SPONDE: tra mare, politica e militanza

In Arte

VAM Gallery e Sistema 3 presentano “SPONDE”, mostra collettiva di Progetto Vicinanze
a cura di Chiara Arturo e Cristina Cusani, nelle sale di VAM Gallery nella splendida Villa Albrizzi Marini a San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso. Il titolo della mostra si riferisce al triplice significato della parola sponda, ovvero quello letterale di “margine, limite estremo”, quello particolare di “terra dal punto di vista di chi proviene dal mare” e quello figurato di “protezione o persona capace di proteggere”. Un riferimento implicito alle sponde del bacino Mediterraneo e alle persone che lo attraversano.

Siamo alla VAM Gallery, otto sale inframezzate da corridoi, piccoli cunicoli, pertugi, finestre murate, squarci di natura che entrano nei ritagli di vetro delle finestre. Il tempo si è fatto opaco sulle superfici che trasudano storia e svelano frammenti di affreschi, ricordi di carte da parati, oggetti antichi diventati cordone ombelicale per un oggi che cerca radici. L’informalità di chi abita e gestisce gli spazi diventa un’inusitata forma di rispetto per un luogo sospeso tra promesse di futuro e ricordi.
In tutto questo verde noi, seguendo il fato, finiamo per portarci il mare. Mare che, per altro, riecheggia nella missione di quel ristorante vegano presente in cortile che è presidio di SeaSheperd Italia.
Con il primo bando Arcipelaghi lanciato da Sistema3 all’interno degli spazi di Villa Albrizzi Marini a San Zenone degli Ezzelini vengono sostenute due mostre, la prima è “Lenti nel sogno” di Luca Granato a cura di Lucrezia Caliani; la seconda “Sponde”, a cura di Chiara Arturo e Cristina Cusani con una scelta di quasi 30 artisti in rappresentanza delle tante anime, istanze, urgenze, grida di dolore e desideri di affermazione, provenienti dal Mar Mediterraneo.

 Martina Morini, Mourning you, 2023, lavoro a maglia in dritto e rovescio con Jaquard


Una mostra in cui si incontrano e sovrappongono le istanze di coloro con cui Arturo e Cusani da anni intessono relazioni e profilano orizzonti possibili, intrise dalla militante intenzione di abbattere le barriere che proprio il mare ci insegna non esistere nella loro essenza. 
“Il titolo della mostra” dicono le curatrici “si riferisce al triplice significato della parola sponda, ovvero quello letterale di margine, limite estremo, quello particolare di terra dal punto di vista di chi proviene dal mare e quello figurato di protezione o persona capace di proteggere. Il riferimento implicito è alle sponde del bacino Mediterraneo e alle persone che lo attraversano.
L’Italia, in quanto osservatore privilegiato di nazione posta quasi al centro del Mar Mediterraneo, guarda – ma insieme respinge – dimenticando il modo in cui quelle stesse sponde e persone hanno contribuito a tutto quello che l’Italia e l’Europa sono nell’accezione odierna, costruendo una narrazione che cerca in tutti i modi di trovare nella chiusura la soluzione politica a tutto”.

 Novella Oliana, Universi complementari, 2024


Di nuovo tornano temi caldi trasformati esteticamente e concettualmente, al punto da diventare emotivamente fruibili. Progetto Vicinanze nasce proprio con l’intento di essere un osservatorio permanente sulla questione mediterranea, in grado di catalizzare, rimodellare, proporre mostre, incontri, punti di riflessione su una ferita scoperta per chi, un po’ alla maniera degli antichi, pensava al Mediterraneo come ad un luogo in grado di unire, favorire commerci, scambi di idee e saperi fondamentali, per la formazione della nostra stessa cultura e identità. 
In mostra i lavori di: Chiara Arturo e Cristina Cusani, Paolo Assenza, Giulia Flavia Baczynski, Nausica Barletta, Antonio Biasiucci, Calixto Ramirez Corea, Daniela d’Arielli, Lucrezia Di Carne, DUAE Collective, Federica Landi, Francesca Marconi, Simone Mizzotti, Martina Morini, Novella Oliana, Sara Palmieri, Alice Paltrinieri, Martina Germani Riccardi, Alessandra Sarritzu, Antonello Scotti, Luca Spano e Antonio Trimani, un documentario sul lavoro di Massimo Pastore di Rishabh Raghavan, Capucine Tournilhac, Magnus Course, appunti e disegni di Marco Ambrosino, testi di Iain Chambers, Marta Cariello, Laura Davì, Stella Frates, Mara De Giorgi, Simone Foresta e Arturo Gallia, contributi audio di Livio Improta e Danila Simeone. La mostra Sponde è stata vincitrice del bando Arcipelaghi, la cui giuria era formata dai 13 artisti scelti per la collettiva AnteLitteram, battesimo espositivo del progetto Sistema3. 

Sponde, installation view a Villa Albrizzi Marini.
A destra: Daniela D’Arielli, Planisfero politico, 2024, penne colorate su carta

Con Sponde si conclude la prima stagione progettuale di Sistema3. Per quest’anno il bilancio è stato di tre mostre realizzate all’interno degli spazi di Villa Albrizzi Marini. Una prima collettiva su invito, Ante Litteram, nata dalla scelta di Penzo+Fiore di coinvolgere artisti che hanno sedimentato una capacità di pensiero in grado di travalicare l’opera in sé. Un bando, Arcipelaghi, attraverso cui sono state selezionate due mostre, Lenti nel sogno di Luca Granato a cura di Lucrezia Calliani e Sponde, appunto. Si sono realizzati un workshop di una giornata sostenuto da Palcoscenici Veneziani, con la partecipazione di Pietro Gaglianò, per riflettere sul caso Murano e il valore eterotopico dell’arte contemporanea, progetti e incontri volti alla riqualificazione degli spazi della rete, Murano e Alvisopoli e la partecipazione a diversi bandi pubblici, di cui uno vinto e gli altri in attesa di esito. 

Sponde, Villa Albrizzi Marini, San Zenone degli Ezzelini (TV), fino al 3 novembre 2024

In copertina: Luca Spano, A Torn Whole, carta (mappe cartografiche National Geographic), spilli

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