Una nuova stagione con 50 produzioni, riprese best seller, due spettacoli di Latella, lo strano caso dell’inglese Stevens e il primo appuntamento con Brecht e molti volti di donna
Rileggere la contemporaneità, trascenderla e re-interpretarla a partire dal teatro. È la mission che accompagna, dal 1972, quelli del Teatro dell’Elfo: cambiano le sedi, cambiano i palcoscenici, ma la vocazione primaria resta sempre la medesima. Sotto la guida dei due numi tutelari della compagnia e del teatro, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, Elfo Puccini si prepara alla stagione che viene, tra (ri)conferme e belle sorprese.
Quando si parla di testi e autori attuali, fare i conti con il lascito di un genio come Arthur Miller è la prima ipotesi auspicabile: quelli dell’Elfo Puccini lo sanno, e infatti inaugurano la stagione a venire con il fortunatissimo Commesso viaggiatore – in scena dal 13 al 31 ottobre – firmato e interpretato da De Capitani, che divide la scena con Cristina Crippa e che ha ottenuto i favori di critica (premio Hystrio all’interpretazione e premio Flaiano alla regia) e pubblico.
Ritorneranno, nel corso della stagione, alcune delle produzioni più importanti prodotte dal teatro: dal 3 al 22 novembre, con regia condivisa di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, andrà in scena la Salomè di Wilde, in versione anomala, all male e glamorously tragica. All woman show, invece, per Elena Russo Arman – affezionata voce tra le più “rilevanti” all’Elfo -, che dal 13 al 22 novembre riporta in scena Shakespeare a merenda: scrive, dirige e interpreta nei panni di una sartina del Globe Theatre ai tempi del Bardo. Vorrebbe interpretare Giulietta, ma non può farlo poiché limitata dal suo esser donna.
Ancora un’altra produzione del Teatro dell’Elfo sarà Mr Puntila e il suo servo Matti, in scena dal 30 novembre al 31 dicembre: Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dirigono in tandem il primo, grande accostamento dell’Elfo al teatro di Bertolt Brecht. I due scelgono una commedia brillante e corrosiva, scritta dal maestro nel 1940, e interpretata (oltre che da Bruni stesso) da volti storici e più amati del teatro come Ida Marinelli, Luciano Scarpa, Elena Russo Arman, Corinna Augustoni e Luca Toracca. Cristina Crippa, dal 26 dicembre al 17 gennaio, è impegnata – sotto la direzione di Elio De Capitani – con la versione teatrale del Bambino sottovuoto di Christine Nöstlinger, romanzo per giovinetti ormai di culto: il monologo recitato dall’attrice, che ha ritagliato per sé il ruolo della signora B.B., racconterà l’universo sintetico e postmoderno del romanzo in maniera sicuramente intensa.
Non sono finite le grandi produzioni dell’Elfo previste dalla stagione: come quella del cultissimo Vizio dell’Arte, di Alan Bennett, incensato dal pubblico milanese – che gli ha da poco attribuito il premio Hystrio Twister del pubblico – e pronto a mietere ancora una volta enorme successo ai botteghini di corso Buenos Aires, dal 19 al 31 gennaio 2016. O di Rosso, che dal 4 al 17 aprile tornerà a raccontare la vicenda personale di Mark Rothko riletta dal tandem registico Bruni-Frongia. Un altro spettacolo-chiave per quelli dell’Elfo, ovvero Il giardino dei ciliegi di Čechov, ritorna in pompa magna dal 3 al 29 maggio: i tempi rarefatti e letali della meravigliosa pièce saranno raccontati, come dall’esordio nel 2006, dalla regia di Bruni e da una protagonista di livello come Ida Marinelli, affiancata da De Capitani, dalla Russo Arman e da un ricco cast che comprende anche Angelica Leo e Luca Toracca.
Sarebbe ingiusto, se di contemporaneità si parla, trascurare della vicinanza tra l’Elfo e altre nuove forme di drammaturgia dei nostri tempi, che si concretizzano nella produzione di due spettacoli: l’intensa queer story Road Movie di Angelo Di Genio (26 gennaio-7 febbraio), già in scena lo scorso anno all’Elfo nella sezione Nuove Storie, e Harper Regan, testo del candidato al Tony Simon Stephens (già autore della versione teatrale dello Strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon, in scena al National Theatre di Londra): un dramma di vibrante intensità, un viaggio all’interno del dolore di una donna alle prese con un lutto, con una vita tutt’altro che semplice e con una sessualità da riscoprire. Protagonista, dal 9 febbraio al 6 marzo, sarà Elena Russo Arman.
Non solo le grandi produzioni del Teatro, però, ma anche gli allestimenti “ospitati” nelle tre sale di corso Buenos Aires lasciano intravedere più d’uno spiraglio interessante. Da un lato ci sono i grandi nomi: la leggenda vivente e candidata al David (per Mia Madre di Nanni Moretti) Giulia Lazzarini è diretta da Renato Sarti in Gorla fermata Gorla, rievocazione della bomba sulla scuola di Gorla negli anni del secondo conflitto mondiale (23-29 novembre), Alessandro Haber plasma nuove forme per il suo lavoro di ricerca su Bukowski e porta in scena (2-7 febbraio) Haberowski, diretto da Tonino Zangardi. Saverio Marconi, ormai noto come regista di musical, tornerà invece a recitare in Bianco o Nero – The Sunset Limited, da romanzo di Cormac McCarthy diretto da Gabriela Eleonori e prodotto da Compagnia della Rancia.
