Sono Storie Pazzesche quelle raccontate nei sei sketch di ordinaria ferocia diretti dal giovane regista argentino Szifron, prodotto da Pedro Almodovar
Stressati, fuori di sé e maledettamente divertenti, tanto che persino la locandina raccomanda: “Nel rispetto dei personaggi e delle vicende si prega di ridere con moderazione”. E trattenersi è davvero difficile, perché Storie Pazzesche, è un concentrato di humor sovversivo, astuto, esagerato, in sei episodi tutti da “divorare”. Filo conduttore: la vendetta catartica – e violenta – contro pressioni e ingiustizie della società, sullo sfondo dell’Argentina contemporanea.
Non a caso il film, presentato in concorso a Cannes, è prodotto da Pedro Almodóvar: il feeling con il regista e sceneggiatore Damián Szifron è evidente sin dal prologo. Su un aereo fidanzate fedifraghe, professori intransigenti e bulli si rendono conto di avere una conoscenza in comune… Un’iniezione di energia che fa partire la pellicola con il piede giusto.
Menzione speciale per i titoli di testa, accompagnati da immagini di animali della giungla, a sottolineare i contorni bestiali che assumono i protagonisti nell’abbandonarsi all’innegabile piacere della perdita del controllo: Relatos Salvajes, il titolo originale, infatti significa “racconti selvaggi”, e la traduzione italiana non è, come spesso accade, all’altezza.
Da qui è un crescendo costante: una cameriera si trova faccia a faccia con l’usuraio criminale che ha rovinato la sua famiglia, un diverbio tra automobilisti si trasforma in un insolito thriller stradale, un ingegnere specializzato in demolizioni è vessato dalle multe e si ribella con la dinamite. Meno esplosiva e più amara nei toni invece la vicenda di un miliardario che conduce trattative clandestine per evitare una tragedia familiare, ma il ritmo riprende per un finale con il botto, in cui il tipico matrimonio da favola diventa una battaglia all’ultimo sangue che nemmeno La guerra dei Roses.
Dalla violenza satirica di Tarantino agli eccessi in stile Una notte da leoni, passando per il segno della commedia all’italiana, le suggestioni di Szifron si sentono. E il giovane regista, sostenuto da un cast che comprende il meglio degli attori argentini (da Ricardo Darìn a Erica Rivas) e dalla colonna sonora spaghetti-western del due volte premio Oscar Gustavo Santaolalla, riesce a trovare e far sentire la sua voce di autore, esilarante e spaventosa al tempo stesso. E molto efficace.
Storie pazzesche, di Damian Szifron, con Ricardo Darìn, Erica Rivas