La band britannica torna il 22 gennaio con Night Thoughts, album rock e insonne.
I pensieri notturni sono come le ciliegie: uno tira l’altro. In senso negativo, però. Una volta arrivati non ti lasciano scampo e per tutta la notte ti regalano la loro compagnia, anche non gradita. Un’esperienza che uno studente in sessione d’esame come me conosce benissimo. Di dormire stanotte non se ne parla proprio, grazie tante Morfeo e alla prossima.
Anche i britannici Suede ne sanno qualcosa di notti insonni e proprio da queste hanno tratto il nome del loro nuovo album Night Thoughts, in uscita il 22 gennaio. Ad accompagnarlo ci sarà un lungometraggio diretto da Roger Sargent, presentato in anteprima, insieme ad alcuni brani inediti, lo scorso novembre.
Nonostante i temi inquieti, l’album risulta piacevolissimo già al primo ascolto – cosa a cui guardare con sospetto quando si tratta di rock. È vero che i ritornelli catchy, da cantare con Brett Anderson, sono spesso dietro l’angolo, come in Outsiders, ma fanno parte dell’eredità di quella rivoluzione brit-pop di cui i Suede hanno fatto parte negli anni Novanta.
Così, anche in questo settimo lavoro discografico, si ritrova quella freschezza tutta concentrata in tre minuti di canzone che li aveva consacrati come “Best Next Thing”, prima ancora di essere approdati in radio con un singolo. E dopo una manciata di brani appare chiaro che probabilmente ci si trova di fronte al migliore album dei Suede.
Mille domande rimbalzano da una canzone all’altra, in attesa di risposte. “How long will it take to break the plans that I never make?” canta Brett in No Tomorrow, materializzando in una frase tutte le ansie di un domani che potrebbe anche non arrivare mai.
In brani come I Don’t Know How to Reach You, I Can’t Give Her What She Wants e What I’m Trying to Tell You è evidente l’attenzione che la band rivolge a un “io” ipotetico e ai suoi pensieri: elementi di coesione in tutto l’album. C’è poco spazio per un “tu”, proprio perché le riflessioni notturne sono qualcosa di assolutamente personale e individuale, difficili da condividere.
Inevitabile è, poi, il confronto con la propria gioventù. Il disco, infatti, si apre con When You Are Young e verso la fine chiude il cerchio della riflessione con una canzone gemella: When You Were Young. Ma, in Night Thoughts, ci sono anche momenti in cui i toni si addolciscono. Like Kids, con il suo coro di bambini restituisce una piacevole leggerezza, rileggendo il tema della gioventù in chiave decisamente più serena.
I Suede realizzano un concept album senza tempo e universale. Night Thoughts ha poco a che vedere con i dischi di tendenza oggi: ha un obiettivo preciso e non si adegua alle dinamiche radiofoniche. Bisogna prestargli attenzione. Dunque, se qualche pensiero vi tiene svegli la notte, il consiglio è di afferrare cuffiette e iPhone e cedere pure a questo bignami musicale dell’insonnia. Tanto non vi addormentate.
Suede, Night Thoughts (Suede Ltd.)