Brecht con Puntila all’Elfo e al Piccolo (“L’opera da tre soldi”) e Ibsen con Timi al Parenti, ritorna in grande Arthur Miller e ci sono alcuni musical evento come “Billy Elliot”. E poi la strana coppia Borrelli-Saviano…
È una utile tradizione un poco paternalistica quella di raccomandare, ad ogni inizio di stagione teatrale o di cinema, una lista di appuntamenti da non perdere se si vuole avere materiale di cui parlare in ufficio, al bar, in salotto, all’università, in coda al botteghino se per caso trovate davanti a voi Marshall Mc Luhan come accade a Woody Allen.
Milano è ormai la “piazza” teatrale più viva d’Italia e una delle più vive d’Europa, si avvera il sogno di Strehler, l’unico che quando parlava di Europa pensava alla cultura e non solo alle monete. I numeri dicono che Milano vince: c’è un + 2,2 di frequenze, c’è il record del Piccolo Teatro con 293.061 presenze contro le 278.800 dell’anno prima (23.892 abbonati) c’è l’ultimo record del maestro Ronconi (magistrale Lehman trilogy di Massini ha avuto 28.982 spettatori e verrà ripreso a lungo nel 2016-17). E ci sono i dati che confermano come le due multisale, il Parenti e l’Elfo Puccini, siano vittoriose come centri di cultura, spettacolo e vita: 165.300 presenze in via Pier Lombardo, 122.000 in corso Buenos Aires, con abbonati in salita. Al top Il vizio dell’arte di Bennet per il Puccini, Gli innamorati e Don Giovanni del jolly Filippo Timi per la Shammah che nella prossima estate inaugura anche la nuova piscina Botta con annessa sala con circa 200 posti.
Naturalmente sono un poco in sofferenza le sale off meno aiutate dalle nomine ministeriali (Out Off, Ringhiera, Teatro I) che in quanto a punteggio artistico hanno valutato 30 punti il Piccolo e 28 l’Elfo di Bruni e De Capitani. Infine un discorsino Expo: nessun turista è andato a teatro o quasi, neppure al Cirque du Soleil che era lì a due passi, quindi il prolungamento delle stagioni è stato talvolta molto inutile, faticoso, dispendioso con musical ripresi per l’ennesima volta senza ragione e con poco pubblico. Ma in compenso forse ci siamo abituati a tenere aperti un poco di più le sale. Ecco secondo noi, con epicentro milanese, il promemoria coi dieci spettacoli che dovreste segnarvi sul diario, tenendo presente che molti ne mancano e alcuni ne andranno aggiunti.
LETTER TO A MAN
È il nuovo spettacolo che in settembre apre la stagione molto radical chic del CRT alla Triennale: è firmato da Bob Wilson (che dal 6 al 31 ottobre riporta anche la sua “Odissey” con la compagnia greca allo Strehler) e interpretato dal grande ballerino Michail Baryshnikov.
L’OPERA DA TRE SOLDI
Il musical espressionista è la punta della nuova stagione del Piccolo, la prima di Escobar senza Ronconi ma con Stefano Massini come “dramaturg” (e di Massini saranno in circolazione almeno cinque titoli). Ma bisognerà attendere il 19 aprile (recite fino all’11 giugno allo Strehler) per la sorpresa brechtiana di Damiano Michieletto in rivincita dopo le Divinas palabras con un’edizione del testo cult di Brecht e Weill a 60 anni dalla storica prima edizione di Strehler. Poiché il regista è dichiaratamente più a suo agio nella musica (vedi il suo bellissimo Guglielmo Tell londinese), la presenza di una strepitosa colonna sonora lo aiuterà. E il cast si annuncia di pregio: Peppe Servillo è Peachum, Marco Foschi Mackie Messer e Rossy de Palma sarà Jenny.
CASA DI BAMBOLA
Sarà a inizio anno il titolo di scalpore della nuova e ricca stagione trasversale del Parenti con la regìa della direttrice Andreè Ruth Shammah (con la nuova legge i direttori non possono firmare che una regia all’anno!). Il gran testo di Ibsen (l’ultimo recitato dalla Melato e destrutturato con Ronconi) avrà in scena la brava Marina Rocco seduta sul titolo, ma la novità è che Filippo Timi abbandona le gonne da Doris Day e qui fa tutti i ruoli maschili, tre borghesi che meglio perderli che trovarli.
