La commedia brillante di Alan Ayckbourn è in scena al Teatro Litta dal 19 giugno al 6 luglio: risate assicurate
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Sinceramente bugiardi è una brillante commedia inglese dal ritmo incalzante di battute e gag comiche, doppi sensi e buffi fraintendimenti. Scritta dal celebre drammaturgo Alan Ayckbourn, è in scena al Teatro Litta dal 19 giugno al 6 luglio, con la regia del bravo Pietro De Pascalis, per la produzione MTM.
Sulle note di Enola gay, una ragazza vestita con top rosa e minigonna nera salta e balla sul letto di un appartamento. Entra un giovane grassoccio e impacciato, l’opposto di lei, vestito con una camicia rosa a manica lunga e un gilet bianco in cotone: è il suo fidanzato, Greg (Francesco Errico), che ha trovato sotto il letto un paio di ciabatte, oggetto che determina l’inizio e la fine della commedia.
Da subito appaiono le differenze tra i due. Lei, Ginny (Guenda Goria), è spigliata e provocante, e frequenta feste notturne e party; lui è invece un modesto impiegato di Londra, dall’aria poco sveglia ma dal cuore buono ed è intenzionato a sposare Ginny.
La storia di questa giovane e improbabile coppia si intreccia con quella di Sheila (Maria Teresa Ruta) e Philips (Gaetano Callegaro), matura coppia sposata che vive in una ricca villetta nel Kent, quando Greg si reca a casa loro, dopo averne trovato l’indirizzo su un pacchetto di sigarette di Ginny, poiché lei gli aveva raccontato che quello era l’indirizzo dei suoi genitori: nonostante ciò sia poco credibile, l’ingenuo Greg si reca nel Kent per chiedere la mano di Ginny.
Di tenore di vita medio-alto, Sheila e Philips sono una vecchia coppia in crisi ma basata sul mantenimento dei ruoli tradizionali. Philips si presenta lamentandosi che il succo preparatogli dalla moglie sia pessimo, pur avendolo bevuto fino all’ultima goccia. Sheila, pur malvolentieri, subisce le lamentele del marito e si mostra come una moglie servizievole, dedita alla cura del prepotente Philips. Quest’ultimo sospetta della moglie poiché la domenica vede arrivare per lei della posta sconosciuta, dubbio che Sheila pare divertirsi ad insinuare, anche se -o forse proprio perché – è in realtà Philips quello di maggior sospetto, con i suoi lunghi viaggi di lavoro all’estero…
Le due coppie si intrecciano e in qualche modo paiono scambiarsi. I giovani e poveri Ginny e Greg sono lontani dai benestanti e ormai maturi Sheila e Philips, eppure Ginny e Philips si assomigliano per le loro astuzie, bugie e sotterfugi, come Sheila e Greg mostrano affinità nel loro amore per la pace e la routine familiare.
La commedia è basata su ambiguità e scambi di persona che creano divertenti incomprensioni, rischiando di svelare una verità per le due coppie scomoda, che Philips e Ginny cercano di tener nascosta.
A discapito dell’apparente leggerezza della commedia, basata su sicuri tempi comici, v’è un fondo d’inquietudine nella psicologia dei personaggi, che sorprendono e, a tratti, paiono evolversi, anche se poi nessuno si salva davvero.
Ginny, approfittatrice e poco di buono, sembrerebbe riscattarsi nel corso della commedia, ma un particolare delle ciabatte nella scena finale rimette tutto in discussione. Greg rimane un sempliciotto, pur mostrando un certo coraggio e dignità. Sheila invece, che pareva inizialmente una vittima, come un’insoddisfatta Madame Bovary, incastrata nel suo ruolo di moglie perfetta, rivela di essere anche un po’ complice della situazione in cui è, quando afferma di non aver mai voluto figlie femmine perché ha sempre pensato “che gli uomini siano più interessanti. Le donne hanno degli interessi così limitati”, rivelando in tal modo la sua aderenza ad una visione maschilista del mondo.
Ma tra tutti è indubbiamente Philips il personaggio che meno si salva, ipocrita e prepotente fino alla fine, non pentendosi nemmeno guardando in faccia la meschinità delle sue azioni, ma anzi cercando di perpetrarle finché può, oltre ogni decenza, richiamando però in questa sua fissità e invetriatura dei vizi un’umana comprensione ed ilarità.
Della durata di 105 minuti e divisa in due atti, Sinceramente bugiardi è una commedia dalle risate assicurate, con scambi di battute molto rapidi e taglienti, che giocano sull’equivoco con ironia tipicamente inglese. Molto brava Maria Teresa Ruta, come anche Guenda Goria, che è poi la sua vera figlia.