sempre, ma la maggior parte è roba che fra due mesi non ci ricorderemo più.
A proposito, chi ha vinto l’anno scorso?