PUNTILA E IL SUO SERVO MATTI
In dicembre l’Elfo mostra il suo primo Brecht a Milano, perché L’anima buona del Se-Ciuan non era arrivata dopo la malattia della Melato. Allestito da Francesco Frongia e Ferdinando Bruni, coppia già fortunata con Bennett, il testo poco rappresentato in Italia (si ricorda la prima volta con Buazzelli e Pani, poi Mauri e Sturno) è una parabola sul capitalismo dal volto umano e disumano, perché il protagonista è generoso quando è ubriaco, egoista se sobrio. Un ricco cast con Ida Marinelli, Umberto Petranca, Elena Russo Arman e molti elfiani, prepara al meglio il siparietto brechtiano: e ci si diverte assai. Se trovate analogie con Luci della città di Chaplin non sono casuali: l’uovo o la gallina?
BILLY ELLIOT
Tre sono gli appuntamenti clou della stagione dei musical ed uno è la bellissima versione teatrale del famoso film di Stephen Daldry del 2000 in cui un ragazzino vuole danzare sulle punte sfidando l’economia di famiglia e l’omofobia della società. È la edizione italiana di Massimo Romeo Piparo che dopo il debutto a Roma porta per Natale lo spettacolo al Nuovo, dove approderà anche la nuova versione di Tutti insieme appassionatamente. E sarà una stagione con molte belle sorprese inglesi anche al Manzoni e al Filodrammatici.
NEWSIES
Gli Strilloni era un film della Disney del 92 che avremo visto in dieci ed è la storia di uno sciopero che i ragazzi venditori di giornali organizzano nel 1899 contro un reazionario magnate della stampa. La colonna sonora è del pluripremiato Alan Menken (La Sirenetta…) e Harvey Fierstein, mentre Federico Bellone cura la regìa dell’edizione italiana di un musical che ha avuto una partenza razzo all’estero: al Nazionale dal 31 ottobre al 27 dicembre, solo a Milano per questa stagione.
SANGHENAPULE
Non si può non attendere con grande curiosità la coppia coeva classe 1979 Roberto Saviano e Mimmo Borrelli (autore oggi al top) che al Piccolo, dove sono molto noti ed apprezzati, presenteranno una loro storia della Vita straordinaria di san Gennaro (5-24 aprile al Grassi). Una divina commedia alla napoletana (Saviano è Virgilio, Borrelli Dante) con musiche dal vivo di Mauro Pagani, la storia di una Napoli attraverso i secoli col Santo che fa da mediatore tra Bene e Male. Tra i talenti off, da non perdere gli spettacoli di Latella, in momento di grazia.
LA MORTE DI DANTON
Un classico del teatro espressionista tedesco, già nel primo repertorio di Strehler (e poi di Vilar, Wilson, Ostermaier e Marthaler), torna in una edizione di Mario Martone con Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon, produzione dello Stabile di Torino teatro nazionale. Vi si rievoca la fine del periodo del Terrore della rivoluzione francese con Danton (che cade nel 1794) e Robespierre superstar di due posizioni morali e politiche che sono ancora attuali, così come il discorso sul ruolo del teatro. Il testo fu scritto da Buchner in fuga per in sole 5 settimane tra gennaio e febbraio 1835.
IL PREZZO
Cicli e ricicli. Dopo un lungo letargo torna di attualità Arthur Miller, che per un periodo fu anche mr. Monroe. Dopo il successo del Commesso viaggiatore di de Capitani che verrà ripreso ed è ormai un classico, in questa stagione rivedremo Uno sguardo dal ponte e una quasi novità, Il prezzo, poco nota in Italia. Una storia di famiglia, come sempre un confronto tra padri e figli, un gruppo di grandi attori come Umberto Orsini, Elia Schilton, Alvia Reale e Masssimo Popolizio che debutta in veste ufficiale anche di regista (2-14 febbraio allo Strehler).
HARPER REGAN
Dello stesso autore inglese rivelazione del best seller Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Simonm Stephens, Elio De Capitani dirige una novità per noi, una storia tutta al femminile e un difficile rapporto tra una madre e una figlia che in questo caso sono Elena Russo Arman e Cristina Crippa. Due giorni di esplorazione del subconscio, compresi i tabù e i desideri inconfessabili.
(La foto da Mr Puntila e il suo servo Matti è di Laila Pozzi)