La Francia e Pasolini, Hemingway, Elvira Lindo e la rivoluzione, il New Yorker la Ferrante, BookPride, … quarto appuntamento con la rassegna stampa internazionale
La Francia si innamora di Pasolini, Hemingway non ha scritto nessun romanzo di sei parole, Elvira Lindo parla di amore e rivoluzione, il New Yorker mette Elena Ferrante sull’altare, il più rappresentativo scrittore di Francia secondo Aussouline, e ancora: Book Pride, Berardinelli… La rassegna stampa internazionale arriva al quarto numero e diventa sempre più ricca.
Dal mondo:
In Francia è Pasolini-mania già da un po’ di tempo. Questa volta tocca alle Poésie en forme de rose tradotte, annotate e prefatte da René de Ceccatty, con testo a fronte. Ce ne parla Robert Maggiore su Libération con un ampio excursus sull’autore e sulla sua figura: http://www.liberation.fr/livres/2015/03/25/pasolini-roses-et-epines_1228256
Su El País, la nota scrittrice Elvira Lindo prende spunto dal Dottor Zivago per ragionare su come lo Stato debba occuparsi di cultura senza mai mischiarsi con essa: http://elpais.com/elpais/2015/03/27/opinion/1427490702_985105.html
Open Culture si impegna a sfatare una delle leggende metropolitane più radicate della letteratura, il famoso romanzo in sei parole di Ernest Hemingway – For sale, Baby shoes, Never worn. – che in realtà non è affatto di Hemingway… http://www.openculture.com/2015/03/the-urban-legend-of-ernest-hemingways-six-word-story.html
Sempre su Open Culture, la straordinaria lettera con cui, nel 1924, William Faulkner si dimise dal suo impiego all’ufficio postale. http://www.openculture.com/2015/03/william-faulkner-resigns-from-his-post-office-job.html
Secondo il New Yorker i romanzieri del momento sono Elena Ferrante e Karl Ove Knausgaard e la tentazione di paragonarli è pressoché irresistibile (come una volta, quando si diceva: Tolstoj o Dostoevskij?) http://www.newyorker.com/culture/cultural-comment/knausgaard-or-ferrante?mbid=social_facebook
Sul New York Times la rubrica di fotografia cuarata da Teju Cole, scrittore, fotografo e storico nigeriano naturalizzato statunitense http://www.nytimes.com/column/on-photography
Sulla stessa testata, una bella ode allo sci di Aleksandar Hemon http://www.nytimes.com/2015/03/15/magazine/letter-of-recommendation-skiing.html?_r=0
A 90 anni dalla nascita di Flannery O’Connor, Brain Pickings la ricorda riproponendo un suo saggio sul grottesco nella letteratura del Sud, nonché una rara registrazione della scrittrice mentre legge Un brav’uomo è difficile da trovare http://www.brainpickings.org/2014/03/25/flannery-o-connor-grotesque-reading/
Secondo Sadie Stein di The Paris Review nulla è peggio dell’essere interrotti mentre leggiamo http://www.theparisreview.org/blog/2015/03/25/theory-and-practice/
Si è parlato molto di Go set a watchman, il controverso seguito di To kill a mockingbird (Il buio oltre la siepe) di Harper Lee. Sul Guardian alcune ipotesi di copertina https://witness.theguardian.com/assignment/5512af74e4b0c850ae8d0e3e
Le star letterarie francesi, si sa, sono tante. Tra queste vi è certamente Pierre Assouline che non è uno scrittore ma un giornalista, o critico, specializzato in libri. Sul Magazin litteraire parla di chi e perché dovrebbe essere lo scrittore nazionale francese: «Goethe en Allemagne, Dante en Italie, Shakespeare en Grande-Bretagne… En France, en revanche, une figure unique ne s’impose pas aussi naturellement pour incarner l’écrivain national». Bonne lecture! http://www.magazine-litteraire.com/mensuel/554/sondage-exclusif-qui-est-ecrivain-national-francais-victor-hugo-plebiscite-01-04-2015-135511
Sulla stampa italiana:
Questo week-end (27, 28 e 29 marzo) presso i Frigoriferi Milanesi si è tenuta la prima edizione di Book Pride, fiera dell’editoria indipendente promossa da ODEI (Osservatorio degli editori indipendenti) e organizzata della cooperativa Doc(k)s (strategie di indipendenza culturale). Qui la copertura dell’evento realizzata da Il lavoro culturale, media partner della fiera http://www.lavoroculturale.org/category/in-collaborazione/book-pride/
Sempre Il lavoro culturale ha seguito in contemporanea anche la terza edizione di CaLibro (dal 26 al 29 marzo) a Città di Castello. Tra gli ospiti: Antonio Moresco, Nicola Lagioia, Giorgio Fontana, Nadia Terranova, Marco Peano e altri http://www.lavoroculturale.org/calibro-2015/
Su Rivista Studio, Vincenzo Latronico intervista Emmanuel Carrère: due ego molto forti si incontrano e, spesso, parlano ognuno di se stesso, ma si scopre anche molto sull’autore francese che ormai è diventato una star e sul suo ciclo di “non-romanzi”. http://www.rivistastudio.com/editoriali/libri/nientaltro-che-la-verita/
Su La Domenica de Il Sole 24 ore, Alfonso Berardinelli (che tutti conosciamo per la sua critica letteraria piuttosto provocatoria e orientata all’attualità) apprezza il fatto che «dopo vent’anni l’editore Fazi [abbia] avuto la felice idea di ripubblicare, a cura di Fabio De Propris, L’ignoranza delle persone colte di William Hazlitt» e ne offre una sua originale lettura: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2015-03-15/hazlitt-e-stolta-erudizione-081445.shtml?uuid=ABLCsf9C
Sempre sul Sole, Sergio Luttazzo ci racconta di Federico Chabod e del suo epistolario con Fernand Braudel: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2015-03-29/braudel-lettera-d-081457.shtml?uuid=ABTnRLHD
Immagine: David Bergin, Shipwreck, 1977