Il 4 e 5 giugno riappare nelle sale il capolavoro di Stanley Kubrick, in versione super-tecnologica e restaurata grazie al lavoro coordinato da Christopher Nolan. Intanto “Sergio e Sergei” ricostruisce un caso di “odissea nello spazio” che coinvolse nel 1991 un astronauta russo, “abbandonato” in orbita per mancanza di fondi: lo aiuteranno un professore dell’Avana e uno scienziato americano
Grandi ritorni e novità dallo spazio. A 50 anni e due mesi dalla prima mondiale a Washington, il 2 aprile 1968 (in Italia il film debutto il 12 dicembre dello stesso anno) torna nelle nostre sale, per ora solo il 4 e 5 giugno, uno dei massimi capolavori della storia, 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, il film che ha reinventato un’idea di cinema filosofico e insieme spettacolare, garantendo lo statuto di genere di serie “A” alla fantascienza, fino a quel momento di fatto relegata a fucina di b-movie per teenager da drive-in. Omaggiata in una proiezione speciale il 13 maggio al Festival di Cannes, la versione restaurata in 70 mm del film, realizzata grazie alla collaborazione del regista Christopher Nolan, viene ora distribuita in tutto il mondo, e la Warner Bros. continuerà le celebrazioni in autunno con l’uscita di 2001 Odissea nello spazio in formato 4K Ultra HD con HDR , progetto anche questo che ha visto la stretta collaborazione del 47enne regista britannico.
Ha 50 anni di meno ma francamente non sembra altrettanto moderno Sergio e Sergei – Il professore e il cosmonauta del 56enne regista cubano Ernesto Daranas, autore nel 2015 del più fortunato e internazionalmente premiato Condotta e di altri tre film negli ultimi 15 anni. Sergio, professore universitario di filosofia marxista, in crisi nella Cuba che vive il periodo especial (1991), popolata di poliziotti e spioni (qui decisamente da operetta, come si diceva un tempo), entra in contatto via radio con l’astronauta russo Sergei, che sta vivendo la sua personale odissea nello spazio, quasi abbandonato sulla via del ritorno sulla Terra per la fine dei soldi nella russia post-perestroika, Sergei chiede aiuto a Sergio, il quale, sommo reato a L’Avana, è anche in contatto con uno stravagante scienziato americano cui chiede di coinvolgere nel salvataggio siderale anche la Nasa.
Ispirato a fatti e personaggi reali – il cosmonauta russo Sergei Krikalev fu costretto a rimanere nello spazio cinque mesi più del previsto e atterrò il 25 marzo 1992 in Russia stabilendo il record di 803 giorni passati al di là dell’atmosfera – il film soprattutto scruta con occhio critico ma tutto sommato gentile lo snodo di massima crisi economica e sociale del comunismo nei due paesi e i cambiamenti drammatici che misero quasi fine all’amicizia fino ad allora “indistruttibile” tra i popoli di Cuba e dell’Unione Sovietica.
In bilico tra gli interni tecnologici dell’astronave e quelli disastrati delle case dell’Avana, venato da una sorta di realismo magico e da un umorismo in verità meno incantato, Sergio e Sergei riesco comunque a ritrarre l’angoscia esistenziale e l’incertezza sociale di quei tempi. Tra qualche nostalgia ”rivoluzionaria” – ma più per le idee che per gli stati e le persone che le misero in pratica – e una grande tenerezza per un popolo, quello cubano, così bello e intelligente ma certo non troppo favorito dalla storia e dai potenti del mondo. Niente di grandemente innovativo, in verità, ma è abbastanza felice nel film la ricerca di un punto d’incontro tra leggerezza e profondità, sostenuto da una compagnia che sostiene il gioco registico e narrativo: è cubano anche l’attore che fa il cosmonauta russo (Héctor Noas), simpatico quasi quanto l’interprete di Sergio (Tomás Cao), mentre l’altro protagonista dello strano triangolo, l’americano Peter, ha il volto piuttosto noto di Ron Perlman, che ha innumerevoli film all’attivo da La terra del fuoco (1981) a Animali fantastici e dove trovarli (2016) oltre a una ricchissima carriera in tv.
Sergio e Sergei – Il professore e il cosmonauta, di Ernesto Daranas, con Tomás Cao, Héctor Noas, Ron Perlman, Yuliet Cruz, Mario Guerra, Ana Gloria Buduén, Armando Miguel Gómez, Camila Arteche, Idalmis Garcia, A.J. Buckley, Rolando Raimjanov, Luis Manuel Alvarez