“Torna a casa, Jimi!”, film d’esordio del regista greco Marios Piperides, ci porta nella Cipro divisa tra le due comunità, che convive con molti problemi e paradossi: e dove può accadere che un cagnolino, fuggito per sbaglio “dall’altra parte”, non possa più essere recuperato, secondo le leggi europee. Il giovane padrone, musicista squattrinato e un po’ confuso, sarà così costretto, per recuperarlo, a un viaggio impegnativo nel suo passato e nell’altra metà del territorio dell’isola
In Torna a casa, Jimi!, il film d’esordio del regista greco Marios Piperides, un musicista cipriota deve pensare a un modo creativo per recuperare il suo adorabile cane Jimi quando quest’ultimo attraversa, accidentalmente, il confine con il lato turco della divisa capitale Nicosia: le leggi europee impediscono infatti il ritorno del cane. Questa buffa e intelligente commedia cattura l’assurdità, quasi la tragedia di una complicata situazione politica, con un tocco decisamente leggero. Non è un problema se non si sa nulla di Cipro e della sua storia nel XX secolo, fatta di violenza tra residenti greci e turchi, dell’invasione di questi ultimi nel 1974 o della proclamazione della parte settentrionale di Nicosia a capitale della Repubblica Turca di Cipro Nord.
Piperides contestualizza questo recente passato attraverso un flusso di notizie che passano sullo sfondo di molte scene. Il ruolo cruciale, per la trama del film, della divisione della capitale è rappresentata in varie immagini: vediamo le viuzze strette e tortuose del centro storico meridionale della capitale, che terminano bruscamente alla “linea verde”, la zona cuscinetto delle Nazioni Unite, fatta di edifici abbandonati, recinzioni di filo spinato, bunker di cemento e barricate di barili di petrolio.
Il protagonista, Yiannis (Adam Bousdoukos), è un uomo-bambino dai capelli lunghi, con molti problemi e ancor più debiti. La sua soluzione sarebbe fuggire dall’isola verso i Paesi Bassi, e all’inizio della narrazione la partenza è prevista entro tre giorni. Fino ad allora, deve solo evitare lo strozzino locale e la furente padrona di casa. Sembra tutto possibile, ma poi Jimi scappa prima di lui. Yiannis segue il percorso del suo cagnolino, che segna anche un viaggio nel suo passato, poiché è nato in quello che è attualmente il lato turco della “Linea Verde”, e la vecchia casa dei suoi genitori ora appartiene ai più recenti coloni. Lì incontra il turco cipriota Hasan (Fatih Al), che lo introduce al filosofo e contrabbandiere Tuberk (Özgür Karadeniz), il quale accetta di aiutarlo, ma non gratuitamente.
Ne conseguono delle complicazioni e Yiannis, sempre più disperato, è costretto a chiedere aiuto alla sua bella ex fidanzata Kika (Vicky Papadopoulou), mentre la sceneggiatura, che è sempre di Piperides, alza la posta ponendo sempre più ostacoli oltraggiosi al recupero di Jimi e rafforzando la comune umanità di tutti i personaggi coinvolti nel recupero. Certo, sembra assurdo che i regolamenti burocratici impediscano a un cane scappato il ritorno a casa, ma non è ancora più irragionevole che Hasan, per il quale Cipro è l’unico paese che abbia mai conosciuto, non sia in grado di ottenere un passaporto cipriota poiché è figlio di qualcuno considerato un “occupante”?
La dimensione politica non è mai sopravvalutata, ma serve a spiegare le tensioni locali, il senso di identità compromesso e le delusioni degli individui al centro della storia. E il regista merita i complimenti anche per aver unito con successo l’assurdità generale della situazione al divertente dialogo e a elementi visivi come il negozio No Borders Lingerie. Il membro più famoso del cast, Bousdoukos, arruffato e spettinato, fa sì che lo spettatore faccia il tifo per Yiannis, mentre la sua odissea diventa anche un tardivo viaggio verso l’età adulta. I turchi Al e Karadeniz forniscono un supporto solido e dolcemente divertente. Ma l’intero cast si dimostra valido anche nei più piccoli ruoli, come quello dell’alto, snello, ben curato fidanzato di Kika, antitesi visiva di Yiannis.
Torna a casa, Jimi, di Marios Piperides, con Adam Bousdoukos, Vicky Papadopoulou, Toni Dimitriou, Özgür Karadeniz, Fatih Al