Thor, il dio del tuono, star di una barzelletta demenziale

In Cinema

Da “Ragnarock” a “Love and Thunder” prosegue la parabola negativa del regista e sceneggiatore neozelandese Taika Waititi. Che ha trasformato l’icona Chris Hemsworth nel protagonista di un filone dissacrante da pre-adolescenti in odore di Disney XD. Peccato perché il cast vanta nomi di primo piano, da Natalie Portman a Christian Bale a Tessa Thompson. Ma il mix di commedia e dramma non funziona e in casa Marvel c’è urgente bisogno di ritornare ai toni epici di Avengers o simili

C’è una strana regola non scritta alla Marvel, per cui film affidati a registi praticamente esordienti si rivelano spesso prodotti di discreto, o a volte addirittura ottimo, livello. Al contrario, pellicole dirette da colleghi ben più affermati finiscono quasi sempre per regalare allo spettatore carico di aspettative schifezze inenarrabili. Se tra i tentativi recenti il caso più eclatante è senz’altro quello di Eternals del premio Oscar Chloé Zhao, stroncato senza pietà perfino dai fan più irriducibili, la medaglia d’oro al perseverare diabolico spetta di diritto a Taika Waititi e ai suoi film sul dio del tuono. Partito con intenzioni decisamente più epiche (il primo capitolo era diretto nientemeno che dallo shakespeariano Kenneth Branagh), il Thor del Marvel Cinematic Universe si è progressivamente trasformato in una barzelletta demenziale, in cui ogni spunto potenzialmente valido è puntualmente interrotto da battute e gag per americani stupidi. Ma se nel filone “cugino” dei Guardiani della Galassia l’umorismo alla James Gunn è per forza di cose tollerato, in quanto parte del pacchetto fin dall’inizio, in Thor: Love and Thunder, nuovamente sceneggiato e diretto dal quarantasettenne neozelandese, fa ogni volta l’effetto delle unghie sulla lavagna.

A onor del vero, il costante gioco tra il drammatico e il dissacrante è da sempre marchio di fabbrica del
regista e sceneggiatore di Jojo Rabbit, premiato dall’Academy come miglior script non originale: chi dunque si aspettasse una svolta seriosa dopo il precedente e altrettanto kitsch Thor: Ragnarock, sempre di Waititi, non potrà che rimanere inevitabilmente deluso. Anzi, Love and Thunder per certi versi è anche peggio, perché prende un antagonista tra i più cupi e meglio riusciti dai tempi del Thanos di Josh Brolin, ovvero Gorr “il Macellatore di Dei”, interpretato dal sempre ottimo Christian Bale, e lo cestina per far spazio appena possibile a toni da commedia, se non addirittura da film per bambini anni ’80 o ’90. Tra citazioni da Mad Max- Oltre la sfera del tuono (non a caso il più commerciale della saga), momenti che sembrano usciti dritti dritti da una sitcom di Disney XD per preadolescenti e cameo parodistici di star come Matt Damon, Sam Neill e Melissa McCarthy, le scene per cui resistere fino alla fine della proiezione si contano sulle dita di una mano.

Non basta il ritorno di un’attrice con la “A” maiuscola come Natalie Portman, la conferma di Tessa
Thompson
accanto alla star Chris Hemsworth, e nemmeno l’inserimento di Russel Crowe nei panni di uno Zeus troppo imbarazzante per essere vero: come il suo predecessore, Thor: Love and Thunder è una continua fiera del fuori luogo e del cattivo gusto, inutilmente straniante nella sua morale da soap opera, nella fotografia di colori al neon e nella colonna sonora a tutto rock. Il che è preoccupante, considerato che Thor è il personaggio del MCU a cui finora sono stati dedicati più lungometraggi in solitaria (4, contro i 3 di Spiderman e Iron Man) e la sua caratterizzazione targata Waititi pare, ahimè, non prevedere cambiamenti di rotta.


Quel che invece appare ormai sempre più evidente è il divario tra l’alta qualità delle serie tv prodotte dalla Marvel nella la cosiddetta “Fase 4” degli ultimi due anni (una su tutte, quella quasi perfetta sul Loki di Thom Hiddleston, grande assente della pellicola), per approfondire o introdurre nuovi personaggi, e quella dei corrispettivi stand-alone sul grande schermo. Se, storicamente, l’universo cinematografico della Casa delle Idee ha sempre dato il suo meglio nelle pellicole di gruppo, forse è arrivato il momento di sfornare un altro Avengers o simili, e tornare a quei livelli di epicità di cui, tra sequel, prequel, teen movie e universi alternativi, si comincia a sentire terribilmente la mancanza.

Thor: Love and Thunder di Taika Waititi, con Chris Hemsworth, Natalie Portman, Christian Bale, Tessa Thompson, Taika Waititi, Russel Crowe, Jaimie Alexander.

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