CoinVolti è il titolo della stagione teatrale 2016/2017 del Tieffe Menotti, un intreccio virtuoso di grandi artisti, narrazione e musica
Si compone di nomi interessanti il parterre degli spettacoli al centro della programmazione 2016/2017 del Tieffe Teatro Menotti. L’attenzione che nella bella sala di via Ciro Menotti viene data ai performer è talmente curata che la stagione a venire è stata ribattezza CoinVolti, proprio a sottolineare la vicinanza del teatro agli artisti che sulle sue tavole si esibiranno. “Volti”, per dirla insieme all’organizzazione, che intrecciano teatro e musica in un gradevole connubio – perlomeno sulla carta – che accompagnerà gli spettatori fino alla prossima estate. Una contaminazione profonda, che lascia un’impronta in molte delle scelte del calendario.
Si parte in quarta con Paola Turci: la cantante sarà protagonista, in prima nazionale (22-25 settembre) di un intenso monologo da lei scritto insieme ad Alessandra Rucco con regia di Emilio Russo, in cui Turci si concentrerà sulle luci e sulle ombre che, in egual maniera, hanno incrociato il suo percorso di donna e di artista.
Orchestra di Piazza Vittorio, con il suo Credo (6-9 ottobre) canterà invece la libertà attraverso il dinamico sound di nove elementi, in una compagine che unisce strumenti musicali della tradizione ad altri in arrivo da terre arabe e africane; lasceranno quindi spazio (11-16 ottobre, Quante storie) ai mirabolanti racconti – su vignette, video e tutto quello che lo storytelling odierno concede -della curiosa coppia Vauro–Barbara Alberti, al talento di Paolo Rossi e del suo omaggio canterino a Gianmaria Testa (Rossintesta, 9-22 ottobre) e al divertente Monologo Quantistico della fisica e giornalista Gabriella Greison (4-6 e 23-25 novembre).
Spazio anche per la rilettura di grandi classici della prosa e non solo: se Daniele Salvo metterà in scena Baccanti da Euripide (10-19 novembre) re-interpretate alla luce dello sfrenato materialismo della nostra contemporaneità, la compagnia Artemis Danza – guidata da Monica Casadei – torna a lavorare sulle grandi figure femminili che hanno arricchito il nostro patrimonio culturale. E lo farà, lasciando che i corpi prendano la scena in maniera dominante e imponente, ispirandosi a Traviata (28-30 novembre) e a Tosca (Tosca X, 1-3 dicembre).
Si torna a parlare di storytelling anche con Le Olimpiadi del 1936, resoconto in forma narrativa dell’importante evento, che ritorna in scena dopo il successo ottenuto nei teatri di tutta Italia grazie al talento del bravo Federico Buffa; e c’è attesa da un lato per il Deserto dei tartari (18-22 gennaio) di Paolo Valerio, dall’altro per La pazza della porta accanto (24-29 gennaio), l’omaggio di Claudio Fava alla poetessa Alda Merini, diretto da Alessandro Gassman e interpretato da una sempre più brava Anna Foglietta (24-29 gennaio).
Il teatro accoglie anche la vecchia conoscenza Valerio Binasco, che dal 4 al 12 febbraio porta in scena lo spietato Porcile di Pier Paolo Pasolini, Piombo della Compagnia Odemà in collaborazione con Tiktalik Teatro (16-17 marzo) e (14-19 marzo) Sulla morte, senza esagerare, ripresa dello spettacolo “in cartapesta” che mette in scena cinque personaggi straordinariamente ordinari, e che ha permesso a Teatro Gordo, in forma di studio, di vincere il premio Scintille 2015. La stagione continua in primavera tra riprese e novità: nel secondo caso, lo scandaloso Saved di Edward Bond (21-26 marzo), che racconta l’ascesa alla violenza pura da parte di un gruppo di giovani londinesi (cast in via di definizione, compagnia Oyes in produzione e regia).
O Prometeoedio, la rilettura della tragedia di Eschilo firmata da Emanuele Conte con al centro l’insostenibile imperfezione dell’umanità (28 marzo – 2 aprile). Ritorna invece la coppia Alberto Patrucco – Andrea Mirò, al centro del recital dedicato a Gaber e Brassens (Degni di nota, 4-14 maggio), così come – ancora con la Mirò – Talkin’ Guccini (8-28 maggio, immagine in copertina), “racconto teatrale” ma anche profondamente musicale ispirato all’arte del cantautore, entrambi diretti da Emilio Russo. Che, per non smentirsi, è anche regista dell’interessante Brecht Suite, uno spettacolo che sposerà in pieno la contaminazione del teatro tra musica e parole, questa volta dedicato al mondo del genio tedesco: sei delle sue “creature”, in arrivo dalle sue opere, si incontrano in un luogo irreale, sublimato. E si raccontano; cast in via di definizione, dall’8 al 18 giugno.
E la contaminazione tra teatro e canzone non resiste solo sul palco del Tieffe, ma si sposta anche oltre: il festival Talkin’Menotti, organizzato dal 10 gennaio al 5 febbraio, porta in scena al teatro Verdi una rassegna dedicata proprio a questa contaminazione, con nomi e titoli svelati il prossimo autunno. Texture è bello.
(Immagine in evidenza proprietà di Laila Pozzo, per il video si ringrazia i canali Progetto IMMaginari e Teatro Vascello )
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