Antonio Rezza e Flavia Mastrella, dal 16 al 28 febbraio, sono attesi con un nuovo, multi-movimentato spettacolo, mentre Valerio Binasco rilegge Il bugiardo di Goldoni affidando il ruolo principale al giovane Maurizio Lastrico (1-13 marzo). C’è spazio anche per Antonio Latella, uno degli ultimi grandi esponenti del teatro di regia inteso “all’antica”: Ti regalo la mia morte, Veronica è ispirato alla poetica di R.W. Fassbinder e verrà messo in scena dal 15 al 23 marzo, con Monica Piseddu su drammaturgia di Latella e Federico Bellini. Ancora Latella è regista di Caro George, di Federico Bellini, interpretato da un bravissimo Giovanni Franzoni e ispirato alla vita di George Dyer, compagno suicida di Francis Bacon. Gli “indipendentissimi” Scimone e Sframeli, invece, portano in scena (2-8 maggio) con regia di quest’ultimo su testo del primo – Amore, nuova commedia del duo dedicata a sentimento, stasi temporale e tragicità contemporanea. Moni Ovadia, con l’accompagnamento al pianoforte di Alessandro Nidi, riporta in scena il suo personalissimo omaggio al grande Enzo Jannacci e alla sua Milano, dal 7 al 10 gennaio.
E se Stefano Accorsi, guidato da Marco Baliani, rilegge nientemeno che il Decameron di boccaccesca memoria (12-17 gennaio), Eros Pagni (8-14 gennaio) è il protagonista, rigorosamente di origine non partenopea e su apprezzata regia di Marco Sciaccaluga, del Sindaco del Rione Sanità di Eduardo, commedia anti-realistica del maestro napoletano che enorme successo ha ottenuto nelle precedenti rappresentazioni, a partire dal debutto al Napoli Teatro Festival. E ancora: Per una stella di Anna Maini con Tommaso Banfi e Marta Comerio in occasione del centenario della Grande Guerra (1-6 dicembre), Amore e anarchia di Dadina- Gambi per Ravenna Teatro (10-20 dicembre), Il vicario di Hochhuth (18-28 febbraio), il dolcissimo Gyula (8-20 marzo) come esordio registico e autoriale dell’attore Fulvio Pepe, l’immaginifico e musicale Regina Dada di Stefano Bollani (5-10 aprile), il monologo di Ugo Dighero dal titolo Apocalisse (18-22 aprile) e ispirato ad Ammaniti, la Danza immobile di Corrado Accordino (17-22 maggio).
Essere una donna è un mistero buffo e difficile: lo racconteranno le attrici Giuliana Musso, Antonella Questa e Marta Cuscunà in Wonder Woman – donne, denaro e super poteri (8-13 dicembre). Lo è anche in maniera più sottilmente ambigua: come la Magda Goebbels di Magda e lo spavento, in scena dal 15 al 20 dicembre con regia di Renzo Martinelli e interpretazioni di Milutin Dapcevic e Federica Fracassi. Paolo Sassanelli e Luciano Scarpa, dal 6 al 10 giugno, saranno invece persone informate sui fatti in La leggenda del favoloso Django Reinhardt, che come da titolo, racconterà le vicende del leggendario chitarrista jazz d’origine sinti.
Lente d’ingrandimento, inoltre, su alcune delle realtà più originali, innovative e fortunate della scena italiana: dal teatro di Deflorian e Tagliarini, protagonisti di una personale dal 9 al 14 maggio, alla “promozione” del gruppo Phoebe Zeitgeist guidati da Giuseppe Isgrò (Adulto, in scena dal 24 al 29 novembre 2015), da Zombietudine (3-8 novembre di quest’anno) di Frosini/Timpano a Dragpenny Opera delle colorite, colorate e dissacranti Nina’s Drag Queens (in contemporanea a Zombietudine, ma in sala Shakespeare, per dichiarata fiducia di De Capitani e Bruni). Torneranno in doppio appuntamento speciale, invece, i simpatici Carrozzeria Orfeo: verrà riproposto il loro successo Thanks for Vaselina (8-10 gennaio) ma anche la loro attesa novità, Animali da bar, storia quotidiana di ordinarietà e morte scritta e diretta, ancora una volta, dal talentuoso Gabriele Di Luca.
E, nonostante, queste illustri promozioni, il teatro continua ancora a scandagliare i fondali delle nuove realtà drammaturgiche di domani: a loro è dedicata la sezione Nuove storie, organizzata in Sala Bausch e dedicata interamente agli artisti emergenti. Si segnalano, tra gli spettacoli in programma, Ore d’amore (9-14 febbraio) di Rosario Lisma e Porco mondo (12-17 aprile) di Francesca Macri e Andrea Trapani.
Copertina: Elio de Capitani e Ferdinando Bruni, Fotografia di Laila Pozzo