Ultimi giorni per visitare la mostra Allan McCollum – MINIME VARIAZIONI. Drawings and Plaster Surrogates che chiuderà il 29 marzo alla Galleria Fumagalli di Milano. Prima mostra personale in galleria del maestro americano, offre la visione della monumentale catalogazione di disegni apparentemente prodotti in serie, ma caratterizzati da sottili e minime variazioni di forme e colore che distinguono il singolo dalla “massa”.
Francesca Greco non racconta la mostra ma ne trae un distillato di senso.
Dove sono? Siamo troppi, tutti insieme qui. Sono uno e moltissimi, cambio continuamente, impercettibilmente ma effettivamente. Le forme che assumo sono come i giorni che vivo, tutti uguali, tutti diversi, mi moltiplico costantemente, e ritorno sempre a me.
Sono più e molto, irriconducibile a una sola essenza. Sono nero, intenso nero, buco un foglio: sono un buco nero. Quando riemergo sono una figura spettrale dai contorni ben definiti.
Quello che mi rimane è catalogarmi, per non perdermi. Sono composto da un modello predefinito, eppure basta una minima variazione per rendermi me e contemporaneamente altro da ciò che sono, perché sono e nell’essere sono con, compartecipo all’esistenza altrui, mi rivedo in piccoli particolari che mi assimilano ad “altro da me”. Essendo, voglio essere io e molti.
La stanza, dove sono contenute tutte le mie personalità e le personalità, è colma, non basta vedermi appeso, è necessario guadagnarsi l’area e non il perimetro. E, dandomi in questo modo, mi tridimensionalizzo, rivelo l’impossibilità effettiva di attraversarmi, sono finito, non come il buco nero. Eppure, non è semplice uscire, una volta entrati, sei rapito dalla possibilità di riconoscerti in ognuno dei me – di quelle figure – riconoscendo cosa ci unisce e cosa ci separa.
Allan McCollum ci mette di fronte a qualcosa di cui abbiamo il sentore ogni giorno: siamo soli, ma siamo anche insieme: figure semplici che insieme si collettivizzano e diventano comunità e a volte tristemente massa; riusciamo a riconoscerci tra noi, ma allo stesso tempo abbiamo la necessità di mantenere la nostra specialità. È proprio la specialità che ci avvicina, però, quella sensazione di sentirsi fuori dall’ordinario, che alla fine ci unisce più di ogni cosa.
Tutte le immagini: Allan McCollum. Minime Variazioni, Galleria Fumagalli, Milano, 2024. Photo ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli