Il regista italiano e lo sceneggiatore Usa rinventano in “Senza rimorso” un best-seller di Tom Clancy, spostando la missione dell’agente segreto Jack Ryan dal Vietnam al Medio Oriente, dove i malvagi non sono narcotrafficanti ma spie russe. I due danno ritmo alle scene di scontri, anche grazie a un cast molto solido, ma cedono all’idea di un finale approssimativo. Sarà perché è in agguato il sequel?
C’è qualcosa di inquietante nel fascino perverso che, ancora oggi, il filone del revenge movie esercita sull’americano medio. Un filo rosso sangue che dagli anni ’70 di Cane di Paglia di Sam Peckinpah, con un giovanissimo Dustin Hoffman, fino all’ottima serie tv The Punisher targata Marvel/Netflix, mantiene vivo ancora oggi il mito cinematografico del giustiziere solitario in cerca di vendetta. Il tutto, ovviamente, condito da più violenza possibile, purché almeno in parte moralmente giustificabile agli occhi degli spettatori.
Facile, quindi, che anche un ciclo di romanzi di spionaggio internazionale dalla trama complessa, come la saga del marine redivivo John Clark e del suo gruppo Rainbow, rischi di appiattirsi sullo stereotipo hollywoodiano dell’uno contro tutti. Ancora più facile se i suoi personaggi appartengono al “Ryanverse”, l’universo letterario creato intorno all’agente segreto Jack Ryan dallo scrittore Tom Clancy, reaganiano di ferro e da sempre braccio armato (di penna) della C.I.A. versione Guerra Fredda. E invece stavolta no, almeno in parte. A differenza dei precedenti adattamenti più o meno riusciti dalle opere di fantapolitica di Clancy (Caccia a Ottobre Rosso e Sotto il Segno del Pericolo, giusto per citarne un paio), Senza rimorso, prodotto e distribuito da Amazon su Prime Video, ha dalla sua la garanzia della premiata ditta Stefano Sollima (regista) e Taylor Sheridan (sceneggiatore).
Il primo, dopo il buon esordio nostrano con ACAB – All Cops Are Bastards e Suburra, ma soprattutto con le serie tv Romanzo Criminale e Gomorra, sembra essersi ormai perfettamente calato nella parte del regista specializzato in action movie militareschi a stelle e strisce. Il secondo invece può vantare nel curriculum una personale e bellissima “trilogia della frontiera”, scritta (e in parte anche diretta) magistralmente, composta dai gioielli Sicario, Hell Or High Water e I Segreti di Wind River. Va detto, per onestà, che la prima collaborazione tra i due non aveva fatto esattamente gridare al capolavoro: Soldado, seguito di Sicario, scritto ancora da Sheridan e diretto da Sollima al suo debutto oltreoceano, era un film retto da un cast d’eccezione e con un paio di scene d’azione interessanti, ma del tutto incapace di cogliere lo spirito del capitolo precedente.
Per certi versi la stessa critica i fan di Tom Clancy potrebbero rivolgerla a Senza rimorso, che infatti del romanzo originale mantiene quasi soltanto il titolo. Al posto del Vietnam c’è la Siria, al posto dei trafficanti di droga i servizi segreti russi (e nemmeno sovietici). Ma, soprattutto, per la prima volta c’è un attore afroamericano nel ruolo del protagonista: a interpretare John Clark è un sempre più palestrato Michael B. Jordan, già erede di Stallone in Creed e definitivamente lanciato nello stardom internazionale dei blockbuster in cui si picchia o si spara. Al suo fianco, l’ambiguo segretario alla difesa Guy Pearce, l’attrice e modella Jodie Turner-Smith negli improbabili panni di un comandante Navy Seal (infatti in rete apriti cielo) e il più convincente Jamie Bell, che dai tempi di Billy Elliot non ha mai smesso di girare come una trottola da un genere di film all’altro.
Ci sono anche una regia e una sceneggiatura? Più o meno. Di sicuro Sollima e Sheridan sono abbastanza furbi da entrare nella trama quasi in punta di piedi, tenendosi alla larga dai facili patriottismi filogovernativi. Ma, per quanto il regista romano si dimostri sempre più abile nel girare sequenze di combattimento e scontri a fuoco, Senza Rimorso è un film dall’equilibrio precario. Anche se ci sono scene obiettivamente belle per gli appassionati del genere, in cui è ben riconoscibile una cifra stilistica molto sopra la media degli action un tanto al chilo.
Il problema è che durano troppo in una pellicola che, in proporzione, dura troppo poco (109 minuti, titoli di coda compresi), per poi chiudere tutto in fretta e furia, con un finale raffazzonato proprio laddove la vicenda iniziava a farsi interessante. Una mossa forse parzialmente calcolata, considerando che il progetto, per quel che se ne sa finora, comprende anche un seguito già in cantiere. E chissà, magari anche un incontro con il Jack Ryan di John Krasinski, la cui terza stagione dovrebbe essere trasmessa a fine anno sempre su Amazon Prime Video.
Senza rimorso di Stefano Sollima, con Michael B. Jordan, Jodie Turner-Smith, Jamie Bell, Guy Pearce, Lauren London