La Nike guadagnò 126 milioni di dollari solo nel 1985 con le calzature firmate dall’allora appena 21enne giocatore, futura star assoluta del basket americano. Salvandosi da un momento di forte difficoltà. Ora “Air-La storia di un grande salto”, diretto e interpretato da Ben Affleck con accanto l’amico Matt Damon, Jason Bateman e Viola Davis, racconta come l’intuito di due manager portò a un accordo storico, azzardato ma vincente per tutti. In un film molto anni ’80, divertente e ben scritto
“Una scarpa è solo una scarpa, finché Michael non la indossa”. Parole e musica di Deloris Jordan, ovvero manager, agente, motivatrice personale e addetta alle pubbliche relazioni del più grande giocatore di basket di tutti i tempi. Infatti, se in ambito sportivo la fonte d’ispirazione del divino Michael sarà sempre il padre James (anche e soprattutto dopo la sua tragica scomparsa), la leggenda narra che l’accordo tra il campione e il colosso dell’abbigliamento sportivo Nike non sarebbe mai stato possibile senza l’intercessione di una madre tanto pragmatica, determinata e battagliera. Di questo e tanto altro si parla in Air – La storia del grande salto, ovvero la cronistoria più o meno fedele del sodalizio dietro alla linea di calzature “Air Jordan”, capaci di regalare a una Nike agli esordi nel mondo dell’NBA un guadagno di 126 milioni di dollari nel solo 1985, anno di lancio del primo modello.
Merito, pare, della geniale intuizione di un italoamericano tracagnotto di nome Sonny Vaccaro, esperto di pallacanestro giovanile e capace di vedere, prima di tanti altri, le potenzialità di un Michael Jordan appena ventunenne e fresco fuoriuscito dal college, ma già campione olimpico ed evidentemente più che pronto a tuffarsi nel gotha del basket professionistico. La storia è arcinota: dopo un estenuante tira e molla fatto di scommesse e rilanci, Vaccaro convincerà la Nike a dirigere l’intero budget stanziato per le sponsorizzazioni del basket su un unico giocatore, per creare le più longeve “signature shoes” nel mondo dello sport e non solo.
Dietro e davanti alla macchina da presa di Air, pellicola prodotta per Amazon Studio, si è rinnovata la pluridecennale collaborazione tra i due amici Ben Affleck (regista e co-protagonista nel ruolo del CEO Nike Phil Knight) e Matt Damon, quasi irriconoscibile nei panni sfatti e sovrappeso di un Vaccaro a cui rendere finalmente giustizia anche agli occhi del grande pubblico. Ad affiancarli, un Jason Bateman ormai abbonato alla figura del capoufficio cinico e indolente ma dal cuore d’oro (Rob Strasser, all’epoca dirigente marketing dell’azienda), e soprattutto una sempre gigantesca Viola Davis, prescelta, pare, dallo stesso MJ per interpretarne la madre Deloris.
Il risultato è un racconto leggero, piacevole e ben scritto, che trasuda anni Ottanta nella fotografia sgranata al punto giusto, e in ogni inquadratura, colonna sonora compresa. L’alchimia tra gli interpreti è palpabile e non mancherà di coinvolgere anche lo spettatore più disinteressato, o chiunque non si fosse già fatto una cultura sul mito dei Chicago Bulls con l’ottimo documentario a puntate The Last Dance: merito anche della sceneggiatura dell’esordiente Alex Convery, capace di trovare il mix più azzeccato tra ironia e retorica, senza mai scadere nell’agiografia del biopic o nell’esaltazione troppo sfacciata dell’american dream.
Negli Stati Uniti, dove è uscito ufficialmente nelle sale il 5 aprile (un giorno prima rispetto all’Italia), il film di Affleck ha già riscosso una prima ondata di recensioni entusiastiche dalla stampa specializzata: sui siti-raccoglitori di recensioni Rotten Tomatoes e Metacritic per ora ha ottenuto una percentuale di giudizi e pareri positivi superiori all’80 per cento. E questo nonostante la faccia di Jordan non appaia praticamente mai sullo schermo, se non in filmati di repertorio (anche se lo stesso Michael ha fornito la sua consulenza ad Affleck in fase di scrittura), costruendo piuttosto l’intera vicenda attorno alla sua aurea di leggenda in procinto di spiccare il volo. Ovviamente con le scarpe giuste.
Air – La storia del grande salto di Ben Affleck, con Matt Damon, Viola Davis, Ben Affleck, Jason Bateman, Chris Tucker, Chris Messina, Marlon Wayans