Alla Fabbrica del Vapore terza edizione per la rassegna Teatri oltre le barriere, che ospita l’EDGE, Festival di Teatro su iniziativa di CETEC, Centro Europeo Teatro e Carcere. Una tre giorni di spettacoli, conferenze e dibattiti sul ruolo del teatro come strumento per raccontare gli ultimi e i margini
Carcere, luogo di confine. E di espressione artistica. Lì, dove i perimetri si trincerano lasciando – in apparenza – solo vuoti, qualcosa si muove. Ok, bando alle metafore di grido – a parte il fatto che qualcosa si muove sul serio.
Se vogliamo considerare i teatri come dispositivi di diversità – e dobbiamo visti i tempi di forsennate contraddizioni, cinismi ed esclusioni -, dobbiamo esaltarne i tratti di zone franche di libero pensiero, collocazioni politiche in cui battersi per l’equazione funzionale in cui la molteplicità genera stimoli e confronti provocatori, ispirativi, afferrabili.
È per questo motivo che la diversità, nei giorni in cui si celebrano la Liberazione e la Resistenza, crea e rivela. E riporta a Milano la rassegna delle – appunto – diversità, Teatri oltre le barriere, arrivata ai tre anni di vita, che a sua volta al suo interno ispira l’Edge Festival. Da giovedì 25 a sabato 27 aprile 2019 la rassegna inaugura l’Edge Academy, finalizzata a presentare confronti, a vedere spettacoli, a imbastire dibattiti e tavole rotonde.
Il tutto, come recita il comunicato ufficiale, «in vista di nuovi appuntamenti EDGE cadenzati Dentro e Fuori San Vittore, prima del trentennale che il CETEC festeggerà al Piccolo Teatro Grassi a novembre con Il Decameron delle donne spettacolo con cui Donatella Massimilla esordì come drammaturga e regista».
Donatella Massimilla, artista e direttrice artistica di CETEC (che sta per Centro Europeo Teatro e Carcere) è anche uno dei nomi di punta della tre giorni iniziata il 25 aprile e in chiusura il 27 negli spazi della Fabbrica del Vapore. La rassegna, avviata da Resistenze di Vlad Scolari con i ragazzi della compagnia Dopolavoro Stadera, prosegue venerdì 26 con Sabine. Una storia di dentro”, protagonista Gilberta Crispino, regia di Donatella Massimilla – la storia vera di un’attrice detenuta a San Vittore. Segue Levate ‘a pistol down!” di e con Vincenzo Mercurio del Teatro Proskenion. Come da comunicato, «un ritratto di Napoliai confini della legalità e del neomelodico, tra guappi, onore e contrabbando, dando vita a una “sceneggiata” contemporanea».
In apertura serata, la performance In-contro diretta da Serena Crocco con gli artisti sordi e non del Laboratorio del Silenzio.
L’ultimo giorno, il 27 aprile, dalle ore 17, appuntamento fondamentale per il CETEC: il seminario su “Mito e Giustizia: Teatro e Giustizia Riparativa”, condotto da Donatella Massimilla, Riccardo Vannuccini, direttore artistico di ARTESTUDIO di Roma, e Cinzia Zanellato – regista presso il Carcere Due Palazzi di Padova – rivolto a giovani artisti, avvocati e cittadini. Subito dopo si potrà assistere alla proiezione video della performance “Come costruire una direzione” di Andrea Bianconi, svoltasi recentemente nella Rotonda di San Vittore in collaborazione con dieci attrici del Centro Europeo Teatro e Carcere diretto dalla Massimilla.
IMMAGINE IN COPERTINA © FABRIZIO ANNIBALI