Russel Crowe debutta in regia con uno stile classico ma a suo modo controcorrente: nel dramma storico “The Water Diviner”, che interpreta con Olga Kurylenko
Anche Russel Crowe, dopo un’intensa carriera da attore spesso protagonista, decide di esordire dietro la cinepresa con The Water Diviner, racconto del viaggio di un rabdomante australiano, Joshua Connor (Crowe), che dopo la morte della moglie decide di mettersi alla ricerca dei suoi figli arruolatisi nell’Australian and New Zeland Army Corps e scomparsi dopo gli sbarchi a Gallipoli del 1915. Aiutato dall’ex eroe turco Hassan (Ylmaz Erdogan) e da Ayshe (Olga Kurylenko), bellissima proprietaria dell’albergo in cui alloggia, del quale si innamora, Connor percorre a ritroso il cammino straziato dei suoi tre figli, trasformando irrimediabilmente la sua vita.
Punta in alto l’ex “gladiatore”, raccontandoci una pagina della storia bellica australiana attraverso lo sguardo esterno di un padre in lotta con sé stesso, e mostrandoci l’umanità di vecchi e lontani nemici che di fronte alla morte e alla disperazione paterna diventano sinceri alleati, scoprendo molti più punti di contatto che distanze culturali.
Il risultato è un’epopea interiore piena di sentimento, legata a fatti drammatici, realmente avvenuti, da cui ha preso ispirazione lo sceneggiatore Andrew Anastasios, svolgendo ricerche approfondite sulla vicenda di un uomo giunto in Turchia alla ricerca delle tombe dei propri ragazzi.
In un cinema contemporaneo molto più dedito alle facili attrazioni visive di supereroi e superpoteri, raccontare la storia di un padre antieroe che cerca di redimersi dalle proprie colpe è una scelta coraggiosa, anche se le immagini e il linguaggio di Crowe potrebbero far pensare a un cinema molto classico” un forse un filo sensazionalista. Forse manca qualche invenzione in più, in grado di trasformare gli “appuntamenti” della sceneggiatura in momenti carichi di pathos e tensione drammatica, data la scelta di meccanismi emotivi e narrativi già visti. E forse occorrerebbe andare un po’ più a fondo in alcuni punti, rispetto all’introspezione psicologica dei personaggi e alle soluzioni visive adottate.
Ne viene fuori comunque, per essere un’opera prima, un film interessante, un romanzo d’altri tempi che tocca sottili corde un po’ nostalgiche, portando uno sguardo originale e sollecitando un incontro storico tra culture differenti, che fa dell’estraneità non un motivo di distanza ma un’esigenza di scoperta, in ragione di una solidarietà e di una condivisione che va al di là dei conflitti umani, personali, sociali e culturali.
The Water Diviner di Russel Crowe con Russel Crowe, Olga Kurylenko, Yilmaz Erdogan